Archivi categoria: Apparecchiature

NI Komplete S49 MK3: Recensione

Abbiamo avuto in uso la Komplete S49 MK3 di NI, ecco la nostra recensione approfondita.

Se sei un appassionato di produzione musicale digitale, probabilmente conosci già la serie Komplete di Native Instruments, una delle più complete e versatili collezioni di software e hardware dedicati ai musicisti, ai produttori e ai DJ. Tra i prodotti più noti di questa serie, ci sono la linea Komplete Kontrol, che comprende delle tastiere MIDI intelligenti, progettate per integrarsi perfettamente con il software Komplete e con altri plugin compatibili con lo standard NKS (Native Kontrol Standard), e il software Maschine, che offre un ambiente di produzione basato su pad, campioni e groove.

Nel 2023, Native Instruments ha lanciato la terza generazione delle sue tastiere Komplete Kontrol, introducendo alcune novità e miglioramenti rispetto ai modelli precedenti. In questo articolo, ci concentreremo sulla Komplete s49 MK3, la versione da 49 tasti, e la confronteremo con la Komplete s49 MK2, uscita nel 2017. Vedremo quali sono le caratteristiche principali, le differenze, i vantaggi e gli svantaggi di queste due tastiere, e cercheremo di capire se vale la pena fare l’upgrade o acquistare la nuova versione. Per farlo, ci baseremo anche sulle opinioni e le esperienze di alcuni utenti che hanno provato le tastiere in prima persona.

Design Komplete s49 mk3 recensione
NI Komplete S49 MK3: Recensione – Design

Introduzione

Nel panorama delle tastiere MIDI controller, l’evoluzione tecnologica è un processo costante. In questa recensione, esploreremo in dettaglio le differenze tra due modelli di punta di Native Instruments: la Komplete S49 MK3 e la MK2. Basandoci su esperienze dirette e sfruttando risorse online per un’analisi approfondita, cercherermo di offrire una panoramica completa delle caratteristiche e delle prestazioni di entrambe le tastiere.

Design e Sensibilità dei Tasti:

Entrambe le tastiere, la MK3 e la MK2, vantano una tastiera di alta qualità con 49 tasti semi-pesati sensibili alla dinamica e all’aftertouch. La sensibilità dei tasti è stata ulteriormente perfezionata sulla MK3, garantendo una risposta più precisa e reattiva durante la riproduzione. Rispetto alla MK2, ho riscontrato che la MK3 offre una maggiore sensazione di solidità e affidabilità nel design, con una costruzione più robusta e una migliore ergonomia complessiva.

Display Komplete s49 mk3 recensione vs mk2
NI Komplete S49 MK3: Recensione – Display

Display e Navigazione:

Un punto di distinzione evidente tra i due modelli è il display. Mentre la MK2 presenta due display a colori, la MK3 è dotata di un unico display a colori ad alta risoluzione. Questo aggiornamento offre una visualizzazione più chiara e dettagliata delle impostazioni e dei parametri sulla MK3, semplificando la navigazione attraverso le librerie di suoni Komplete. La dimensione più ampia del display sulla MK3 consente una migliore leggibilità e una navigazione più agevole rispetto alla MK2, che può risultare vantaggiosa durante le sessioni di studio o le performance dal vivo.

Controllo rotativo e selettore Komplete s49 mk3 recensione
NI Komplete S49 MK3: Recensione – Navigazione

Strisce Tattili e Controllo Espressivo:

Una delle caratteristiche più innovative della MK3 sono le sue strisce tattili. Queste strisce consentono un controllo dinamico e preciso sulle modulazioni e gli effetti, aggiungendo un nuovo livello di espressione musicale alla tastiera. Durante le mie prove e la ricerca online, ho notato che le strisce tattili della MK3 sono state particolarmente apprezzate per la loro sensibilità e reattività, offrendo agli utenti una maggiore versatilità nella creazione e nell’interpretazione musicale.

strisce tattili Komplete s49 mk3 vs mk3 recensione
NI Komplete S49 MK3: Recensione – Strisce Tattili

Integrazione DAW e Funzionalità Avanzate:

L’integrazione con il software DAW rappresenta un’altra area in cui la MK3 eccelle rispetto alla MK2. L’integrazione avanzata con Ableton Live sulla MK3 offre un flusso di lavoro più fluido e integrato, consentendo agli utenti di sfruttare appieno le potenzialità del software durante le sessioni di registrazione e le performance dal vivo. Inoltre, il controllo diretto degli effetti tramite i tasti dedicati sulla MK3 semplifica ulteriormente la manipolazione e l’editing dei suoni, fornendo agli utenti un maggiore controllo creativo e una maggiore precisione nell’esecuzione.

