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Mix in Cuffia vs Studio Monitors

Mix in Cuffia vs Studio Monitors

Mix in cuffia vs monitors da studio: quale è la soluzione migliore?

La maggior parte dei producers , ad un certo punto si trova a riflettere su questo dilemma, siano essi principianti o più esperti. Il nostro amico Giona Guidi, dj producer internazionale, ci ha aiutati nel provare a dare risposta a tale quesito

La risposta onesta è, purtroppo: dipende. Sia le cuffie che i monitor presentano alcune qualità e alcune limitazioni. Andiamo ad approfondire, quindi, i punti di forza e i limiti di ciascuna opzione, affinché possiate individuare la scelta migliore per voi.

Punti di forza degli altoparlanti

Gli altoparlanti producono onde sonore spostando le molecole d’aria nello spazio fisico della stanza. Ciò significa che comunicano il suono della musica, ma anche la sensazione fisica della musica. Sentire un kick solo con le orecchie è una sensazione differente rispetto alla percezione dell’impatto della cassa sul petto e la vibrazione delle gambe dei pantaloni. Sentire la potenza fisica e il modo in cui la fascia bassa riempie la stanza può aiutare a valutare come il nostro mix si tradurrà in un club,

Molte persone trovano più facile ottenere il giusto equilibrio musicale attraverso gli altoparlanti piuttosto che in cuffia. Ad esempio, quando impostiamo il livello delle voci in un mix utilizzando le cuffie, il bilanciamento potrebbe non tradursi bene nell’automobile o anche nell’impianto di casa. Ciò è dovuto, in parte, alla naturale interazione tra gli altoparlanti e lo spazio fisico di ascolto.

Differente percezione in cuffia rispetto ai monitor

Le onde sonore provenienti dagli altoparlanti vengono riflesse e assorbite dagli oggetti nella stanza e subiscono cambiamenti nei tempi e nella fase, fornendo al nostro cervello informazioni direzionali e di livello naturali e organiche. Ciascuna delle nostre orecchie sente l’altoparlante verso cui è puntato, oltre al suono della stanza.

Le cuffie, per contro, isolano le orecchie in modo che ogni orecchio senta solo l’uscita di un altoparlante e, quindi, solo un lato dell’immagine stereo. In altre parole, quando ascolti altoparlanti stereo, l’orecchio sinistro sente un po’ dell’altoparlante destro, ma con riflessioni, tempi e fase diversi da ciò che l’orecchio destro sente dall’altoparlante destro. Le cuffie non forniscono alcuna informazione sul canale destro all’orecchio sinistro e viceversa. Questo effetto acustico per cui ciascun orecchio sente un po’ delle informazioni dell’altoparlante opposto viene definito “crossfeed”.

Limitazioni degli altoparlanti

Lo svantaggio più evidente dell’utilizzo dei monitor è un problema pratico: gli altoparlanti sono rumorosi ed è necessario spingerli intorno agli 80 dB SPL per una rappresentazione bilanciata di tutte le frequenze. Se viviamo in un appartamento con pareti sottili, potremmo non essere in grado di far funzionare gli altoparlanti a un volume adeguato senza infastidire i vicini. Inoltre, la risposta in frequenza dei diffusori nella stanza è influenzata dall’acustica della stanza. La forma della stanza, i materiali di costruzione, il posizionamento dei diffusori e dei mobili e il grado di trattamento della stanza. Tutti questi fattori hanno un effetto sul suono dei diffusori, a differenza delle cuffie.

Mix in Cuffia vs Studio Monitors
Mix in Cuffia vs Studio Monitors

Questione (anche) di prezzo

La qualità e l’accuratezza di un monitor sono legate anche al suo costo. Sebbene cuffie professionali dal suono eccellente possano costare meno di poche centinaia di euro, la maggior parte degli altoparlanti sotto i 1000 euro (a coppia) non riprodurranno adeguatamente le basse frequenze. Molte aziende che producono diffusori economici dichiarano che i loro prodotti sono in grado di riprodurre questa gamma di frequenze ma, test alla mano, non lo fanno e ciò che sentiremo intorno ai 60 o 70 Hz potrebbe non essere sufficientemente accurato per il mixaggio o il mastering. Sebbene un software di correzione ambientale come Sound ID Reference di Sonarworks possa aiutare ad appiattire la risposta in frequenza di un sistema di altoparlanti, non può compensare l’incapacità di un piccolo altoparlante di produrre basse frequenze e non può risolvere i problemi di distorsione e fase che affliggono i monitor economici.

