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Sonarworks Presenta il Monitoring Virtuale

Sonarworks Presenta il Monitoring Virtuale

Sonarworks presenta la sua ultima aggiunta al prodotto SoundID Reference: il componente aggiuntivo di monitoring virtuale. Questo nuovo set di strumenti mira a portare l’esperienza dello studio in cuffia.

Di che si tratta

Nella ricerca del mix perfetto, la scelta tra altoparlanti e cuffie è sempre stata una decisione critica. Ciascuno offre un’esperienza di ascolto unica, con i propri vantaggi e limiti. Il monitoraggio virtuale trasforma il modo in cui ti avvicini al missaggio in cuffia, elevandolo al livello del monitoraggio degli altoparlanti da studio.
SoundID Reference Virtual Monitoring offre la simulazione più accurata dei monitor da studio stereo sulle tue cuffie, permettendoti di mixare come se stessi lavorando sugli altoparlanti da studio. Passa dai monitor Near Field, Mid Field e Far Field, tutti ottimizzati per il suono di riferimento scelto da oltre 160.000 ingegneri in tutto il mondo. Puoi anche regolare la risposta in frequenza target o persino simulare vari ambienti sorprendentemente realistici. Tutte le funzionalità di monitoraggio virtuale sono disponibili su uno qualsiasi dei 500 modelli di cuffie supportati, consentendoti di avere il pieno controllo sulle tue decisioni di mixaggio in totale sicurezza

Il Problema

Il mixaggio in cuffia è diventato parte integrante della produzione musicale moderna quanto l’utilizzo delle cuffie per l’ascolto. Tuttavia, è difficile ottenere un mix realizzato con le cuffie che si traduca bene negli altoparlanti. Il motivo è che le cuffie non trasmettono completamente come viene percepita la musica quando viene riprodotta sui monitor da studio. La sfida diventa ancora più intensa se si considera il modo in cui i mix suonano nelle auto, nei telefoni e in altri dispositivi di uso quotidiano in cui vengono spesso valutati.

La Soluzione di Sonarworks

Anatoly Shiryayev, Product Manager of SoundID Reference at Sonarworks: “Spinti da queste sfide, abbiamo sviluppato una soluzione che ti consente di sperimentare il tuo mix come suonerebbe in uno studio, in un’auto o su un telefono. Ciò ti consente di ascoltare la tua musica da un’altra angolazione e ottenere un mix che si traduce perfettamente in meno tempo.

Prezzi e disponibilità

SoundID Reference Virtual Monitoring è disponibile per l’acquisto come componente aggiuntivo per qualsiasi licenza SoundID Reference permanente esistente. Acquista oggi su sonarworks.com per $ 49.

I creatori possono anche provare questo nuovo strumento come parte della normale prova gratuita di 21 giorni completamente funzionante di SoundID Reference visitando sonarworks.com.

[Review] ZOMO HD-3000 Cuffia DJ (ma non solo)

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In questo primo articolo, con cui riprendiamo le pubblicazioni dopo la pausa estiva, ci troviamo a recensire la nuovissima cuffia di casa ZOMO, ossia la HD-3000. Con questo prodotto l’azienda tedesca alza il tiro proponendo quella che sarà la sua cuffia top di gamma. Chi ha confidenza con la HD-2500 noterà alcuni richiami stilistici e funzionali e troverà le medesime qualità che hanno portato ZOMO a farsi notare in un panorama assai competitivo e in cui i big del mercato la fanno da padroni.

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La prima cosa che possiamo dire fin dal unpacking è che con la HD-3000 l’azienda tedesca sembra voler far sul serio e scrollarsi di dosso l’etichetta del prodotto di serie B, basso costo e qualità proporzionata ad esso. Come potete notare dalle immagini persino la confezione è stata oggetto di una notevole cura, perché come ci ha insegnato Apple, se si vuole dare la percezione di avere tra le mani un prodotto di alto livello bisogna iniziare a fornire una esperienza superiore già nella fase più emozionale, ossia quando si apre la confezione. La scatola bianca si apre a cofanetto e il coperchio è addirittura dotato di una calamita e non delle linguette ad incastro tipiche di altri prodotti. Una volta sollevato scopriamo che la parte posteriore del coperchio presenta addirittura due cuscinetti in similpelle per “coccolare” e proteggere il prodotto.