Cosa dicono gli utenti che la possiedono

Le maggiori lamentele degli utenti che hanno acquistato una Native Instruments Komplete S49 MK3 fanno riferimento a:

  1. Costo elevato: Alcuni utenti lamentano un prezzo relativamente alto della MK3 rispetto ad altri modelli o alternative sul mercato.
  2. Curva di apprendimento: La curva di apprendimento non è ripida, pertanto, se si vuole sfruttare appieno tutte le funzionalità della MK3, specialmente se sono nuovi nell’utilizzo di strumenti musicali digitali, ci vorrà tempo..
  3. Problemi di compatibilità: Alcuni problemi di compatibilità sembrano affliggere una parte delgi utenti nell’utilizzo combinato con il proprio software DAW o con il sistema operativo del loro computer, causando frustrazione e disagi nell’utilizzo della tastiera.
  4. Sensibilità delle strisce tattili: La sensibilità delle strisce tattili sulla MK3 è risultata per taluni eccessiva, trovandole troppo sensibili o poco reattive rispeto alle loro preferenze di utilizzo.
  5. Assenza di accessori inclusi: L’assenza di accessori aggiuntivi inclusi come una custodia protettiva o un supporto per il laptop, soprattutto considerando il prezzo relativamente alto della tastiera hanno fatto storcere il naso a più di qualche utente.

Tuttavia, è importante notare che le lamentele degli utenti possono variare in base alle loro esperienze individuali e alle aspettative personali. Alcune di queste lamentele potrebbero essere considerate rilevanti, specialmente quelle riguardanti problemi di compatibilità o difetti di fabbricazione che influenzano direttamente l’usabilità e le prestazioni della tastiera. Al contrario, altre lamentele, come il costo elevato o la curva di apprendimento ripida, potrebbero essere considerate più soggettive e dipendenti dalle preferenze personali dell’utente.

Komplete Select bundle con Komplete s49 mk3 recensione
E lato software?

La Native Instruments Komplete S49 MK3 viene fornita con un bundle di software che include una vasta gamma di strumenti virtuali, campionatori, effetti e altri strumenti musicali digitali. Alcuni dei software più noti inclusi nel bundle sono:

  1. Komplete Kontrol: Questo software è essenziale per sfruttare appieno le funzionalità della tastiera MK3. Consente di navigare attraverso le librerie di suoni Komplete, assegnare parametri ai controlli della tastiera e integrarsi con il proprio software DAW per un flusso di lavoro più fluido.
  2. Komplete Select: Questa è una selezione curata di strumenti e effetti Komplete, tra cui sintetizzatori, pianoforti, batterie e molto altro ancora. Komplete Select offre una vasta gamma di suoni e strumenti per la produzione musicale in vari generi e stili.
  3. Maschine Essentials: Questo software offre un’esperienza di produzione musicale completa, consentendo agli utenti di creare beat, campionare, registrare e eseguire con facilità. Include una libreria di suoni e pattern, oltre a funzionalità avanzate di editing e mixaggio.
  4. Monark: Si tratta di un sintetizzatore virtuale analogico che offre una vasta gamma di suoni classici e vintage. Monark è apprezzato per la sua qualità sonora autentica e la sua interfaccia intuitiva.
  5. The Gentleman: Questo è un pianoforte acustico campionato con un suono caldo e ricco, perfetto per produzioni musicali di ogni genere.
Le principali differenze tra le versioni dei software forniti
  • Estensione della libreria di suoni: Le versioni incluse nel bundle potrebbero avere una selezione più limitata di suoni rispetto alle versioni complete acquistate separatamente.
  • Funzionalità aggiuntive: Alcuni software potrebbero includere funzionalità aggiuntive o versioni premium che non sono disponibili nelle versioni fornite con la tastiera.
  • Aggiornamenti e supporto: Le versioni fornite con la tastiera potrebbero non includere gli stessi aggiornamenti o livelli di supporto tecnico delle versioni acquistate separatamente.

Tuttavia, nonostante queste differenze, il valore complessivo della dotazione software della Komplete S49 MK3 rimane significativo. Essendo una tastiera MIDI controller di alta qualità, l’inclusione di un ampio assortimento di software premium offre agli utenti una suite completa di strumenti per la produzione musicale, consentendo loro di iniziare a creare musica immediatamente senza dover acquistare ulteriori software o plug-in. Questo rappresenta un vantaggio notevole per chiunque sia nuovo nel mondo della produzione musicale o desideri espandere la propria collezione di strumenti virtuali. Inoltre, il valore della dotazione software è ulteriormente amplificato dalla profonda integrazione con la tastiera stessa, che semplifica notevolmente il flusso di lavoro e l’esperienza complessiva dell’utente.

Considerazioni Finali e Tabella dei Pro e Contro:

Dopo aver esaminato dettagliatamente entrambi i modelli, posso riassumere i loro punti di forza e di debolezza come segue:

Tabella comparativa nella recensione di NI Kontrol s49 mk3 rispetto alla versione mk2

In conclusione, la scelta tra la Komplete S49 MK3 e la MK2 dipende dalle esigenze individuali e dalle preferenze personali. La MK3 rappresenta un notevole passo avanti in termini di prestazioni e funzionalità, con miglioramenti significativi nella sensibilità dei tasti, nel display e nelle opzioni di controllo espressivo. Tuttavia, la MK2 potrebbe essere ancora una scelta valida per chi preferisce un design più leggero e compatto o per coloro che sono già familiari con il layout della tastiera MK2.