I punti di forza delle cuffie

Premessa: qui faremo riferimento a cuffie professionali e non ad auricolari o cuffie consumer. Il costo potrebbe non essere l’unico indicatore della qualità professionale rispetto a quella consumer, poiché molte cuffie consumer sono costosi accessori di moda. Le cuffie professionali dovrebbero fornire eccellenti qualità sonore e in genere non includono funzionalità come Bluetooth o circuiti di cancellazione del rumore.. Le cuffie professionali possono includere funzionalità come cuscinetti sostituibili, cavi intercambiabili e adattatori del jack.

Evidenziamo subito un vantaggio importante delle cuffie: possiamo ascoltarle a un volume ragionevole, senza disturbare i vicini. Le cuffie di tipo chiuso sono silenziose per le persone intorno a noi.

Gli ingegneri del mastering spesso indossano le cuffie per controllare il controllo qualità dei loro master finali perché possono rivelare dettagli non evidenti sugli altoparlanti. La chiarezza che deriva dalle cuffie aiuta a mettere sotto i riflettori i piccoli elementi del mix. come clic, pop e altre distorsioni di basso livello.

Sound ID Reference di SOnarworks, interfaccia grafica
Mix in Cuffia vs Studio Monitors

Se non abbiamo un ambiente trattato acusticamente

Se la vostra stanza ha problemi acustici, l’uso delle cuffie può mitigare tali problemi rimuovendo l’influenza della stanza sulla percezione dell’audio. Le cuffie possono anche bloccare le distrazioni come il ronzio degli elettrodomestici o il frastuono del traffico. Quando scegliamo un paio di cuffie, consideriamo che quelle aperte sul retro potrebbero non essere adatte per lavorare in un ambiente rumoroso come un bar. Le cuffie chiuse possono fornire, invece, un isolamento sufficiente per lavorare in modo produttivo in spiaggia.

Questo ci porta a considerazioni sulla mobilità: viaggio spesso e devo produrre risultati coerenti in ambienti non familiari? Usare le cuffie ci consente di lavorare con sicurezza su un sistema di monitoraggio familiare e relativamente coerente.

Le limitazioni delle cuffie

Abbiamo usato l’espressione relativamente coerente. Se portiamo le cuffie da uno studio professionale che utilizza un amplificatore per cuffie ad alta potenza a uno studio domestico con un amplificatore per cuffie sottodimensionato o un’uscita per cuffie dell’interfaccia audio, probabilmente noteremo che suonano in modo diverso.

Poiché le cuffie possono essere estremamente rivelatrici, spesso evidenziano differenze nella risposta in frequenza, nel rumore di fondo e nella precisione complessiva della catena di monitoraggio. Inoltre, ciascun modello di cuffie ha specifiche di potenza e impedenza diverse e ciascuna cuffia può reagire a uno specifico amplificatore o interfaccia per cuffie in modo profondamente diverso. La maggior parte delle cuffie funzionerà bene con qualsiasi interfaccia audio decente, mentre alcune danno il meglio di sé solo se alimentate da un amplificatore per cuffie dedicato.

Il corssfeed in cuffia

Poco sopra abbiamo detto che le cuffie suonano in modo indipendente in ciascun orecchio. Ciò significa che si perdono gli effetti naturali del crossfeed, influenzando la percezione e mescolando le decisioni relative al panning da sinistra a destra, ossia in larghezza, nonché alla profondità da davanti a dietro. Di conseguenza, il panning, l’ambiente e persino l’equalizzazione e il bilanciamento che suonano correttamente in cuffia potrebbero risultare meno coesi sugli altoparlanti. Effettuando il panning di una voce al centro su una coppia di altoparlanti, la voce viene messa di fronte, nel centro. In cuffia, la voce si trova tra le orecchie. Nessuno dei due è giusto o sbagliato, ma dovremo abituarci alla traduzione tra cuffie e altoparlanti.

In effetti, un mix effettuato solo con le cuffie potrebbe portare a decisioni discutibili durante il processo di mixaggio. Se usiamo softwares come Sound ID Reference, esso appiattirà la risposta in frequenza della maggior parte delle cuffie, mentre plugin come CanOpener forniranno un crossfeed che imita, sulle cuffie, la presentazione spaziale degli altoparlanti. Fortunatamente, l’acustica della stanza non influisce sulle cuffie, quindi è più facile correggere le anomalie di frequenza delle cuffie che correggere gli altoparlanti in una stanza. Sound ID Reference fornisce curve di correzione integrate per centinaia di modelli di cuffie, mentre ogni configurazione di altoparlanti richiede la creazione di una curva di correzione personalizzata.

