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[Review] ZOMO HD-3000 Cuffia DJ (ma non solo)

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In questo primo articolo, con cui riprendiamo le pubblicazioni dopo la pausa estiva, ci troviamo a recensire la nuovissima cuffia di casa ZOMO, ossia la HD-3000. Con questo prodotto l’azienda tedesca alza il tiro proponendo quella che sarà la sua cuffia top di gamma. Chi ha confidenza con la HD-2500 noterà alcuni richiami stilistici e funzionali e troverà le medesime qualità che hanno portato ZOMO a farsi notare in un panorama assai competitivo e in cui i big del mercato la fanno da padroni.

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La prima cosa che possiamo dire fin dal unpacking è che con la HD-3000 l’azienda tedesca sembra voler far sul serio e scrollarsi di dosso l’etichetta del prodotto di serie B, basso costo e qualità proporzionata ad esso. Come potete notare dalle immagini persino la confezione è stata oggetto di una notevole cura, perché come ci ha insegnato Apple, se si vuole dare la percezione di avere tra le mani un prodotto di alto livello bisogna iniziare a fornire una esperienza superiore già nella fase più emozionale, ossia quando si apre la confezione. La scatola bianca si apre a cofanetto e il coperchio è addirittura dotato di una calamita e non delle linguette ad incastro tipiche di altri prodotti. Una volta sollevato scopriamo che la parte posteriore del coperchio presenta addirittura due cuscinetti in similpelle per “coccolare” e proteggere il prodotto.

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Sotto la cuffia, anch’esso celato da un ulteriore scomparto in questa finta pelle di colore bianco, troviamo una scatola che contiene una dotazione che oseremmo definire impeccabile, se non fosse per la mancanza di una custodia o sacchetto che con premesse come quelle fatte finora avremmo dato per scontati. A parte questa pecca ZOMO ci fornisce due cavi di lunghezza e spessore differenti, entrambi dotati di spirale elastica e connettore ad angolo, con adattatore jack. Oltre ai due cavi che possono essere inseriti liberamente sia nel padiglione auricolare di sinistra che in quello di destra, in quanto dotati entrambi di relativa presa che consente il collegamento a cascata fino 4 cuffie dalla medesima sorgente sonora, troviamo due cuscinetti alternativi in materiale vellutato a differenza di quelli già montati che sono in pelle.

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Vogliamo soffermarci immediatamente su una caratteristica decisamente interessante e che ci è piaciuta molto, ossia il praticissimo meccanismo di rimozione e sostituzione di questi cuscinetti. Basta ruotare ed il cuscinetto alloggiato su una base circolare in plastica e il gioco è fatto. Stessa cosa, ma ruotando nel senso opposto, per rimontare il tutto.

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Procedendo nell’esame dei materiali e degli aspetti più funzionali notiamo l’imbottitura dell’archetto che contribuisce a rendere la HD-300 piuttosto confortevole una volta indossata. Notiamo che lo snodo che permette la rotazione parziale dell’auricolare, possibile sia sul lato destro che su quello sinistro, è in metallo. Questo, oltre a rendere stilisticamente gradevole la cuffia, ne dovrebbe assicurare la maggiore robustezza rispetto alla tradizionale plastica in un punto notoriamente critico quando viene sollecitato.

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Passando all’aspetto tecnico ci sentiamo di fare la solita doverosa premessa. Mettendo da parte i valori tecnici dichiarati quando possibile misurati, resta il fatto che le performance di una cuffia diventano, spesso e volentieri, un fatto estremamente soggettivo. Tuttavia una base oggettiva ci deve pur essere e quindi dopo un mese di utilizzo piuttosto diversificato, dal iPod al Club, fino ad alcune sessioni in studio di registrazione, queste sono le considerazioni che possiamo fare. La HD-3000 ha una buona estensione sia sui bassi che sulle frequenze alte, con una (a nostro avviso) mediocrità piuttosto accentuata rispetto alle Sennheiser HD-25 che siamo abituati ad utilizzare. Le basse non sono in tipico stile Beats ma sono comunque ben presenti e ferme, senza che si percepisca un effetto “gonfiato”. Gli alti sono cristallini e sufficientemente precisi, ma senza stupire. Per essere pratici, sebbene ZOMO le descriva come cuffie adatte anche all’utilizzo in studio di registrazione, ci sembra che il contesto in cui queste HD-3000 danno il loro meglio sia proprio nell’uso fatto dal DJ.