In conclusione, entrambi i modelli offrono un’esperienza musicale eccezionale e rappresentano una scelta affidabile per i musicisti e i produttori professionisti. La decisione finale dipende dalle preferenze personali e dalle esigenze specifiche di ciascun utente.

Traktor Kontrol X1 MK3: La Recensione

traktor x1 mk3 la recensione

Il Traktor X1 MK3 è un nuovo controller DJ portatile che può essere utilizzato per FX, looping e mixaggio. È un’aggiunta flessibile a qualsiasi configurazione DJ ed è pre-mappato per un controllo perfetto degli effetti e dei parametri di Traktor. È dotato di display su schermo, pulsanti codificati colorati e luci ambientali personalizzabili nella parte inferiore del controller.

Nonostante le sue dimensioni ridotte, il Traktor X1 dispone di tutte le funzioni necessarie per eseguire un DJ set complesso. La particolarità dell’X1 è che Traktor consente di combinare il controller con altri dispositivi DJ. Esistono molti modi diversi su come utilizzarlo a seconda delle esigenze individuali.

Il Traktor X1 MK3 include una nuova modalità di mappatura semplificata che rende più semplice che mai personalizzare il controller in base alle proprie esigenze. Gli abbonati a Traktor Pro Plus possono controllare Pattern Player, uno strumento creativo che consente di aggiungere pattern ritmici al set utilizzando l’X1 MK3.

Traktor-x1-mk3-la-recensione

I vantaggi dell’utilizzo di un controller DJ modulare nel tuo setup

Un controller DJ modulare come Traktor X1 ti consente di personalizzare ed espandere la tua configurazione DJ utilizzando componenti o moduli separati e intercambiabili. Questa flessibilità offre diversi vantaggi:

  • Personalizzazione: puoi scegliere i componenti specifici che desideri includere nella tua configurazione DJ, come moduli mixer, deck, moduli fader e unità effetti. Ciò ti consente di creare una configurazione adatta al tuo stile e alle tue preferenze di DJ.
  • Scalabilità: man mano che le tue esigenze evolvono, puoi facilmente aggiungere o sostituire moduli per adattare il tuo controller alle tue nuove esigenze.
  • Portabilità: i controller modulari sono spesso più compatti e portatili rispetto alle tradizionali configurazioni per DJ, rendendoli ideali per i DJ mobili e in tournée. Puoi correre con una configurazione più piccola o prendere determinati controller separatamente, semplificando il trasporto.
  • Integrazione con altri dispositivi: i controller DJ modulari sono progettati per funzionare perfettamente con altre apparecchiature e software DJ, offrendo possibilità di integrazione più ampie. Ciò include la compatibilità con workstation audio digitali (DAW) e piattaforme software DJ.
  • Flessibilità delle prestazioni: i controller modulari possono adattarsi a varie situazioni di prestazione. Puoi configurare la tua configurazione per diversi generi di musica, dimensioni del club e layout della sede.

Diamo un’occhiata brevemente a come configurare il Traktor X1 MK3.

Traktor-Kontrol-X1-MK3-La-Recensione. Set up

Come configurare il Traktor X1 MK3

Traktor X1 MK3 è progettato per funzionare con Traktor Pro 3. Dovrai avere Traktor Pro 3.10 installato, affinché il controller venga riconosciuto automaticamente in Traktor. Native Access sarà lo strumento che utilizzerai per aggiornare il tuo software Traktor Pro.

Per utilizzare il controller, avvia Traktor Pro 3 sul tuo computer e collega l’X1 MK3 utilizzando il cavo USB. Nella confezione è incluso anche un cavo di alimentazione nel caso volessi utilizzare un hub USB. Utilizza le frecce e gli encoder per selezionare l’unità FX e le assegnazioni del deck. Puoi scegliere di utilizzare FX 1 e 2, o tutte e quattro le unità.

Sezione effetti Traktor X1 MK3

Il pulsante di selezione della modalità si trova nella sezione centrale in alto e consente di cambiare modalità: FX, mixer e riproduttore di pattern. Il Traktor X1 MK3 è diviso in quattro sezioni principali.

La sezione Effetti e Mixer consente il controllo diretto delle due unità FX sul lato sinistro e destro. Ogni lato ha un display FX dedicato. Gli abbonati a Traktor Pro Plus possono anche utilizzare questa sezione per controllare Pattern Player, che consente di creare ritmi da aggiungere a un mix. In modalità mixer, questa sezione si trasforma in un mixer con EQ e controllo del volume.
La sezione Loop e Sfoglia consente di impostare loop, modificarne la lunghezza e la posizione e sfogliare la raccolta di tracce di Traktor. Il pulsante Shift viene utilizzato per accedere a molte funzioni secondarie del controller, incluso lo scorrimento dell’albero di navigazione di Traktor. I pulsanti hotcue vengono utilizzati per impostare hotcue in Traktor e possono essere personalizzati nelle Preferenze. La sezione Trasporto ha Cue, Reverse, Play e pulsanti Sincronizza.