La scelta delle cuffie è personale, forse anche più della scelta dei monitor. Ogni paio di cuffie fornirà un’esperienza diversa a causa delle dimensioni, della forma, dei materiali di costruzione e della filosofia di design. In definitiva dobbiamo considerare i limiti fisici delle cuffie. Le cuffie, semplicemente, non spingono l’aria come fanno gli altoparlanti, quindi non sentirai quella vibrazione fornito dagli altoparlanti, un aspetto che aiuta nella traduzione musicale.

Mix in Cuffia vs Studio Monitors: Conclusioni

Dal momento che non possiamo rispondere chiaramente quale sia la soluzione migliore, cosa si deve fare? Usare entrambi. Nel corso della vostra esperienza, troverete un processo che funziona meglio per voi. Forse lavorerete scegliendo le cuffie per motivi di chiarezza e poi finirete il mix sui monitor. Con il COVID, personalmente, ho invertito con successo il mio solito flusso di lavoro in circa 80% di cuffie, e il 20% di altoparlanti.

Potrebbero essere necessari alcuni tentativi ed errori, ma se elaborate una routine che utilizzi i punti di forza di entrambi i tipi di monitorggio, sarete meno inclini ai punti deboli di entrambi.

Sonarworks Presenta il Monitoring Virtuale

Sonarworks Presenta il Monitoring Virtuale

Sonarworks presenta la sua ultima aggiunta al prodotto SoundID Reference: il componente aggiuntivo di monitoring virtuale. Questo nuovo set di strumenti mira a portare l’esperienza dello studio in cuffia.

Di che si tratta

Nella ricerca del mix perfetto, la scelta tra altoparlanti e cuffie è sempre stata una decisione critica. Ciascuno offre un’esperienza di ascolto unica, con i propri vantaggi e limiti. Il monitoraggio virtuale trasforma il modo in cui ti avvicini al missaggio in cuffia, elevandolo al livello del monitoraggio degli altoparlanti da studio.
SoundID Reference Virtual Monitoring offre la simulazione più accurata dei monitor da studio stereo sulle tue cuffie, permettendoti di mixare come se stessi lavorando sugli altoparlanti da studio. Passa dai monitor Near Field, Mid Field e Far Field, tutti ottimizzati per il suono di riferimento scelto da oltre 160.000 ingegneri in tutto il mondo. Puoi anche regolare la risposta in frequenza target o persino simulare vari ambienti sorprendentemente realistici. Tutte le funzionalità di monitoraggio virtuale sono disponibili su uno qualsiasi dei 500 modelli di cuffie supportati, consentendoti di avere il pieno controllo sulle tue decisioni di mixaggio in totale sicurezza

Il Problema

Il mixaggio in cuffia è diventato parte integrante della produzione musicale moderna quanto l’utilizzo delle cuffie per l’ascolto. Tuttavia, è difficile ottenere un mix realizzato con le cuffie che si traduca bene negli altoparlanti. Il motivo è che le cuffie non trasmettono completamente come viene percepita la musica quando viene riprodotta sui monitor da studio. La sfida diventa ancora più intensa se si considera il modo in cui i mix suonano nelle auto, nei telefoni e in altri dispositivi di uso quotidiano in cui vengono spesso valutati.

La Soluzione di Sonarworks

Anatoly Shiryayev, Product Manager of SoundID Reference at Sonarworks: “Spinti da queste sfide, abbiamo sviluppato una soluzione che ti consente di sperimentare il tuo mix come suonerebbe in uno studio, in un’auto o su un telefono. Ciò ti consente di ascoltare la tua musica da un’altra angolazione e ottenere un mix che si traduce perfettamente in meno tempo.

Prezzi e disponibilità

SoundID Reference Virtual Monitoring è disponibile per l’acquisto come componente aggiuntivo per qualsiasi licenza SoundID Reference permanente esistente. Acquista oggi su sonarworks.com per $ 49.

I creatori possono anche provare questo nuovo strumento come parte della normale prova gratuita di 21 giorni completamente funzionante di SoundID Reference visitando sonarworks.com.