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Sufficientemente leggere e confortevoli anche dopo alcune ore di utilizzo, piuttosto versatili e adattabili alle differenti esigenze di utilizzo in discoteca, con una resa sonora adeguata a chi come il dj lavora in ambienti dove si necessita di isolamento acustico per il pre ascolto e le performance devono garantire al professionista la percezione netta e chiara di quella gamme di frequenze essenziale per eseguire un buon mixaggio. In questo le ZOMO HD-3000 non tradiscono le aspettative e ci sono sembrate superiori e più curate di alcuni modelli blasonati per i quali spesso si paga ormai più il nome che la sostanza. la HD-3000 è disponibile nella colorazione nera e in quella bianca.

Specifiche Tecniche

• Frequency Response: 10 – 22000 Hz
• THD, Total Harmonic Distortion at 1kHz: < 0,3 %
• Cable: 1,5/3 m double spring cord
• Jack Plug: 3,5/6,3 mm Ergonomic Adapter
• Transducer Principle: 40 mm Dynamic Closed
• Nominal Impedance: 32 Ω
• Load Rating: 500 mW
• Max. SPL, Sound Pressure Level: 120 dB
• Dimension of packaging (L X W x H): 206mm x 102mm x 232mm
• Weight: 195 g w/o cable

In conclusione a nostro giudizio queste HD-3000 sono promosse senza riserve, specie se si considera che per la stessa fascia di prezzo (169,00 Euro) una parte della concorrenza offre decisamente meno.

[Review] ZOMO MC-1000 MIDI Controller

Oggi abbiamo l’opportunità di recensire un interessante controller MIDI dell’azienda tedesca ZOMO, molto conosciuta per le sue borse e case ma che negli ultimi mesi si è avventurata nell’ultra competitivo settore delle apparecchiature elettroniche.

Entrare in un mercato pressochè saturo, dove la fanno da padroni i soliti noti è senza dubbio un’impresa ardua e rischiosa tuttavia, guardando il controller MC-1000 si ha subito l’impressione che gli ingegneri abbiano approcciato il progetto partendo da ciò che gli altri competitors non offrono e col privilegio di poter analizzare proprio i punti deboli dei prodotti della concorrenza.

La prima cosa che salta all’occhio è il form factor del controller. Sembra un X1 disposto in orizzontale anziché in verticale come il controller della Native Instruments. La cosa curiosa è che questa scelta sembra, a nostro avviso, sposarsi meglio proprio col software  creato da Native, ossia TRAKTOR. Procediamo con ordine e andiamo nel dettaglio.

Zomo MC-1000 è un controller MIDI a 4 canali  dotato di scheda audio integrata e dalle dimensioni compatte. Grazie agli accessori rack mount opzionali e alle loro molteplici regolazioni MC-1000 può essere collocato ergonomicamente in abbinamento a qualsiasi mixer da 12 pollici, sia esso il Pioneer DJM-500/600/700/800/900, Allen & Heath X:one delle serie 62/92 o altra marca che adotti il medesimo formato. Questa scelta fa sì che mixer e controller possano integrarsi perfettamente, anche da un punto di vista meramente estetico,  in una consolle di controllo. MC-1000 è dotato di connettività USB ad alta velocità con un gommino che protegge contro le interruzioni del trasferimento dati e di un robusto case in metallo. Offre 4 uscite analogiche con tradizionali connessioni RCA e un driver ASIO a bassa latenza il che garantisce un ritardo pressoché inesistente. Le dimensioni e il peso sono ridotti e consentono un facile trasporto, parliamo di 1,8 kg in formato 320 x 66,5 x 130 mm.

Passiamo alla descrizione dei comandi e del loro layout. MC-1000 può controllare fino a  4 decks e, sebbene strizzi l’occhio a Traktor può essere mappato  per controllare i più comuni softwares di mixaggio, tant’è che viene offerto in abbinamento ad una versione LE di VIRTUAL DJ.  Oltre agli indispensabili controlli di trasporto, con tasto Cue/Play replica di quello Pioneer (anche nelle dimensioni), troviamo una sezione FX per il controllo di effetti e samples. Come già sottolineato, Mc-1000 è stato progettato con il  layout di Traktor in mente. Troviamo 4 knob in plastica non gommata. La forma del pomello è leggermente conica e presenta una zigrinatura che  garantisce il necessario feeling e precisione durante il controllo dei parametri. Troviamo inoltre un indicatore di riferimento bianco per avere sempre il feedback visivo circa la posizione di ciascun pomello. Al disotto dei 4 controlli rotativi, sono presenti 4 tasti retroilluminati in plastica gommata dedicati all’attivazione/disattivazione (On/Off) dei relativi parametri che ci hanno favorevolmente impressionato, sia per risposta che feeling al tatto. Come consuetudine il tasto si illumina ad indicare l’operatività, al contrario resta spento quando non è attivo.