Traktor-x1-mk3-la-recensione

Come utilizzare Traktor X1 MK3 in un setup DJ

Una delle cose più belle del nuovo Traktor X1 MK3 è la sua versatilità in un setup da DJ. Che tu sia un DJ che suona nei club con Traktor, un DJ che vuole preparare set con Traktor o un DJ che mixa con CDJ o XDJ, Traktor X1 MK3 migliorerà la tua configurazione e il tuo flusso di lavoro creativo.

Ecco alcuni esempi di come può essere utilizzato il Traktor X1 MK3:

X1 MK3 e un mixer DJ

Se prevedi di utilizzare due deck in Traktor, collegare un Traktor X1 MK3 insieme a un mixer DJ dotato di un’interfaccia audio integrata è una configurazione molto pratica. La combinazione consente prestazioni snelle e professionali.

Questa configurazione non si limita alle esibizioni dal vivo nei club e ai DJ in tournée; è anche una scelta eccellente per i creatori di contenuti video che desiderano un controllo preciso sulle colonne sonore e sulle transizioni, nonché per i DJ che affinano le proprie abilità a casa grazie alla sua natura compatta e portatile, che lo rende facile da trasportare e configurare per diversi casi d’uso .

Puoi anche utilizzare due Traktor X1 con un mixer DJ, come mostrato nella configurazione seguente.

Traktor Kontrol X1 MK3: La Recensione

Quando si utilizzano quattro deck in Traktor, la possibilità di collegare in cascata due controller Traktor X1 MK3 insieme a un mixer DJ dotato di interfaccia audio integrata offre un livello avanzato di controllo e versatilità. Questa configurazione è particolarmente vantaggiosa per i DJ che si esibiscono nei club, poiché consente la gestione precisa di più deck ed effetti, migliorando la complessità dei mix.

Al di là performance dal vivo, questa configurazione rimane una risorsa preziosa per i creatori di contenuti video che desiderano sincronizzare audio e immagini in modo impeccabile o per i DJ che si esercitano a casa e cercano una configurazione di livello professionale per affinare le proprie capacità e sperimentare mix complessi.

Configurazione del club: lettori DJ in modalità HID, un X1 MK3 e un mixer DJ

L’X1 MK3 può essere utilizzato con i lettori DJ Pioneer in modalità HID, in modo che i DJ dei club possano utilizzare i CDJ Pioneer e l’X1 MK3 in un locale per controllare il software e utilizzare gli effetti di Traktor. In questa configurazione, sia i CDJ che l’X1 MK3 funzionano come controller Traktor.

Molti DJ vorranno utilizzare il pulsante Riproduci/Pausa sui CDJ Pioneer per avviare, interrompere e riprodurre i propri brani, nonché per effettuare ricerche nella propria libreria.

Uno degli usi migliori dell’X1 MK3 è usarlo per aggiungere effetti (fino a quattro effetti) e utilizzare Pattern Player (se hai Traktor Pro Plus) per aggiungere ritmi percussivi alle tue tracce. Questa configurazione offre la sensazione tradizionale di utilizzare i CDJ per le funzioni DJ di base e l’ulteriore vantaggio di aggiungere facilmente effetti Traktor.

traktor-x1-mk3-la-recensione-titolo

Configurazione DJ mobile: Z1 e X1 MK3

La combinazione del controller Traktor Z1 con X1 MK3 in una configurazione compatta e all-in-one è una scelta eccellente per i DJ che cercano portabilità e semplicità, rendendolo ideale per feste e piccoli locali.

Con lo Z1 che funge da hub centrale, le sue uscite RCA collegate agli altoparlanti principali della pista assicurano un’uscita audio affidabile ed efficiente per la tua performance. Nel frattempo, l’X1 MK3, collegato allo Z1 tramite USB, funge da versatile centro di controllo, fornendo un facile accesso alle funzionalità e agli effetti di Traktor.

Questa configurazione è ulteriormente ottimizzata per i DJ, poiché puoi collegare comodamente le tue cuffie alla Z1, garantendo un canale dedicato per il pre-ascolto e consentendo transizioni fluide e mixaggi precisi durante i tuoi DJ set.

Se non disponi dell’unità Z1, puoi anche utilizzare qualsiasi interfaccia audio. Se hai bisogno dei controlli EQ, puoi facilmente cambiare la mappatura dell’X1 in modalità mixer.

Configurazione a casa o studio: X1 MK3, un laptop e altoparlanti

Configurare il controller e gli altoparlanti Traktor X1 MK3 a casa con il tuo laptop offre un ambiente ideale per affinare le tue abilità da DJ. È una piattaforma eccellente per praticare le tue tecniche di mixaggio, sperimentare le caratteristiche innovative dell’X1 MK3 e familiarizzare con le sue capacità.

