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[Recensione] YAMAHA Serie HS

La serie HS di monitor da studio sono di colore bianco-woofered, eredi diretti del NS10M e modelli precedenti, come la HS50M HS80M che sono stati estremamente popolari in ambito “home studio”.Il modello HS80M con woofer da 8 pollici, suona un po gonfio ed é forse un po’ sproporzionato per il monitoraggio near-field, mentre il HS50M con woofer da 5 pollici richiede la subwoofer HS10W per fornire un monitoraggio accurato dello spettro. Con gli altoparlanti HS, Yamaha offre modelli con 5, 6.5, e woofer da 8 pollici (rispettivamente HS5, HS7 e HS8).

I monitor hanno una costruzione solida e sono gradevoli esteticamente. Il HS7 ha un woofer da 6,5 ​​pollici e un tweeter a cupola da 1 pollice, l’ultima delle quali è coperta da uno schermo di rete metallica di protezione. Internamente é bi-amplificato, 60 watt per il woofer e 35 watt per il tweeter, con la frequenza di crossover fissato a 2 kHz. Il case ha i lati smussati e rivestiti da una finitura antigraffio. Quando il HS7 viene acceso il logo Yamaha si illumina con una luce bianca morbida. Le porte dei bassi si trova sul retro della HS7, quindi é importante seguire le istruzioni e montare i diffusori ad una distanza minima di 1,5 metri dalle pareti posteriori e laterali. Tuttavia, se fosse necessario montare i diffusori a meno di 1,5 metri dalla parete di fondo, si può utilizzare l’interruttore Control Room per ridurre al minimo l’inevitabile aumento delle basse frequenze.

Yamaha ha offre una moltitudine di connessioni e opzioni di personalizzazione. Gli ingressi sono XLR, TS e TRS, con una manopola di controllo del livello di multi-arresto. L’interruttore Control Room permette di tagliare -0, -2 o -4 dB da 500 Hz e al di sotto, considerando che l’Alto Trim permette di tagliare o enfatizzare 2, 0 e -2 dB da 2 kHz e superiori.

Le connessioni XLR e 1/4-inch sono etichettati ingresso 1 e 2. Tuttavia, essi non possono essere utilizzati contemporaneamente, mai così effettuare più di una connessione di ingresso.

Ascoltando il HS7

Per le nostre prove d’ascolto, il carattere sonoro del HS7 é immediatamente riconoscibile, molto simile al NS10M, ma con una fascia bassa molto più approfondita e definita. Il NS10M aveva poca risposta nelle frequenze basse al di sotto di 125 Hz. Anche senza il beneficio di un subwoofer, la fascia bassa HS7 risulta dettagliato, liscia e precisa. La fascia media è molto apprezzabile , esponendo parti vocali, chitarre, e il punch di toms e percussioni in genere. Le alte frequenze non suonano dettagliate come alcuni dei monitor più costosi, ma sempre in grado di concentrarsi su piccoli dettagli. Dopo l’ascolto di molti generi diversi di musica ad una media di 85 dB per oltre due ore, le mie orecchie sentivano ancora la freschezza del suono ed è possibile ascoltare HS7 tutto il giorno senza il rischio di affaticamento dell’orecchio. Yamaha ha preso il proprio tempo e progettato un altoparlante degno del pedigree stabilito dai modelli precedenti, compresa la NS10M.

Confronto tra i modelli

La sparatoria tra la HS7 ei miei altri monitor doveva essere la parte più facile di questa recensione. Voglio dire, le mie casse più economiche suonerebbe peggio, e gli altoparlanti più costosi suonerebbe meglio, giusto? Beh, quello non è il modo in cui ha funzionato. Ill spiegare perché in un attimo. Ma per ora, consente di soddisfare la concorrenza.

Recensione: ADAM A5 Studio Monitors

ADAM Audio è decisamente molto nota per i suoi altoparlanti dotati di tecnologia ART (Accelerating Ribbon Technology) con tweeter a nastro. Il modello di monitor che ci troviamo ad esaminare oggi è  il piccolo ADAM A5, fratello minore della A7, un altoparlante reflex a due vie destinato all’uso sia multimediale che studio.