Nella fascia centrale del controller trovano posto il controllo del pitch con un insolito meccanismo a molla col quale, almeno inizialmente, bisogna prendere un pò di confidenza visto che la risposta non è propriamente lineare. Ci auguriamo che questo aspetto venga migliorato con future release dei driver perchè l’impatto non è dei migliori, sebbene dopo qualche minuto ci si abitui e si riesca a fare tutto quello che solitamente facciamo con i sistemi più comuni a pomello o jog.  A fianco del pitch ci sono due encoder rotativi senza fondo corsa indicati come LOOP e FX SELECT dedicati al controllo della lunghezza del loop e alla selezione degli effetti. Oltre alla modalità di rotazione possono essere premuti per effettuare, ad esempio, il LOOP IN/LOOP OUT. Infine a destra di questi due troviamo un pomello Filter dello stesso tipo utilizzato per la sezione Fx descritta in precedenza, dedicato all’intensità del parametro filtri.

Nella sezione inferiore c’è il tasto PLAY/PAUSE di cui abbiamo parlato inizialmente, il quale è dotato di un’aureola illuminata a colorazione differenziata, a seconda dello stato del controllo di trasporto della traccia: rosso se la traccia è in stop, verde quando la traccia è in riproduzione, lampeggiante rosso/verde se in pausa. Alla destra, spostato leggermente verso l’alto, troviamo il SYNC, anch’esso retroilluminato, e sotto al SYNC una linea di tre tasti retroilluminati dedicati alla gestione di HOT CUES. Resta inteso che con mappatura idonea anche questi tasti possano essere riassegnati a funzioni differente come ad esempio la gestione dei campioni.

Passando alla zona centrale di MC-1000, essa è dedicata alla selezione dei deck.  Troviamo un tasto SHIFT, grazie al quale ciascun controllo è in grado di gestire una funzionalità secondaria. La selezione dei deck è operata attraverso due controlli a leva, il primo a sinistra permette di switchare tra A e C, il secondo tra B e D. Sotto le leve, due pulsanti per il caricamento della traccia audio sul deck attivo in quel momento. L’ulteriore pulsante VIEW permette di passare in modalità Browser, mentre IN/OUT seleziona quale delle finestre scorrere. Lo scorrimento è affidato ad un grande encoder centrale senza fondo corsa, dotato anche di funzionalità di pressione per selezionare le cartelle/playlist da espandere. Questo encoder presenta un’ aureola illuminata per facilitarne l’utilizzo e una rapida individuazione, anche la buio.

Ricordando che MC-1000 si sviluppa in orizzontale, nel fianco destro troviamo le 4 uscite separate basate su connessione RCA. Grazie alla scheda audio che si occupa della loro gestione è possibile separare i 4 decks su 4 canali differenti del mixer, oppure assegnare uno o più canali al controllo e riproduzione separata dei samples. Vicino all’immancabile presa USB c’è un selettore con tre posizioni: C, C1, C2. In modalità C, MC-1000 si comporta come un tradizionale controller singolo ma se disponiamo di due MC-1000 allora possiamo assegnarli a canali MIDI separati scegliendo C1 per il primo controller e C2 per l’altro.

La scheda audio a 16bit – 48KHz è in linea con il posizionamento del prodotto sul mercato. Parliamo di un controller di fascia media che non sfigura in installazioni professionali, ma nemmeno pretende di competere con prodotti di fascia altissima. La resa dei bassi è buona, la fascia dei medio-alti leggermente colorita.

Nella confezione troviamo il controller, un cavo USB, un cd contenente Virtual DJ ed i  files di mappatura, una skin dedicata. Il cd contiene anche due differenti mappature per Traktor, una per  4 decks, l’altra per l’ utilizzo contemporaneo di due MC-1000. Il prezzo si attesta intorno ai 300 euro.
Conclusioni: (Scala riferimento 1-5)
Qualità Costruttiva: 4
Qualità Audio: 3/4
Dotazione: 3
Prezzo: 4

Zomo presenta i suoi case per Pioneer CDJ900 e CDJ2000

Zomo, azienda tedesca del gruppo GSM Multimedia ha annunciato di aver aggiornato la propria gamma di flight case destinati al trasporto e alla protezione delle apparecchiature con dei modelli specifici per i nuovi Pioneer CDJ-900 e CDJ-2000.

Come è possibile rilevare dalle immagini (la descrizione per il momento è solo in tedesco purtroppo), sono state realizzate soluzioni per il trasporto del singolo lettore, ma anche soluzioni capaci di accogliere combinazioni di mixer e lettori.