La comodità di questa configurazione ti consente di affinare le tue abilità e perfezionare i tuoi mix senza la necessità di attrezzature estese, rendendolo un metodo accessibile ed efficace sia per i DJ principianti che per quelli esperti per migliorare la propria arte.

Traktor Kontrol S2 e X1 MK3

Puoi utilizzare il Traktor X1 MK3 insieme al Traktor Kontrol S2. Questa combinazione rende più efficiente l’uso degli effetti in modo complesso e ottieni il controllo immediato su due canali aggiuntivi. Questa configurazione ti consentirà di utilizzare gli effetti di Traktor con questo controller portatile. Il Traktor Kontrol S2 è un’ottima scelta per i DJ che hanno appena iniziato.

Setup preparazione DJ set

Metti alla prova i tuoi mix, prepara le tue playlist o esercitati con le transizioni mentre sei in movimento collegando l’X1 al laptop e alle cuffie. Ottimo per i DJ impegnati che sono in viaggio o che preparano i set con il laptop.

L’X1 MK3 è in grado di ispirare performance DJ creative. Che tu stia iniziando a fare il DJ, utilizzando un controller con Traktor per la prima volta o stia aggiornando il controller, l’X1 MK3 offre una gamma flessibile di opzioni di controllo e può adattarsi sia alle configurazioni DJ professionali che a quelle principianti. È lo strumento perfetto da utilizzare nei DJ set dal vivo, in studio o in viaggio per preparare i set.

Se desideri esplorare gli effetti di Traktor e sfruttarli meglio, l’X1 MK3 è un ottimo controller che ti aiuterà a sbloccare l’intera gamma degli effetti di Traktor. Puoi acquistare il Traktor X1 MK3 qui e iniziare, da subito, ad utilizzare Traktor X1 MK3 per migliorare i tuoi DJ set.

[Working From Home] NOMAD Base Station Hub con Supporto Apple Watch

Nomad Base Station Hub package

Oggi inauguriamo una serie di articoli che ha come obiettivo quello di fornire spunti, indicazioni e recensioni di quei prodotti che possono contribuire a creare un ambiente di lavoro produttivo nei nostri home studios.

Molti di questi accessori sono sicuramente funzionali a qualsiasi contesto lavorativo, non solo quello musicale. È il caso del Base Station Hub di NOMAD, un dock di ricarica ibrido, sia wireless che cablato.

Oggi come oggi , anche se non rientrate nella categoria dei producers su piattaforma mobile, avrete sicuramente l’esigenza di avere tutti i vostri device a portata di mano e, con ogni probabilità, dovrete anche ricaricarli.

Ecco che un prodotto funzionale, elegante e flessibile come Base Station Hub di NOMAD trova il proprio perché. Ma partiamo dalla confezione.

Il packaging risulta minimale e ordinato. Oltre al dock di ricarica misto wireless-wired, c’è il trasformatore che va collocato nella presa di corrente e che alimenta la Base Station. In dotazione vengono forniti anche gli adattatori per i vari paesi, inclusa la spina europea. Basta premere sulla leva di sblocco e ruotare per rimuovere una spina e adattarne una differente.

Il cavo che collega il trasformatore allo spinotto di connessione alla Base Station è in tessuto, come quello comunemente utilizzato per i ferri da stiro. Questo conferisce al cavo una aspetto solido e sicuramente meno incline a facili deterioramenti, tipici dei cavi con guaina in gomma.

Cavo alimentazione Nomad Base Station Hub

Punti deboli

Cogliamo subito l’occasione per evidenziare l’unica pecca rilevata nella valutazione di questo ottimo prodotto. La scelta di posizionare il trasformatore nel corpo di plastica che include anche la spina, non ci è parsa la soluzione più pratica e flessibile tra quelle possibili. Chi deve inserire il trasformatore in una presa collocata dietro un mobile, lo troverà molto scomodo e ingombrante. Senza contare che la spina non ruota, diminuendo ulteriormente la flessibilità di utilizzo.

Avremmo preferito fi fosse optato per un cavo con il trasformatore collocato a metà strada tra la spina e la Base Station. Tolto questo limite, non possiamo che elencare tutte le qualità del prodotto.

Come si presenta

Partiamo dalla solidità (e la pesantezza) della base. Di sicuro non vi parrà di avere a che fare con le classiche cinesate plasticose. Il materiale predominante è l’alluminio, utilizzato per lo chassis sul quale trova posto il cuscino in pelle nera che ospita il telefono o gli Airpods da ricaricare.

Nomad Base Station Hub  Dotazione

La stazione base ha tre bobine di ricarica certificate Qi sul pad di ricarica. Il pad stesso può caricare due iPhone o un iPhone e AirPods in una custodia di ricarica wireless contemporaneamente grazie a 7,5 watt di potenza su quelle bobine.

La Base Station Apple Watch Edition è progettata per caricare un iPhone, i vostri AirPods e l’Apple Watch. Non c’è davvero spazio per un secondo iPhone, anche se le bobine lo supporterebbero.