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Sotto la cuffia, anch’esso celato da un ulteriore scomparto in questa finta pelle di colore bianco, troviamo una scatola che contiene una dotazione che oseremmo definire impeccabile, se non fosse per la mancanza di una custodia o sacchetto che con premesse come quelle fatte finora avremmo dato per scontati. A parte questa pecca ZOMO ci fornisce due cavi di lunghezza e spessore differenti, entrambi dotati di spirale elastica e connettore ad angolo, con adattatore jack. Oltre ai due cavi che possono essere inseriti liberamente sia nel padiglione auricolare di sinistra che in quello di destra, in quanto dotati entrambi di relativa presa che consente il collegamento a cascata fino 4 cuffie dalla medesima sorgente sonora, troviamo due cuscinetti alternativi in materiale vellutato a differenza di quelli già montati che sono in pelle.

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Vogliamo soffermarci immediatamente su una caratteristica decisamente interessante e che ci è piaciuta molto, ossia il praticissimo meccanismo di rimozione e sostituzione di questi cuscinetti. Basta ruotare ed il cuscinetto alloggiato su una base circolare in plastica e il gioco è fatto. Stessa cosa, ma ruotando nel senso opposto, per rimontare il tutto.

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Procedendo nell’esame dei materiali e degli aspetti più funzionali notiamo l’imbottitura dell’archetto che contribuisce a rendere la HD-300 piuttosto confortevole una volta indossata. Notiamo che lo snodo che permette la rotazione parziale dell’auricolare, possibile sia sul lato destro che su quello sinistro, è in metallo. Questo, oltre a rendere stilisticamente gradevole la cuffia, ne dovrebbe assicurare la maggiore robustezza rispetto alla tradizionale plastica in un punto notoriamente critico quando viene sollecitato.

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Passando all’aspetto tecnico ci sentiamo di fare la solita doverosa premessa. Mettendo da parte i valori tecnici dichiarati quando possibile misurati, resta il fatto che le performance di una cuffia diventano, spesso e volentieri, un fatto estremamente soggettivo. Tuttavia una base oggettiva ci deve pur essere e quindi dopo un mese di utilizzo piuttosto diversificato, dal iPod al Club, fino ad alcune sessioni in studio di registrazione, queste sono le considerazioni che possiamo fare. La HD-3000 ha una buona estensione sia sui bassi che sulle frequenze alte, con una (a nostro avviso) mediocrità piuttosto accentuata rispetto alle Sennheiser HD-25 che siamo abituati ad utilizzare. Le basse non sono in tipico stile Beats ma sono comunque ben presenti e ferme, senza che si percepisca un effetto “gonfiato”. Gli alti sono cristallini e sufficientemente precisi, ma senza stupire. Per essere pratici, sebbene ZOMO le descriva come cuffie adatte anche all’utilizzo in studio di registrazione, ci sembra che il contesto in cui queste HD-3000 danno il loro meglio sia proprio nell’uso fatto dal DJ.

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Sufficientemente leggere e confortevoli anche dopo alcune ore di utilizzo, piuttosto versatili e adattabili alle differenti esigenze di utilizzo in discoteca, con una resa sonora adeguata a chi come il dj lavora in ambienti dove si necessita di isolamento acustico per il pre ascolto e le performance devono garantire al professionista la percezione netta e chiara di quella gamme di frequenze essenziale per eseguire un buon mixaggio. In questo le ZOMO HD-3000 non tradiscono le aspettative e ci sono sembrate superiori e più curate di alcuni modelli blasonati per i quali spesso si paga ormai più il nome che la sostanza. la HD-3000 è disponibile nella colorazione nera e in quella bianca.