Recensione: Zomo HD-120 Mono Stick Headphone

Zomo è un brand di proprietà di una nota azienda tedesca che opera da numerosi anni nell’ambito della distribuzione di prodotti per dj e producers, la GSM-Multimedia. Inizialmente concentrata su slipmats, borse e flightcase, oggi Zomo allarga gli orizzonti proponendo articoli che spaziano dalle protezioni antipolvere per le apparecchiature, passando per giradischi e interfacce audio,  sino ad arrivare alle cuffie specifiche per disc jockeys. La gamma di queste headphones prevede sia la configurazione tradizionale, con doppio padiglione auricolare, sia quella più trendy mono auricolare.

Oggi andremo ad esaminare e testare il modello Mono Stick HD-120. Come sappiamo esistono diverse interpretazione del concetto di cuffia mono auricolare. C’è chi predilige il manico extra long e chi, all’opposto, si trova più a proprio agio con i manici corti. Zomo ha sicuramente sposato questa seconda linea, dando alla HD-120 un manico di lunghezza medio-corta pari a 15 cm. La lunghezza complessiva partendo dall’estremità dell’auricolare ed arrivando fino alla base dell’impugnatura si attesta sui 25 cm. Quello che immediatamente sorprende, una volta aperta la confezione, è la cura del packaging. Troviamo, infatti, oltre al cavo a spirale della lunghezza di 3 metri, una piccola scatola bianca contenente un cuscinetto di ricambio per il padiglione e la custodia a sacchetto.

La cuffia è disponibile in diverse colorazioni, strizzando l’occhio a quella esigenza fashion che accompagna ormai la figura del disc jockey. Il modello che ci è stato fornito per il test è arancione/nero, ma la gamma HD-120 prevede anche le alternative oro/nero, argento/nero e bianco/nero. Il colore dominante è presente sia nel rivestimento del cuscinetto, sia nella lunetta posteriore dove è impresso il logo Zomo. Ovviamente il cuscinetto di ricambio è dello stesso colore della cuffia acquistata, così come lo sono i laccetti che permettono la chiusura del sacchetto in finta pelle.

Il Manico della cuffia è rivestito da una spugna sagomata che garantisce un ottimo grip quando la si impugna e contribuisce a contenere l’effetto della sudorazione della mani. L’auricolare è del tipo basculante, ossia non fisso e risulta estremamente confortevole e avvolgente una volta appoggiato all’orecchio. Nell’estremità inferiore del manico trova collocazione l’attacco per il cavo a spirale che è appunto di tipo removibile nel formato XLR. Veramente apprezzabile questa scelta, sia dal punto di vista della praticità che della convenienza. In caso di deterioramento del cavo sarà pertanto possibile acquistare il relativo ricambio e basterà disconnettere il connettore XLR del cavo danneggiato ed inserire quello nuovo. Nessun intervento tecnico, nessuna necessità di spendere cifre spropositate per il ricambio. Il connettore incastonato nell’impugnatura è di tipo XLR maschio, mentre quello del cavo è di tipo XLR femmina. All’estremità opposta della spirale troviamo invece il classico jack mini da 3,5 con adattatore a 6.3

Volendo passare all’aspetto più tecnico della nostra prova, possiamo dire che la filosofia di queste cuffie è stata senza dubbio quella di privilegiare la percezione dei bassi e del beat per un più efficace allineamento del tempo tra la traccia in riproduzione e quella in preascolto. Inizialmente l’impressione non è stata delle migliori perchè il suono risultava piuttosto ovattato, ma dopo qualche minuto ci siamo abituati e siamo riusciti a comprendere l’utilità di questa scelta. La frequenza di risposta si attesta nel range 3-30000 Hz a 114 db garantendo la necessaria pressione sonora anche negli impianti più caotici. Il peso della cuffia è abbastanza contenuto, 253 g. Di fatto non abbiamo rilevato affaticamento durante l’uso, anche grazie alla piacevolissima sensazione di comfort che viene assicurata dal cuscinetto imbottito del padiglione auricolare.

Complessivamente questa HD-120 Mono Stick ci è parso un prodotto solido, pratico e di buona qualità. Se si considera un prezzo al pubblico inferiore ai 60 euro, non c’è dubbio sul fatto che possa rappresentare una valida alternativa nella scelta della nostra fedele compagna di avventure in consolle. A nostro avviso il suo maggiore elemento di forza risiede nella estrema praticità della soluzione con cavo sostituibile e connettore XLR. Auspichiamo di tutto cuore che altri produttori possano seguire la medesima strada.

E’ possibile trovare l’intera gamma Zomo presso Discopiu e presso lo shop online Recordcase