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Mastering per le Piattaforme di Streaming

Mastering per le Piattaforme di Streaming - Copertina Articolo

Come va eseguito il mastering per le piattaforme di streaming? Le piattaforme di streaming come YouTube, Spotify e altre sono ormai stabilmente consolidate come il metodo preferito di consumo musicale per gli ascoltatori. È importante comprendere come queste piattaforme riproducano l’audio in modo da offrire ai nostri ascoltatori la migliore esperienza possibile. Ecco cosa dobbiamo sapere:

Mastering per le Piattaforme di Streaming - Differenze di LUFS tra piattaforme
Mastering per le Piattaforme di Streaming – Differenze di Loudness

Livellamento del Volume e Normalizzazione dell’Audio

Queste piattaforme abbassano i brani più alti per mantenere il livello di riproduzione uniforme su tutte le tracce riprodotte. Prima della normalizzazione dell’audio e delle piattaforme di streaming, la maggior parte della musica era compressa e limitata per ottenere il massimo volume possibile. Questo perché percepiamo i brani che suonano più forte come aventi acuti più chiari e una gamma bassa più piena rispetto ai brani più silenziosi. Tuttavia, spingere troppo il volume comporta la perdita di transienti, una riduzione della gamma dinamica e una distorsione che appanna il suono.

Mastering per le Piattaforme di Streaming - Limiting intensivo
Mastering per le Piattaforme di Streaming – Mastering Estremo

Quando un brano che suona forte e un’altro che , invece, suona più moderato vengono normalizzati allo stesso volume, il confronto dell’equilibrio tonale diventa imparziale. Questo significa che il brano che suona più forte non sembra più avere maggiore chiarezza o un basso più ricco. Ora che la normalizzazione del volume è l’impostazione predefinita per i servizi di streaming, i brani “super forte” hanno perso il loro vantaggio competitivo in termini di volume e i difetti causati da un eccessivo limitatore diventano evidenti quando confrontati con i loro corrispettivi più dinamici.

Mastering per le Piattaforme di Streaming - Vari LUFS delle Piattaforme

Come Rispondere a Questo Cambiamento?

Questa nuova realtà è una vittoria per la qualità e l’integrità della musica futura. Non è più necessario sacrificare il carattere del nostro audio rendendolo il più potente possibile per farsi notare. Invece, possiamo creare musica incisiva, dinamica ed emozionante senza preoccuparci che suoni debole accanto ad altri brani rilasciati sulla piattaforma in questione.

Tuttavia, molto probabilmente non vogliamo masterizzare la nostra musica ad un livello di riproduzione inferiore a quello previsto da queste piattaforme, altrimenti gli altri brani avranno un “vantaggio di volume” sulla nostra traccia. Vogliamo trovare il “punto di equilibrio perfetto” in cui i dettagli tecnici, come volume, picco, gamma dinamica e gamma di volume, siano giusti sia per la musica che per la piattaforma di streaming.

Mastering per le Piattaforme di Streaming -  Esperienza di Ascolto

Creare un Mix Tecnicamente Eccellente

Ci sono due misurazioni fondamentali da tenere a mente quando creiamo un master per le piattaforme di streaming:

1. Volume

Prima di tutto, dobbiamo conoscere il volume della nostra musica, misurato in LUFS (unità di volume a scala completa). Le piattaforme di streaming riproducono la musica a circa -12LUFS a -16LUFS integrati, con la maggior parte dei brani che si aggira intorno a -14LUFS. Non è necessario creare un master esattamente a -14.0LUFS, ma teniamo presente che un brano che spinge -8LUFS verrà abbassato di almeno 4dB. Questa riduzione di 4dB è spazio vuoto che avremmo potuto usare per creare un mix più aperto, dinamico e incisivo, applicando una compressione e un limitatore meno aggressivi.

Cerchiamo di avere un range integrato tra -10LUFS e -16LUFS per ottenere un ottimo risultato dinamico. Questo è dove entra in gioco il nostro giudizio musicale, poiché ogni brano ha il suo livello ideale di volume. Mantenere il nostro volume a breve termine più silenzioso di -9LUFS è un ottimo modo per evitare artefatti e distorsioni introdotte da un limitatore.