Nomad Base Station Pro vista frontale

Il pad è rivestito in morbida pelle, che ha un aspetto elegante e ha il vantaggio di dare al pad un po ‘di presa in modo che il vostro iPhone non scivoli via.

Il supporto di Apple Watch (nel caso della nostra unità) non viene fornito. In altre parole, è previsto esclusivamente l’ alloggiamento per il caricatore che ci è stato fornito in dotazione con Apple Watch. È posizionato in modo che Apple Watch possa visualizzare la modalità comodino.

Nomad Base Station Hub con caricatore per Apple Watch

Ha un sensore di luce a LED sulla parte anteriore per farci sapere che il telefono è allineato correttamente. La luce si attenuerà di notte, quindi non c’è pericolo di essere infastiditi mentre dormiamo.

Avere il proprio smartphone, gli AirPods e Apple Watch in carica sullo stesso dock e poter vedere l’ora su Apple Watch mentre si carica è decisamente un vantaggio, specie per chi dispone di un tavolo per la produzione musicale di dimensioni contenute.

La luce della stazione base è arancione durante la ricarica, quindi non è forte e si attenua quando la stanza è buia.

La parte tecnica

La base wireless misura 2 cm di spessore 7,8 cm di lunghezza e 6 cm di larghezza. Per la ricarica, hai un totale di quattro opzioni tra cui scegliere, la base in pelle consente a un massimo di due dispositivi di caricare in modalità wireless fino a 10 W, una porta USB C a ricarica rapida da 18 W sul retro e una porta USB A da 7,5 W e 1,5 A accanto a esso. Questa è una comoda selezione di slot di ricarica all’interno di un’unità.

Nomad Base Station Hub retro

Ha un peso di 730g, abbastanza consistente da tenerlo fermo e non proprio idoneo a portarlo in viaggio. Le 3 bobine wireless rilevano e iniziano a caricare lo smartphone in pochi istanti. Il pad in pelle ha le dimensioni perfette per ospitare apparecchi di ogni dimensione sia verticalmente che orizzontalmente, quindi la risposta e la precisione wireless sono sempre perfette.

Per aiutare nel posizionamento, ci sono tre indicatori LED sulla parte anteriore della stazione base, che mostrano quale bobina wireless sta caricando il telefono o gli auricolari wireless. Se si carica un unico dispositivo, la ricarica orizzontale è la migliore per precisione e affidabilità. Se si intende caricare due dispositivi, è meglio posizionarli verso il centro dell’ apparecchio per un migliore rilevamento.

10 W è una velocità di ricarica ragionevole, specie se si dispone di un iPhone Apple, costruito per caricarsi a massimo 7,5 W. Tuttavia i telefoni stanno iniziando a uscire con una ricarica wireless da 15 W, quindi se già si possiede un apparecchio di questo tipo o si ha in previsione dì acquistarne uno, il nostro suggerimento è quello di guardare, altrove. Per ora, è in linea con gli standard del settore ed è uno dei caricabatterie wireless meglio progettati per offrirlo.

Nomad Base Station Hub porte USB

Le porte USB sono decisamente un punto forte di Base Station Hub. Sebbene l’opzione wireless abbia come obiettivo quello di liberarsi del classico groviglio di cavi, una colta inseriti nel retro, si riesce a mantenere un aspetto ordinato. La porta USB C offre prestazioni molto buone, con ben 18 W 3A per gli smartphone a ricarica rapida che lo supportano.

USB A è un pò meno entusiasmante con una carica standard di 1,5 A. I dispositivi che richiedono più potenza ne vengono penalizzati, ma se stiamo ricaricando durante la notte non sarà un grosso problema.

NOMAD Base Station Hub Edition, è un caricabatterie wireless versatile e tra i più belli sul mercato. Pochissimi caricabatterie wireless offrono il set aggiuntivo di porte che si trovano sulla stazione base NOMAD, per non parlare di più di due dispositivi contemporaneamente. Nella nostra prospettiva di produttori di musica questo è sicuramente uno tra gli oggetti più giusti da avere sul desk del proprio home studio.

Tutto questo ha un prezzo ragionevole, circa 140 Euro.

Nomad  Base Station Hub con dispostivi in carica

[Review] MIDI 2.0: Cos’è e cosa Comporta per I produttori

Lo standard MIDI, il protocollo che usiamo ogni giorno per riprodurre e programmare musica su computer, sintetizzatori e altri dispositivi elettronici è rimasto fermo per 35 anni alla versione 1.0.

All’inizio del 2019 si sono visti i primi prototipi di sintetizzatore e controller MIDI 2.0 e al Winter NAMM, aziende come Ableton, Google, Roland, Steinberg, Yamaha e Native Instruments si sono riunite per il “Plug Fest” MIDI 2.0, facendo eco all’evento che si era verificato nella creazione di MIDI 1.0. Cosa è accaduto? Semplice, tutti se ne sono andati in giro per gli stand con ciò che avevano in mano, collegando i prototipi e gli apparecchi già in commercio e controllando cosa succedeva. Questa è stata la prima volta che tutte le aziende del gruppo di prototipazione si sono ritrovate nella stessa stanza.