5 Motivi Per Cui Le Tue Produzioni Non Sono Competitive

Cosa ti impedisce di creare musica dal suono incredibile, in grado di rivaleggiare con le hit di successo? Esaminiamo, grazie al nostro amico Giona Guidi, dj producer internazionale, i 5 principali motivi per cui le tue produzioni non sono competitive.

Mixi con gli occhi, non con le orecchie

Tutti noi soffriamo di un leggero disturbo ossessivo compulsivo che ci porta ad usare gli occhi per prendere decisioni sulla produzione.

Sai di cosa parliamo, vero? Tipo, provare ad allineare perfettamente l’audio ad occhio, prendere decisioni sul volume basate su oscuri livelli di picco dei transienti o, peggio, usare i plugin semplicemente perché sono esteticamente accattivanti.

Non vogliamo dire di mixare alla cieca, ma devi imparare a dare priorità alle tue orecchie rispetto a qualsiasi cosa potresti vedere davanti ai tuoi occhi.

Gli ascoltatori non vedranno mai il tuo progetto codificato a colori sulla DAW e non vedranno mai come il tuo mix abbia così tanto senso all’interno di essa. Loro giudicheranno la tua musica esclusivamente in base a ciò che sentono, il che significa che usare le tue orecchie dovrebbe diventare la tua priorità numero uno.

5 Motivi Per Cui Le Tue Produzioni Non Sono Competitive

Pensi che al tuo mix manchi qualcosa

Quando confronti la tua musica con i produttori a cui ti ispiri, non ti senti mai alla loro altezza. Inizi a pensare “se il mio mix avesse solo quel dettaglio in più, suonerebbe benissimo”.

La verità, spesse volte, è che al tuo mix non manca quel singolo dettaglio, mancano molte cose. Questo è l’effetto del nostro cervello che cerca di risolvere e semplificare un problema molto complesso che coinvolge molte parti in movimento.

Cose come EQ, saturazione, compressione, sidechain, riverbero, guadagno, automazione, sound design, layering, scrittura di testi, ecc., non possono essere risolte da un singolo suggerimento, tecnica, strategia o concetto.

5 Motivi Per Cui Le Tue Produzioni Non Sono Competitive

Assumi ingegneri per mixare e masterizzare la tua musica

Il problema dell’esternalizzazione totale del mixaggio e del mastering non è solo il costo. È il fatto che si possa credere che qualcuno trasformerà un terribile mixdown in un disco d’oro.

Nella vita reale, non funziona così. Come artista, sei responsabile di portare a termine la produzione per il 90% del percorso. Solo allora dovresti prendere in considerazione l’assunzione di un ingegnere per aiutarti a “rifinire” il progetto.

Inoltre, lavorare con gli ingegneri significa che stai teoricamente mixando alla cieca, perché non sai come suonerà la tua traccia una volta che raggiunge la catena di mastering del tuo tecnico. Credimi, c’è un modo molto migliore per risolvere questo problema.

Suddividi in compartimenti ogni parte del processo

Hai mai notato che se hai un cattivo master, molto probabilmente è a causa di un pessimo mixdown? Ma spesso, un cattivo mixdown è dovuto a una pessima scrittura della traccia. E la pessima scrittura del brano di solito è causata da un pessimo arrangiamento.

In poche parole, il problema che stai affrontando è sempre causato da qualcosa che si è verificato prima. Allora qual è la soluzione?

Smetti di trattare le tue produzioni come se ogni parte del processo non influisse in modo drammatico sul resto della tua produzione. Non è necessario che sia così complicato. Esiste un modo molto più sostenibile di guardare la tua musica.

5 Motivi Per Cui Le Tue Produzioni Non Sono Competitive

Non utilizzi adeguatamente le reference tracks

Le nostre orecchie hanno bisogno di essere ricalibrate di tanto in tanto. Mixare senza una traccia di riferimento è un modo infallibile per perdersi davvero nel proprio progetto. Dall’affaticamento dell’orecchio alle terribili decisioni di mixaggio, fare a meno di una traccia di riferimento significa andare incontro ad inevitabili problemi.

E mi raccomando, assicurati di non fare mai una pausa (sì, è sarcasmo): questo sottopone le tue orecchie a una forma clinica di tortura ed è spesso il motivo principale per cui i mix mancano di gain e generalmente mancano di un senso di professionalità e fattibilità commerciale .