Mastering per le Piattaforme di Streaming - Plugin Levels di Mastering The Mix
Mastering per le Piattaforme di Streaming – Levels di Mastering The Mix
2. Picco

La seconda misurazione fondamentale è il dBTP (decibel picco effettivo) della nostra musica. Le piattaforme di streaming prendono il nostro file Wav di alta qualità (grande) e lo trascodificano in un formato compresso per consentire una riproduzione più veloce sul dispositivo dell’ascoltatore. Questo trascodifica porta ad un aumento del picco. Se non abbiamo lasciato abbastanza spazio, ciò introdurrà distorsione digitale. Più suona forte il brano, più significativo è il clipping.

DIFFERENZA TRA MASTERING INTENSIVO A ZERO DB  E INVECE LASCIANDO SPAZIO
Mastering per le Piattaforme di Streaming – Parametri Ideali

Conclusioni

Alcuni contestano il consiglio che abbiamo dato in questo articolo sostenendo che spingere il limitatore in modo estremo è un passo essenziale per ottenere il carattere del loro suono. Tuttavia, dal nostro modesto punto di vista, queste persone sono in torto. Grinta, carattere, aggressività, atmosfera, eccitazione e tutte le qualità attribuite ai “master potenti” possono essere raggiunte senza spingere il volume dell’intero master. Spesso, il “volume” nasconde il fatto che il loro brano manchi delle caratteristiche sopra elencate, portando a un suono deludente sulle piattaforme di streaming. Se desideriamo che il kick e il basso pulsino aggressivamente e che il suono oltre il limite abbia una certa clip o distorsione morbida, introduciamo tale elaborazione agendo sul singolo canale e controlliamola. Otterremo un suono più pulito che si traduce meglio quando raggiunge le orecchie del nostro ascoltatore.

Provate questo approccio con la vostra prossima produzione. Ogni piattaforma di streaming ha livelli di riproduzione leggermente diversi, ma sono tutti in una gamma simile. È possibile ottenere ottimi risultati su tutte le piattaforme di streaming utilizzando un solo bounce. La prossima volta che stiamo preparando il nostro master finale per le piattaforme di streaming, proviamo ad utilizzare un plugin come YouLean Loudness Meter (in offerta al momento in cui scriviamo) , iZotope Ozone, Mastercheck di Nugen Audio, oppure Levels di Mastering The Mix per aiutarci a ottenere queste specifiche tecniche per il nostro brano:

  • Picco intorno a -0,75dBTP a -2dBTP.
  • Volume attorno a -10LUFS a -16LUFS integrato (messo in media sull’intero brano).
  • Non più forte di -9LUFS a breve termine in nessun punto del brano durante la sezione “più carica” del nostro brano.

Potete verificare gratuitamente quanto interverranno le varie piattaforme di streaming sul vostro brano visitando questo LINK

Fasi della Produzione Musicale

Fasi della Produzione Musicale

Per i nuovi arrivati della produzione musicale, conoscere le fasi del processo è essenziale. Approfondiamolo.

La creazione di una canzone o di un brano strumentale solitamente inizia con un’ ispirazione. La produzione musicale può essere definita come il processo di conversione di tale scintilla in un brano musicale a tutti gli effetti e pronto per il mercato discografico. Ogni produttore e creativo avrà la propria visione unica di questo processo, ma esiste un quadro di base che generalmente tutti seguono.

Composizione

Fasi della produzione musicale piano roll
Fasi della Produzione Musicale – Composizione

La fase di composizione è quella in cui il creativo dà vita alle idee musicali. Questo è il momento in cui interviene chi scrive il testo delle canzoni, le melodie, le armonie e le idee ritmiche. Alcuni potrebbero preferire software che consentono di scrivere gli le partiture musicali al computer spartiti, come MuseScore, o addirittura la tradizionale carta., ma, la composizione può avvenire comodamente nella tua DAW.

Puoi sfruttare al massimo gli strumenti MIDI e i controller MIDI/tastiere per mappare i tuoi accordi una volta scelta una tonalità. Puoi anche utilizzare il MIDI per creare rapidamente una traccia strumentale in Ableton Live, Logic Pro, Cubase, o qualsiasi altra DAW, senza alcuna conoscenza o formazione preliminare sulla teoria musicale.