Cosa può offrirci quindi il MIDI 2.0 che non sia già alla portata del protocollo 1.0?

Uno degli aggiornamenti più ovvi a un moderno sistema di comunicazione digitale è la risoluzione. La velocità passa da 7 a 16 bit e, considerato che la maggior parte dei controller di oggi è dotata di 32 bit, significa una risoluzione decisamente maggiore.

Taluni sostengono che i controlli ad alta risoluzione non sono necessari per le applicazioni di produzione musicale, ma il MIDI è diventato oggi molto più di un semplice standard musicale, con estensioni ai campi dell’ illuminazione e l’animatronica che percepiscono i benefici di una risoluzione più elevata.

Con un mercato zeppo di apparecchiature basate sullo standard 1.0 sembra ovvio concludere che una delle mosse chiave per la diffusione del 2.0 sarà la sua retro compatibilità con il protocollo precedente.

Il grande cambiamento in MIDI 2.0 è che deve essere una comunicazione bidirezionale. Prima, avevamo strumenti che inviavano delle note, senza aveva idea chi fosse dall’altra parte e cosa sarebbe successo all’arrivo di quel flusso di dati. La prima cosa che accadrà con il MIDI 2.0 è che due dispositivi si allineeranno e si scambieranno tra loro e scopriranno cosa faranno. Se non viene restituito nulla, lo strumento di comporterà di fatto come un dispositivo MIDI 1.0. Questo protocollo si chiamerà MIDI CI, ossia Compatibility Inquiry.

Partendo dal MIDI CI, lo scambio di proprietà (Property Exchange) consente a un dispositivo di chiedere a un altro dispositivo quali parametri siano disponibili e a quali sia possibile accedere. Elenchi di parametri, mappature dei controller, parametri di sintesi e informazioni sui preset sono alcuni dei dettagli che possono essere comunicati, usando peraltro nomi significativi, piuttosto che numeri astratti e generici.

Chiunque abbia utilizzato l’automazione su un plug-in synth all’interno di un sequencer comprenderà i vantaggi di poter vedere cosa c’è dall’altra parte del synth. Con un synth hardware su MIDI 1.0 potrebbe essere Program 16 e non si avrebbe idea di cosa si tratti.

Come altro risultato di Capability Inquiry, il mondo dei controller MIDI, compresi eventuali dispositivi non standard come i controller wind o le chitarre MIDI, sarà in grado di integrarsi con le configurazioni musicali molto più facilmente.

Adottando un sistema di Profili, l’industria può Definire uno standard per i blocchi di controller che utilizzeremo per i drawbar, e non appena due dispositivi MIDI 2.0 concordano che entrambi supportano quel profilo, si configurano automaticamente senza ulteriori passaggi.

In occasione del Amsterdam Dance Event di quest’anno, Steinberg ha illustrato come gli strumenti VST 3 si adatteranno al MIDI 2.0, dimostrando che le specifiche VST 3 sono più che pronte a gestire la risoluzione estesa di MIDI 2.0, avendo già implementato una risoluzione maggiore. La palla passa ora agli sviluppatori DAW che dovranno implementare correttamente le specifiche MIDI 2.0, ma i plug-in VST 3 sono pronti a gestire tutto ciò che sta arrivando.

Una delle fantastiche novità per il MIDI 2.0 è che 16 canali diventeranno 256. Quindi ogni messaggio inizia con un tipo di messaggio e un gruppo di canali Per un totale di 16 gruppi di canali. Quindi ora abbiamo 16 cavi virtuali con 16 canali ciascuno.

Questo consente anche di inviare un messaggio di dati MIDI 1.0 su un canale, quindi se abbiamo un dispositivo molto semplice che non richiede dati a risoluzione più elevata, può funzionare su uno di quei 256 canali, insieme ad altri dispositivi 1.0 e 2.0, con un singolo collegamento fisico.

Universal MIDI Packet è un’altra novità in arrivo col nuovo standard. Un messaggio MIDI 1.0 lungo da due a tre byte, a seconda del contesto, instradato attraverso Universal MIDI Packet che prevede sempre multipli di 32 bit, sarà sempre lungo 32 bit e tutti i nuovi messaggi del canale sono tutti 64 bit, due parole a 32 bit. E poi ci sono anche messaggi a 96 e 128 bit. Ad esempio, i dati SysEx verranno inviati a 128 bit alla volta.

Uno dei nuovi tipi di messaggi MIDI 2.0 sono i timestamp JR, ​​che sta per Jitter Reduction. Ci sarà un’opzione per anteporre uno di questi messaggi di data e ora a ogni messaggio MIDI 2.0 in uscita che un dispositivo invia. Ciò consente al tempo del mittente di essere codificato in ogni messaggio. Se qualcosa viene confuso e ritardato nella trasmissione, il ricevitore sa comunque a che ora sarebbe dovuto arrivare piuttosto che sapere l’ora in cui è effettivamente arrivato.