Se non utilizzi tracce di riferimento per la composizione, il mixaggio, l’arrangiamento ed il mastering, ti aspetta un brusco risveglio.

Usare le tracce di riferimento è più facile a dirsi che a farsi, ma una volta che sai come farlo correttamente, cambierà la tua musica per sempre.

Suggerimenti per il Flusso di Lavoro in Studio

SUGGERIMENTI PER IL FLUSSO DI LAVORO IN STUDIO

Nel nuovo episodio di HeyGiona, in esclusiva per noi di DJ-Mag.it, Giona Guidi ci propone alcuni suggerimenti per ottimizzare il flusso di lavoro in studio.

Il flusso di lavoro è un elemento chiave per chiunque crei, che si tratti di produzione musicale, scrittura di un libro, riprese o montaggio di video, etc. Un flusso di lavoro solido non solo velocizza il lavoro, ma consente anche di essere più creativi. Quando un’idea ti viene in mente, devi essere in grado di conoscere il modo più rapido ed efficiente per inserirla nel tuo progetto.

Per questa ragione ho deciso di investire una piccola quantità di tempo per ottimizzare le mie sessioni. Quindi la prossima volta che ti siedi per fare un pò di musica, dedica i primi 30 minuti a seguire i seguenti suggerimenti. Per me sono stati efficaci, potresti trovarli utili anche tu.

Modelli di progetto

Quando apri il tuo sequencer preferito, è bene avere tutto già impostato, in modo da essere pronto per buttare giù idee il più rapidamente possibile. Alcune modelli di base potrebbero includere mandate di riverbero e delay, oppure alcuni bus di compressione parallela già impostati per tutta la sezione ritmica. Se utilizzi un ghost kick per eseguire la compressione sidechain, ti suggerisco di tenere la relativa traccia già impostata nella parte superiore del modello, pronta per l’uso.

SUGGERIMENTI PER IL FLUSSO DI LAVORO IN STUDIOTemplate di Ableton Live di partenza personalizzato

Uno degli accorgimenti che mi porta più beneficio è avere i miei Drum Rack di Ableton già caricati su ogni canale. Ho le mie tracce di cassa, rullante e hat già impostate quindi, non appena apro un progetto, mi basta premere una nota sulla mia tastiera e creare un groove. Questo è un grande risparmio di tempo e ti permetterà di iniziare a fare musica più velocemente.

La tua libreria di Campioni

Molti di noi hanno librerie di campioni sterminate, frutto di anni di raccolta, e ci ritroviamo a scorrerle all’infinito alla ricerca di quello perfetto per il progetto o che, quantomeno, possa essere di ispirazione per l’arrangiamento. Sebbene lo abbia rimandato per anni, alla fine mi sono deciso a raccogliere una mia libreria personale di campioni. Non è necessario (e forse non è nemmeno consigliabile) farlo in un unica sessioni in studio, puoi completare il processo un pò alla volta, ma ti suggerisco di salvare i campioni che usi spesso in una tua cartella personalizzata e poi creare al suo interno delle sottocartelle per ciascun strumento come il basso, i synth o la batteria,

SUGGERIMENTI PER IL FLUSSO DI LAVORO IN STUDIODrum Rack Ableton Live 11

Con riferimento specifico ai campioni di batteria e ai modelli di progetto di cui parlavo all’inizio dell’articolo, ti raccomando di creare un banco con la selezione delle tue casse, percussioni, rullanti, etc. preferiti. Questo ti aiuterà anche a creare la tua identità musicale, garantendo la continuità da un progetto all’altro e la percezione di una sorta di “firma” dell’artista. Dedicando un pò di tempo alla creazione di questi banchi, risparmierai perdite di tempo.

Organizza i tuoi Plug-In

L’organizzazione è fondamentale nella produzione musicale. Assicurati di sapere esattamente dove cercare i plug-in specifici che potresti voler utilizzare nei tuoi progetti. Ad esempio, in Ableton (ma anche in StudioOne, Logic o Cubase) puoi organizzare la tua libreria di plug-in e creare le tue cartelle. Nella versione 11 di Ableton che sto testando in beta e, al momento in cui scrivo questo articolo, è in fase di rilascio, sono stati finalmente pre-organizzati gli strumenti in macro categorie, Tuttavia, nulla vieta di scendere in modo più granulare nella personalizzazione, aggiungendo i plug-in di compressione preferiti nella cartella Compressori, oppure tutta la suite di CableGuys in una cartella denominata CableGuys. Ciò mi evita di scorrere all’infinito tutti i miei diversi strumenti o effetti, alla ricerca di quello che mi serve.