Il processo di composizione può essere descritto come il gettare le basi per la struttura e il contenuto melodico della tua canzone o traccia. Ciò include la scrittura delle progressioni di accordi che desideri in ciascuna sezione, ad es. intro, strofa, pre-ritornello, ritornello, bridge e outro nelle tracce liriche. Alla fine di questa fase, dovresti avere un’idea chiara degli elementi principali della tua traccia.

Questo passaggio non dovrebbe coinvolgere l’aspetto tecnico, consentendo solo modifiche minime. La creazione e la sperimentazione a flusso libero dovrebbero essere l’obiettivo delle prime fasi.

Arrangiamento

Fasi della Produzione Musicale – Arrangiamento

L’arrangiamento, come la composizione, mantiene l’attenzione sulle idee creative piuttosto che sulle pratiche tecniche. Questa fase sviluppa e arricchisce le basi compositive. In genere, l’arrangiamento implica la selezione degli strumenti per una determinata traccia.

Ai produttori potrebbe essere chiesto di realizzare un arrangiamento acustico o orchestrale. In tali casi, vengono selezionati strumenti acustici o orchestrali per completare il contenuto melodico, armonico e ritmico di tali opere.

Una pratica efficace in questa fase è iniziare a costruire strati, come percussioni, armonie e contromelodie utilizzando strumenti segnaposto. Ciò ti impedirà di perdere il flusso sfogliando librerie di suoni e preimpostazioni. Successivamente potrai perfezionare la scelta del suono.

L’arrangiamento implica anche lo sviluppo della struttura centrale della traccia e il tentativo di evitare disordine e più strumenti in competizione per lo stesso spazio. Nella tua DAW, questo potrebbe portarti a includere variazioni ogni 4, 8 o 16 battute e ad evolvere determinati motivi musicali.

Alla fine di questa fase, la maggior parte se non tutte le tue idee melodiche, armoniche e ritmiche dovrebbero essere a posto, pronte per la registrazione e la progettazione del suono.

Registrazione e progettazione del suono

Fasi della Produzione Musicale – Sound Design

Se hai strumenti dal vivo a tua disposizione, ora è il momento di iniziare a registrare. Ciò può includere anche il perfezionamento delle tue performance/registrazioni di strumenti digitali, come percussioni elettroniche e sintetizzatori.

La fase di progettazione del suono implica avvicinarsi il più possibile alla perfetta rappresentazione del suono che hai nella tua testa. Farlo, di solito, comporta alcuni dei seguenti processi:

  • Sostituzione degli strumenti segnaposto con selezioni di suoni migliorate.
  • Modifiche creative, come effettuare tagli vocali o invertire l’audio nella tua DAW
  • Strumenti di modifica della correzione del tempo e dell’intonazione, come l’utilizzo del Time Stretching e del Pitch.
  • Altre modifiche correttive, come la dissolvenza rapida di tutte le regioni audio per rimuovere pop e clic.
  • L’uso dell’automazione nella tua DAW per aggiungere dinamismo a vari parametri e caratteristiche.
  • L’uso di effetti come riverbero, ritardo, distorsione ed EQ.

Alla fine di questa fase, spesso è una buona idea prepararsi per il mixaggio. Ciò potrebbe portarti a eseguire la conversione delle tue clip MIDI in file audio o addirittura a convertire le tue tracce in stem.

Mixing

Fasi della Produzione Musicale – Automazione

L’obiettivo della fase di missaggio è creare un arrangiamento equilibrato in cui ogni componente musicale abbia il proprio spazio nel mix e i suoni siano definiti all’interno di quel mix di elementi musicali. Due degli strumenti principali per raggiungere questo obiettivo sono i fader del volume e i comandi del pan. Vale la pena sottolinearli perché rappresentano gli elementi fondamentali del mixaggio.

I quadranti di panning ti aiutano a determinare l’ampiezza del tuo mix mentre posizioni i suoni a destra e a sinistra nel campo stereo. I fader del volume sono fondamentali per impostare la profondità di ciascun elemento nel tuo mix; le parti ad alto volume vengono spinte in avanti e viceversa.