Specifiche Tecniche

• Frequency Response: 10 – 22000 Hz
• THD, Total Harmonic Distortion at 1kHz: < 0,3 %
• Cable: 1,5/3 m double spring cord
• Jack Plug: 3,5/6,3 mm Ergonomic Adapter
• Transducer Principle: 40 mm Dynamic Closed
• Nominal Impedance: 32 Ω
• Load Rating: 500 mW
• Max. SPL, Sound Pressure Level: 120 dB
• Dimension of packaging (L X W x H): 206mm x 102mm x 232mm
• Weight: 195 g w/o cable

In conclusione a nostro giudizio queste HD-3000 sono promosse senza riserve, specie se si considera che per la stessa fascia di prezzo (169,00 Euro) una parte della concorrenza offre decisamente meno.

[Recensione] AiAiAi TMA-1 Cuffia DJ e Studio

Grazie ai ragazzi di AiAiAi (suona cuoriosamente in italiano ma questo è il nome dell’azienda) abbiamo l’opportunità di testare le cuffie TMA-1. Dopo aver letto la presentazione fatta dal produttore che descrive il prodotto come cuffia da DJ, ma anche per il monitoring in studio di registrazione, abbiamo pensato di testare le TMA-1 nei due ambienti di riferimento. Abbiamo consegnato la demo unit al nostro Giona Guidi che era in partenza per un tour di serate nell’est Europa e gli abbiamo chiesto di paragonare le TMA-1 alle cuffie che normalmente utilizza. Successivamente abbiamo chiesto al dj producer e sound engeneer Lele Cecchini di verificarne le prestazioni in una delle sue sessioni in studio di registrazione con Giona Guidi. Ecco i loro feedback.

Giona Guidi: Mi ha colpito moltissimo il design originale e ricercato e la scelta di un nero opaco che le rende apparentemente anonime rispetto alla concorrenza, ma proprio per questa scelta totalmente diverse e, quindi, immeditamente identificabili.  La confezione è già di per sè accattivante e richiama un pò la scelta del packaging di Apple, ossia ordinato ed elegante.

Una volta aperta la scatola troviamo la cuffia, il cavo rimovibile, la bustina per riporla dotata  di zip “king size” ed un paio di cuscinetti auricolari di ricambio. Mi sono soffermato sul cavo ed ho apprezzato la scelta di renderlo rimovibile, sia per la maggiore facilità nel riporre la cuffia una volta terminato il suo utilizzo, sia per la possibilità di sostituirlo senza dover ricorrere al saldatore.

Molto intelligente la struttura del cavo che è privo di spirale nella prima parte (quella che si collega alla cuffia) e diventa invece elastico (grazie alla spirale) nella parte lato mixer, mentre il suo peso mi è sembrato fastidiosamente  eccessivo. Il connettore, come consuetudine è sia jack 1/4 che mini jack.

La struttura dell’arco è estremamente resistente e si può maltrattare senza correre il rischio che si spezzi. I due auricolari sono regolabili in estensione separatamente, grazie ad un sistema su binario a scatti prestabiliti. Una volta arrivato al club ho pensato di fare una prova comparativa con le cuffie che utilizzo solitamente, ossia le tradizionali Technics RPDJ-1200. Ho scelto di iniziare con le Technics e passare alle TMA-1 a metà del mio set, proprio per rendermi conto, dopo un’oretta di saturazione delle orecchie, quale sarebbe stato il percepito in termini di qualità e comfort. Devo dire che la cosa che ho immediatamente rilevato è  stata la maggiore sensazione di leggerezza sulla testa (la cuffia ha un peso di circa 190 grammi). La pressione sulle orecchie è maggiore, il che le rende più stabili, eppure non ho provato fastidi o dolori al padiglione. Parlando di isolamento acustico dall’ambiente rumoroso tipico di una consolle, non posso che promuoverle a pieni voti.