Di recente, la MIDI Manufacturers Association ha adottato ufficialmente MPE (MIDI Polyphonic Expression) nelle specifiche, il che significa che controller come Linnstrument, Haaken Continuum e Expressive E’s Osmose possono comunicare facilmente con strumenti progettati per essere suonati con pitchbend polifonico. Il MIDI 2.0 offre anche supporto per MPE, ma potrebbe andare ben oltre. Non solo è possibile inviare messaggi per eseguire pitchbending polifonici, variando separatamente più note singole in pitch, ma è anche possibile inviare dati CC polifonici per nota.

Gli eventi Note On e Note Off ora hanno un nuovo campo dati chiamato attributo e uno degli attributi predefiniti è il tono. Un produttore può decidere di creare il proprio linguaggio di attributi, quindi, ad esempio, le librerie di campioni sinfoniche utilizzano l’ottava inferiore della tastiera per i keyswitches che controllano l’articolazione, ma se si utilizza l’articolazione come attributo, si potrebbe avere un controller ad alta risoluzione in cui la parte anteriore del tasto riproduce un pizzicato e mentre ti sposti verso la parte posteriore del tasto cambi l’articolazione o qualsiasi altro attributo del suono.

Non ci resta che attendere gli sviluppi di quella che si preannuncia come una vera rivoluzione da 35 anni a questa parte nel mondo della produzione musicale.

[Recensione] YAMAHA Serie HS

La serie HS di monitor da studio sono di colore bianco-woofered, eredi diretti del NS10M e modelli precedenti, come la HS50M HS80M che sono stati estremamente popolari in ambito “home studio”.Il modello HS80M con woofer da 8 pollici, suona un po gonfio ed é forse un po’ sproporzionato per il monitoraggio near-field, mentre il HS50M con woofer da 5 pollici richiede la subwoofer HS10W per fornire un monitoraggio accurato dello spettro. Con gli altoparlanti HS, Yamaha offre modelli con 5, 6.5, e woofer da 8 pollici (rispettivamente HS5, HS7 e HS8).

I monitor hanno una costruzione solida e sono gradevoli esteticamente. Il HS7 ha un woofer da 6,5 ​​pollici e un tweeter a cupola da 1 pollice, l’ultima delle quali è coperta da uno schermo di rete metallica di protezione. Internamente é bi-amplificato, 60 watt per il woofer e 35 watt per il tweeter, con la frequenza di crossover fissato a 2 kHz. Il case ha i lati smussati e rivestiti da una finitura antigraffio. Quando il HS7 viene acceso il logo Yamaha si illumina con una luce bianca morbida. Le porte dei bassi si trova sul retro della HS7, quindi é importante seguire le istruzioni e montare i diffusori ad una distanza minima di 1,5 metri dalle pareti posteriori e laterali. Tuttavia, se fosse necessario montare i diffusori a meno di 1,5 metri dalla parete di fondo, si può utilizzare l’interruttore Control Room per ridurre al minimo l’inevitabile aumento delle basse frequenze.

Yamaha ha offre una moltitudine di connessioni e opzioni di personalizzazione. Gli ingressi sono XLR, TS e TRS, con una manopola di controllo del livello di multi-arresto. L’interruttore Control Room permette di tagliare -0, -2 o -4 dB da 500 Hz e al di sotto, considerando che l’Alto Trim permette di tagliare o enfatizzare 2, 0 e -2 dB da 2 kHz e superiori.

Le connessioni XLR e 1/4-inch sono etichettati ingresso 1 e 2. Tuttavia, essi non possono essere utilizzati contemporaneamente, mai così effettuare più di una connessione di ingresso.

Ascoltando il HS7

Per le nostre prove d’ascolto, il carattere sonoro del HS7 é immediatamente riconoscibile, molto simile al NS10M, ma con una fascia bassa molto più approfondita e definita. Il NS10M aveva poca risposta nelle frequenze basse al di sotto di 125 Hz. Anche senza il beneficio di un subwoofer, la fascia bassa HS7 risulta dettagliato, liscia e precisa. La fascia media è molto apprezzabile , esponendo parti vocali, chitarre, e il punch di toms e percussioni in genere. Le alte frequenze non suonano dettagliate come alcuni dei monitor più costosi, ma sempre in grado di concentrarsi su piccoli dettagli. Dopo l’ascolto di molti generi diversi di musica ad una media di 85 dB per oltre due ore, le mie orecchie sentivano ancora la freschezza del suono ed è possibile ascoltare HS7 tutto il giorno senza il rischio di affaticamento dell’orecchio. Yamaha ha preso il proprio tempo e progettato un altoparlante degno del pedigree stabilito dai modelli precedenti, compresa la NS10M.

Confronto tra i modelli

La sparatoria tra la HS7 ei miei altri monitor doveva essere la parte più facile di questa recensione. Voglio dire, le mie casse più economiche suonerebbe peggio, e gli altoparlanti più costosi suonerebbe meglio, giusto? Beh, quello non è il modo in cui ha funzionato. Ill spiegare perché in un attimo. Ma per ora, consente di soddisfare la concorrenza.