SUGGERIMENTI PER IL FLUSSO DI LAVORO IN STUDIOFinestra delle cartelle di Ableton Live 11

Spegnere il Telefono

Quando lasci che lo smartphone entri con te in studio, puoi stare certo che ti ritroverai a interrompere il flusso di lavoro e la magia del momento ispirato per colpa di una chiamata o di un messaggio di Whatsapp. La distrazione che questa circostanza provoca, può deviare in maniera consistente il fiume di idee che stava scorrendo dalla tua mente alle dita sulla tastiera MIDI. Quindi suddividi la tua sessione in studio in sezioni della durata di rica 1 ora e poi prenditi una pausa di 5 minuti per controllare i messaggi. Sebbene qualcuno sia più predisposto di altri a gestire più cose contemporaneamente, la verità è che il cervello può concentrarsi, in modo efficiente, su un’unica cosa alla volta.

Non riesci ad andare avanti

Se stai lottando per far venire fuori qualcosa di buono in studio, non sei solo. La creatività arriva a ondate e quando c’è devi cavalcarla. Non voglio dire che puoi allontanarti dal computer se non ti senti ispirato, devi superare il blocco in cui sei incappato. Prova con qualche espediente come quello di impostare un timer di 2 minuti, entro i quali stendere un loop di batteria. Poi ripeti la cosa per altri 2 minuti per la linea di basso, per una top-line e via discorrendo. Il risultato potrebbe non piacerti, ma sicuramente ti verranno in mente alcune nuove idee che ti avranno aiutato ad uscire dell’impasse in cui ti trovavi.

SUGGERIMENTI PER IL FLUSSO DI LAVORO IN STUDIO: QUALI SONO I VOSTRI?

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Monitor Audio: Quali Scegliere Per Home Studio

MONITOR AUDIO: QUALI SCEGLIERE PER HOME STUDIOCover Articolo HeyGiona

Una decisione importante quando si progetta un home studio è il set di monitor audio da scegliere. Giona Guidi prosegue con la sua serie HeyGiona descrivendo le differenze di base tra i vari altoparlanti da studio, per aiutarvi a individuare le opzioni migliori per la produzione in casa.

Oltre all’acustica della tua stanza, questo avrà il maggiore impatto sull’esperienza di ascolto nel tuo studio. La scelta del monitor “sbagliato” (soprattutto per la stanza che utilizzerai) potrebbe ostacolare la tua capacità di creare registrazioni che si traducono quando vengono riprodotte in altri ambienti.

Tieni presente che il modo più semplice per eliminare l’acustica della stanza dall’immagine è un buon paio di cuffie. Non ci sarà alcun suono riflesso che colpisce le tue orecchie, con il canale sinistro riprodotto direttamente all’orecchio sinistro e il canale destro all’orecchio destro.

I monitor introdurranno l’acustica della stanza nell’equazione ed entrambe le orecchie sentiranno entrambi i canali. Questa è un’esperienza di ascolto diversa.

Con questo in mente, i monitor rimangono importanti perché molta musica viene consumata attraverso un qualche tipo di altoparlante. Avere la capacità di lavorare nell’ambiente di un ascoltatore medio è inestimabile.

Oggi esamineremo i diversi tipi di monitor da studio, che sono più utili e compatibili con gli home studio, e alcune potenziali opzioni per verificare se sei nel mercato.

Cos’è un Monitor da Studio

Prima di andare oltre, esaminiamo alcune delle parti di un monitor da studio.

MONITOR AUDIO: QUALI SCEGLIERE PER HOME STUDIOStruttura Monitor
Struttura di un monitor

L’elettronica di un monitor è racchiusa in un cabinet, che può essere realizzato con vari materiali, come metallo, legno o plastica.

La maggior parte dei monitor da studio è composta da due driver o altoparlanti separati.

Quello più alto in verticale è chiamato tweeter. I tweeter sono spesso a forma di cono o cupola, ancora una volta costruiti con un’ampia gamma di materiali. Sono responsabili della produzione di alte frequenze, di solito a partire da circa 2 kHz.