I due auricolari avvolgono l’orecchio alla perfezione ed è possibile concentrarsi sulla battuta anche con volumi piuttosto bassi, a tutto vantaggio della salute dei nostri timpani. I Bassi spingono notevolmente grazie ai 40mm dei due drivers e, ciò nonostante, sono riuscito a distinguere medi e alti in modo netto e preciso, il tutto dopo aver bombardato le mie orecchie con un’ora di pressione sonora a varie frequenze. Un’ultima annotazione tecnica riguarda il volume complessivo delle TMA-1. Mi sembra di poter dire che sia ben più alto di quello offerto dalle cuffie comparate, il che rende sicuramente più facile distinguere il beat durante la fase di mixaggio, ma potrebbe indurre anche ad esagerare. Occhio al benessere delle vostre preziose orecchie! Mi rendo conto che il confronto sia inadeguato, ma per completezza di informazione tengo a sottolineare di aver utilizzato anche una monocuffia Pioneer HDJ-1000 e di non aver dubbi sul fatto che in futuro la mia scelta sarà orientata verso una cuffia stereo tradizionale. Per quel che mi riguarda le TMA-1 vanno promosse a pieni voti.

Lele Cecchini e Giona Guidi hanno testato le TMA-1 nello studio di Subtronic Records ed hanno avuto modo di compararne le prestazioni con Pioneer HDJ-1000 e Senheiser HD 25-1.

Lele Cecchini: La TMA-12 riproduce le frequenze basse in modo superbo, sia in termini di quantità che di qualità. La risposta di frequenza dichiarata da AIAIAI si attesta tra i 20Hz e i 4kHz in modo lineare, con circa 12dB di attenuazione. Sicuramente questa è una risposta di frequenza di riferimento, condizionata nella realtà dalla scelta dei cuscinetti auricolari e dal loro posizionamento sulle orecchie. Ad ogni modo carattere, risonanza e room alle basse frequenze si percepiscono eccellentemente. Il suono non è scatolato o rimbombante come accade con altre cuffie chiuse. La spinta, l’impatto e la velocità di attacco sono decisamente buoni.

Anche le medie suonano bene. Mentre in altre cuffie chiuse il midrange resta sotto o, come nel caso delle HD 25-1 suona un pelino irregolare, nelle TMA-1 suona in modo pieno. Un midrange complessivamente realistico come questo è piuttosto inusuale per un prodotto nato con i dj come mercato di riferimento.

Parlando delle frequenze alte non si può dire che brillino al punto da far gridare al miracolo, ma sicuramente risultano abbastanza dettagliate, veloci e non affaticano anche dopo sessioni di ascolto mediamente lunghe.  Qualcuno potrebbe dire che il treble delle TMA-1 rimane un pochino indietro nella scena sonora, se comparato con quello di altre cuffie ma al nostro orecchio è sembrato complessivamente accettabile.

Conclusioni

PROS: Ottima cuffia per dj ma anche per il monitoring da studio. Valida la costruzione ed i materiali utilizzati. Resistente, design originale e buon equlibrio su tutte le gamme di frequenza.

CONS: Impossibilità di ripiegarla come accade per alcune concorrenti. Il prezzo (listino ufficiale 180 Euro) è abbastanza alto, sebbene coerente con i concorrenti.

Recensione: Zomo HD-120 Mono Stick Headphone

Zomo è un brand di proprietà di una nota azienda tedesca che opera da numerosi anni nell’ambito della distribuzione di prodotti per dj e producers, la GSM-Multimedia. Inizialmente concentrata su slipmats, borse e flightcase, oggi Zomo allarga gli orizzonti proponendo articoli che spaziano dalle protezioni antipolvere per le apparecchiature, passando per giradischi e interfacce audio,  sino ad arrivare alle cuffie specifiche per disc jockeys. La gamma di queste headphones prevede sia la configurazione tradizionale, con doppio padiglione auricolare, sia quella più trendy mono auricolare.