Gli A5 sono contraddistinti da comandi posti sul pannello frontale e questa è una caratteristica che abbiamo immediatamente apprezzato. E’ molto comodo poter regolare il volume e l’accensione in modo diretto, tanto più che con un solo comando è possibile gestire entrambi i monitor. Questi ADAM offrono un woofer  a sandwitch da 5.5 pollici in fibra di carbonio e Rohacell , un tweeter con tecnologia ART tweeter  e ben 2 amplificatori da 25 watt , uno per ciascun trasduttore. Il tutto è racchiuso in un solido case dal peso di 5kg e dalle dimensioni compatte di 172 x 285 x 200 mm. Come anticipato il pannello anteriore presenta l’interruttore di accensione, il pomello rotatorio per la regolazione del volume e due spie, una che indica lo stato di accensione, l’altra la connessione Link che permette di controllare anche l’altro monitor della coppia. Nel pannello posteriore sono disposti numerosi controlli per adattare lo speaker all’acustica della stanza o alle proprie preferenze. Le A5 dispongono di ingresso bilanciato (XLR) e sbilanciato (RCA) avendo così connessioni ottimali sia per lo studio professionale che per la casa. Una caratteristica speciale è l’adozione dello Stereo-link®, una tecnologia esclusiva delle A5: ci sono infatti due input – output addizionali per un secondo canale stereo, è possibile perciò collegare in serie più monitor e regolarne il volume con un unico controllo. Tre pomelli rotatori consentono all’utente di impostare le frequenze alte (±4 dB), i medi (±6 dB at 6 kHz) e i bassi (±6 dB at 50 Hz).


Le A5 sono disponibili in tre colorazioni: laccati nero, laccati bianco e un tradizionalissimo nero opaco. Le finiture laccate sono veramente molto belle e si sposano con qualsiasi ambiente moderno sia esso un soggiorno, la scrivania del personal computer o qualsiasi studio di produzione musicale Audio e/o Video. Le rifiniture della cassa sono perfette in ogni dettaglio e non esiste traccia di spigoli sulla parte frontale, tutte le rifiniture sono smussate o arrotondate.

Passiamo dalla forma alla sostanza: come suonano? Prima di pronunciarci sulla prova d’ascolto ci preme fare una doverosissima precisazione. Molti lettori ci scrivono per ricevere consigli sul tipo, marca o modello di monitor da acquistare in relazione al tipo di produzione musicale che intendono realizzare. Cogliamo l’occasione per spiegare che non esiste il monitor oggettivamente migliore di altri, a parità di categoria e fascia di prezzo. Ci sono due parametri che condizionano in modo soggettivo la preferenza. Uno è il tipo di stanza in cui vengono inserite le casse. E’ totalmente falsante avere un monitor da 2000 euro se poi lo si fa suonare in una stanza non trattata acusticamente. Il secondo parametro è l’orecchio. Ciascun ascoltatore sviluppa preferenze personali che condizionano il suo giudizio decretando che un monitor sia troppo “medioso”, laddove un altro utente lo definirebbe neutro. Anche l’orecchio va educato ad un certo tipo di ascolto ed è quindi inutile cercare di stabilire se sia meglio una KRK 5, piuttosto che queste ADAM A5, in assenza delle due condizioni descritte poc’anzi.


Andando al cuore della prova di ascolto possiamo senz’altro affermare che la cassa è precisa e molto veloce su tutti i passaggi, anche i più difficili. La gamma fino ai 60Hz risulta piuttosto completa,  i bassi sono stabili e mai troppo ingombranti (nel limite delle basse frequenze imposto dal woofer di ridotte dimensioni), l’ariosità degli alti, sempre cristallini e mai offuscati insieme a medi precisi e distinti restituiscono una realtà sonora ampia e localmente ben distribuita. La stabilità del fuoco dell’immagine sonora è sempre nitida anche su passaggi con molti strumenti e, nonostante la velocità di risposta ai transienti sulle alte sia velocissima, la gamma bassa viene riprodotta contemporaneamente, senza i tipici problemi derivanti dall’ incoerenza dinamica dei materiali di trasduzione. La tecnologia ART a nastro è caratterizzata  dalla velocità con cui muovono l’aria, decisamente superiore ai normali trasduttori.


Versatilissime e poco affaticanti nell’ascolto, queste ADAM A5 ci hanno stupito per la trasparenza con cui fanno percepire le operazioni di editaggio e post produzione come equalizzazione e compressione. La potenza sonora contenuta le rende una scelta adeguata per stanze poco o per niente trattate e ambienti di piccole dimensioni. Utilizzati come near field di alto livello non sfigurano però nemmeno in grandi ambienti, magari  professionali. Quando si richiede potenza la cassa risponde senza problemi arrivando a livelli molto apprezzabili. Ad ogni modo esiste la possibilità di affiancare una unità per i bassi come la Adam Sub 7 che permette di estendere la gamma bassa fino a 30 Hz, utilissimo per ampliare il loro limite naturale alle basse frequenze con un’accuratezza straordinaria, una risposta molto asciutta ed equilibrata senza il benché minimo problema di ingombro sonoro.

In conclusione se cerchiamo un monitor per comporre, registrare ed editare musica, le ADAM A5 sono veramente un’ottima scelta, sia in termini qualitativi che di prezzo, visto che con meno di 600 € si può acquistare la coppia.

Sul sito, nostro partner, Mixexperience (www.mixexperience.it) che ci ha messo a disposizione il prodotto per questa recensione, possiamo trovarle in offerta ad un prezzo particolarmente interessante, vicino ai 550 euro a coppia.