L’altro altoparlante, posizionato verticalmente sotto il tweeter, è chiamato woofer. Questi sono generalmente a forma di cono e responsabili della produzione di frequenze di gamma bassa e media nei monitor con due driver. Alcuni monitor hanno un terzo driver, un altoparlante di fascia media..

Dietro ogni driver c’è un elettromagnete. Questo magnete viene attivato e disattivato rapidamente, facendo sì che il driver si muova avanti e indietro abbastanza velocemente da riprodurre il complesso segnale audio.

Monitor Passivi e Attivi

I segnali che entrano in un monitor devono essere amplificati prima di essere riprodotti attraverso i driver. Questo può essere fatto con due diversi sistemi: passivo e attivo.

Un monitor passivo richiede un amplificatore esterno per amplificare il segnale in ingresso prima di entrare nel monitor. Questo segnale amplificato viene quindi inviato attraverso una serie di componenti elettronici, chiamati crossover, all’interno del monitor

Il crossover agisce essenzialmente come un filtro, separando il segnale di ingresso in più segnali in base alla frequenza. Nei monitor da studio con un tweeter e un woofer, il crossover creerà due segnali: uno con frequenze più alte e uno con frequenze più basse. Le frequenze più alte vengono inviate al tweeter e quelle più basse al woofer.

Un monitor attivo non richiede amplificazione esterna, poiché gli amplificatori sono alloggiati all’interno del cabinet. Il segnale in ingresso che entra nel monitor passa prima attraverso la rete crossover, dopodiché ogni banda viene amplificata separatamente prima di essere inviata ai relativi driver.

In un monitor da studio con un tweeter e un woofer, il segnale sarebbe diviso in due bande e ciascuna banda avrebbe il proprio amplificatore dedicato.

Alcuni sistemi introducono un terzo altoparlante, suddividendo il segnale in frequenze basse, medie e alte. Ciascuna di queste bande può essere amplificata.

I driver generalmente suonano in modo più preciso e definito quando vengono alimentati individualmente, quindi le configurazioni biamp e tri amp solitamente suonano meglio di quelle a singolo amp, nella stessa fascia di prezzo.

Passivo o Attivo?

In un ambiente home studio, gli altoparlanti attivi sono molto più convenienti. Non sarà necessario acquistare un amplificatore esterno o preoccuparsi di calibrare la rete crossover. Questo ti aiuterà quando lo spazio e il budget sono fattori chiave nella progettazione del tuo home studio.

Inoltre, un sistema passivo richiederebbe la calibrazione dell’amplificatore in base ai driver dei monitor. I monitor attivi sono progettati in modo che gli amplificatori incorporati si adattino bene ai driver.

La maggior parte dei monitor moderni è attiva e molti studi professionali utilizzano monitor attivi, quindi non puoi sbagliare con un buon paio di monitor attivi.

Monitor Near Field (Campo Vicino) o Far Field (Campo Lontano)

I monitor suoneranno in modo diverso a seconda della distanza di ascolto. Per questo motivo, la maggior parte dei monitor è progettata per essere utilizzata come monitor in campo vicino o in campo lontano.

MONITOR AUDIO: QUALI SCEGLIERE PER HOME STUDIONearfield e Midfield Monitor Nello Studio
Monitor A Campo Vicino e Medio/Lungo

Quando si progetta un home studio, lo spazio può essere molto limitato ed è per questo motivo che si tende a preferire i near filed per questo genere di applicazione.

I monitor di campo vicino hanno generalmente driver più piccoli e sono posizionati più vicino all’ascoltatore, a circa 60cm – 90cm di distanza. La loro vicinanza implica che il suono arriverà in modo più più diretto dal monitor alle orecchie dell’ascoltatore, piuttosto che venire riflesso dalle superfici nella stanza.

Ciò ridurrà l’impatto dell’acustica della stanza, consentendo un lavoro più dettagliato, come l’identificazione di piccoli problemi nel mix. Inoltre, i campi vicini sono utili perché tendono ad avere una risposta in frequenza leggermente più stretta.

I campi vicini, quindi, suoneranno più simili ai monitor dei normali impianti casalinghi rispetto ai monitor di campo lontano grandi e costosi. Ascoltare un mix in questo ambiente può quindi essere una rappresentazione accurata dell’esperienza dell’ascoltatore medio.

I monitor da campo vicino possono essere posizionati su supporti o semplicemente sulla parte superiore di una scrivania. Il semplice posizionamento dei monitor sulla parte superiore di una scrivania può far risuonare la scrivania stessa. Questo può aggiungere risonanze che non esistono nel mix, rendendo l’esperienza di ascolto meno accurata.