Oggi andremo ad esaminare e testare il modello Mono Stick HD-120. Come sappiamo esistono diverse interpretazione del concetto di cuffia mono auricolare. C’è chi predilige il manico extra long e chi, all’opposto, si trova più a proprio agio con i manici corti. Zomo ha sicuramente sposato questa seconda linea, dando alla HD-120 un manico di lunghezza medio-corta pari a 15 cm. La lunghezza complessiva partendo dall’estremità dell’auricolare ed arrivando fino alla base dell’impugnatura si attesta sui 25 cm. Quello che immediatamente sorprende, una volta aperta la confezione, è la cura del packaging. Troviamo, infatti, oltre al cavo a spirale della lunghezza di 3 metri, una piccola scatola bianca contenente un cuscinetto di ricambio per il padiglione e la custodia a sacchetto.

La cuffia è disponibile in diverse colorazioni, strizzando l’occhio a quella esigenza fashion che accompagna ormai la figura del disc jockey. Il modello che ci è stato fornito per il test è arancione/nero, ma la gamma HD-120 prevede anche le alternative oro/nero, argento/nero e bianco/nero. Il colore dominante è presente sia nel rivestimento del cuscinetto, sia nella lunetta posteriore dove è impresso il logo Zomo. Ovviamente il cuscinetto di ricambio è dello stesso colore della cuffia acquistata, così come lo sono i laccetti che permettono la chiusura del sacchetto in finta pelle.

Il Manico della cuffia è rivestito da una spugna sagomata che garantisce un ottimo grip quando la si impugna e contribuisce a contenere l’effetto della sudorazione della mani. L’auricolare è del tipo basculante, ossia non fisso e risulta estremamente confortevole e avvolgente una volta appoggiato all’orecchio. Nell’estremità inferiore del manico trova collocazione l’attacco per il cavo a spirale che è appunto di tipo removibile nel formato XLR. Veramente apprezzabile questa scelta, sia dal punto di vista della praticità che della convenienza. In caso di deterioramento del cavo sarà pertanto possibile acquistare il relativo ricambio e basterà disconnettere il connettore XLR del cavo danneggiato ed inserire quello nuovo. Nessun intervento tecnico, nessuna necessità di spendere cifre spropositate per il ricambio. Il connettore incastonato nell’impugnatura è di tipo XLR maschio, mentre quello del cavo è di tipo XLR femmina. All’estremità opposta della spirale troviamo invece il classico jack mini da 3,5 con adattatore a 6.3

Volendo passare all’aspetto più tecnico della nostra prova, possiamo dire che la filosofia di queste cuffie è stata senza dubbio quella di privilegiare la percezione dei bassi e del beat per un più efficace allineamento del tempo tra la traccia in riproduzione e quella in preascolto. Inizialmente l’impressione non è stata delle migliori perchè il suono risultava piuttosto ovattato, ma dopo qualche minuto ci siamo abituati e siamo riusciti a comprendere l’utilità di questa scelta. La frequenza di risposta si attesta nel range 3-30000 Hz a 114 db garantendo la necessaria pressione sonora anche negli impianti più caotici. Il peso della cuffia è abbastanza contenuto, 253 g. Di fatto non abbiamo rilevato affaticamento durante l’uso, anche grazie alla piacevolissima sensazione di comfort che viene assicurata dal cuscinetto imbottito del padiglione auricolare.

Complessivamente questa HD-120 Mono Stick ci è parso un prodotto solido, pratico e di buona qualità. Se si considera un prezzo al pubblico inferiore ai 60 euro, non c’è dubbio sul fatto che possa rappresentare una valida alternativa nella scelta della nostra fedele compagna di avventure in consolle. A nostro avviso il suo maggiore elemento di forza risiede nella estrema praticità della soluzione con cavo sostituibile e connettore XLR. Auspichiamo di tutto cuore che altri produttori possano seguire la medesima strada.

E’ possibile trovare l’intera gamma Zomo presso Discopiu e presso lo shop online Recordcase