I cuscinetti isolanti possono essere posizionati sotto i monitor montati sulla scrivania per ridurre l’effetto della risonanza della scrivania. Tuttavia, le onde sonore possono ancora rimbalzare sulla scrivania, causando risonanze aggiuntive. Per questo motivo, i supporti sono la soluzione migliore per i tuoi monitor da campo vicino.

Monitor Bass Reflex e Chiusi

Potresti notare che alcuni monitor da studio hanno uno o più fori nel cabinet. Quando un driver vibra, il movimento all’indietro creerà una pressione d’aria all’interno del cabinet.

MONITOR AUDIO: QUALI SCEGLIERE PER HOME STUDIOMonitor Bass Reflex
Monitor Bass Reflex

I fori reindirizzano questa pressione all’esterno del cabinet. La struttura di queste “finestre” fa sì che l’aria risuoni vicino alla frequenza di taglio del monitor. Questa risonanza aiuta ad estendere la risposta in frequenza del monitor, consentendo la riproduzione di frequenze più basse rispetto a un monitor chiuso.

Tuttavia, i design chiusi che sono ben calibrati per il design del driver possono avere una risposta dei bassi più stretta. Le casse acustiche con finestre a basso costo potrebbero avere troppa risonanza.

La scelta dipende principalmente dalla forma della stanza. Il calo di precisione per gli altoparlanti dotati di finestre può essere più evidente quando le porte si trovano sul retro del cabinet.

Ciò si aggrava quando i monitor sono posizionati vicino a un muro, poiché il segnale in uscita dal foro si rifletterà sul muro e introdurrà nuove risonanze. In un piccolo home studio, ci sono buone probabilità che tu debba posizionare i monitor vicino a un muro, quindi questo può essere un problema.

Ci sono alcune soluzioni per questo problema. In primo luogo, il pannello acustico, che dovrebbe essere posizionato dietro i monitor, questo può aiutare a ridurre alcune delle risonanze. In alternativa, ci sono altoparlanti che hanno finestre frontali, che impediranno il riflesso dalle pareti.

Posizionamento Corretto del Monitor

Il modo in cui sono posizionati i tuoi monitor ha un enorme impatto sulla precisione della tua esperienza di ascolto. Fortunatamente, esiste un modo abbastanza semplice per assicurarsi che i monitor siano posizionati in modo ottimale.

MONITOR AUDIO: QUALI SCEGLIERE PER HOME STUDIOPosizionamento Monitor
Geometria del posizionamento monitor

I monitor, prima di tutto, dovrebbero essere all’altezza dell’orecchio. La maggior parte dei supporti per monitor ha un’altezza regolabile, quindi dovrebbe essere relativamente facile da configurare.

La tua testa e i due monitor dovrebbero formare un triangolo equilatero, con ogni monitor rivolto direttamente verso la tua testa.

I monitor dovrebbero anche essere allineati con il muro dietro la scrivania dello studio, e non posizionati in un angolo. Il suono si rifletterà sulle superfici, questo fornisce la configurazione più uniforme per ridurre al minimo le risonanze aggiuntive. Idealmente, dovresti essere allineato con il muro della stanza.

La posizione di ascolto dovrebbe essere centrata nella stanza, a circa un terzo della lunghezza della parete più lunga. Se i monitor sono troppo vicini a un muro o ad un angolo, si verificherà un aumento della risposta dei bassi.

Questa configurazione produrrà la risposta in frequenza corretta e l’immagine stereo per i monitor che stai utilizzando.

Potenziali Opzioni

Per un home studio, la soluzione migliore è probabilmente un paio di monitor attivi e di tipo near field. Questi possono essere dotati di finestra o meno. Di seguito sono riportate diverse opzioni in questo gruppo. Naturalmente, i monitor più costosi tendono ad avere una risposta in frequenza migliore, sono più precisi dal punto di vista sonoro, suonano più definiti,

Vari Monitor Near Field
Alcuni tipi di monitor Near Field

Tuttavia, qualsiasi set di monitor è tanto più efficace quanto più si ha familiarità con essi. Questo può essere fatto ascoltando la musica che conosci bene attraverso i monitor. Ascoltando come questi monitor riproducono musica familiare, sarai in grado di capire bene come i monitor stessi riproducono il suono dei brani che produrrai.