Allo stesso modo, gli EQ costituiscono uno strumento chiave di mixaggio in quanto possono alterare la profondità degli strumenti aggiungendo/rimuovendo frequenze e risolvendo problemi di mascheramento.

Altri plugin come compressori e riverberi vengono spesso utilizzati nella fase di missaggio per rafforzare ulteriormente suoni diversi e aggiungere un senso di coesione al mix complessivo. Prima di passare alla fase finale, ti consigliamo di risolvere tutti i problemi sonori rimanenti e raggiungere l’equilibrio desiderato tra profondità e larghezza in tutte le tue tracce.

Mastering

La fase di mastering è il passo finale nel viaggio di una traccia o di un album. Una delle sue caratteristiche principali è aumentare il volume di un mix (tramite plugin di limitazione) in modo che raggiunga gli standard commerciali. Tuttavia, ci sono una varietà di strumenti non così ovvi utilizzati durante il mastering per perfezionare ulteriormente un mix.

Ad esempio, gli EQ vengono utilizzati per correggere eventuali squilibri di frequenza e sottili aggiunte di saturazione e ampiezza stereo aumentano la qualità del suono. Allo stesso modo, i compressori vengono spesso utilizzati per aggiungere alcuni tocchi finali di colore e coesione sonora.

Sebbene la maggior parte dei produttori da home studio realizzino il mastering delle proprie tracce in autonomia, gli ingegneri specializzati nel mastering producono i migliori risultati. Al giorno d’oggi esiste anche l’alternativa di utilizzare strumenti di mixaggio e mastering basati sull’intelligenza artificiale, come iZotope Ozone. Al termine della fase di mastering, la tua traccia è pronta per la distribuzione sulle piattaforme che preferisci.

Conclusione

Che tu sia un produttore emergente, un artista o un appassionato di musica, è molto utile conoscere le fasi del processo produttivo di una traccia che preludono la sua pubblicazione. La composizione definisce le basi e i testi di una traccia, mentre l’arrangiamento definisce gli strumenti, sviluppando così un’impalcatura più complessa ed estesa.

La registrazione e il sound design conferiscono i colori e le trame unici dei tuoi elementi musicali in linea con ciò che avevi in mente. Quindi, la miscelazione assicura che tutto sia ben bilanciato e al posto giusto. Infine, il mastering fornisce la mano finale di vernice e porta la tua traccia agli standard commerciali.

Mix in Cuffia vs Studio Monitors

Mix in Cuffia vs Studio Monitors

Mix in cuffia vs monitors da studio: quale è la soluzione migliore?

La maggior parte dei producers , ad un certo punto si trova a riflettere su questo dilemma, siano essi principianti o più esperti. Il nostro amico Giona Guidi, dj producer internazionale, ci ha aiutati nel provare a dare risposta a tale quesito

La risposta onesta è, purtroppo: dipende. Sia le cuffie che i monitor presentano alcune qualità e alcune limitazioni. Andiamo ad approfondire, quindi, i punti di forza e i limiti di ciascuna opzione, affinché possiate individuare la scelta migliore per voi.

Punti di forza degli altoparlanti

Gli altoparlanti producono onde sonore spostando le molecole d’aria nello spazio fisico della stanza. Ciò significa che comunicano il suono della musica, ma anche la sensazione fisica della musica. Sentire un kick solo con le orecchie è una sensazione differente rispetto alla percezione dell’impatto della cassa sul petto e la vibrazione delle gambe dei pantaloni. Sentire la potenza fisica e il modo in cui la fascia bassa riempie la stanza può aiutare a valutare come il nostro mix si tradurrà in un club,

Molte persone trovano più facile ottenere il giusto equilibrio musicale attraverso gli altoparlanti piuttosto che in cuffia. Ad esempio, quando impostiamo il livello delle voci in un mix utilizzando le cuffie, il bilanciamento potrebbe non tradursi bene nell’automobile o anche nell’impianto di casa. Ciò è dovuto, in parte, alla naturale interazione tra gli altoparlanti e lo spazio fisico di ascolto.

Differente percezione in cuffia rispetto ai monitor

Le onde sonore provenienti dagli altoparlanti vengono riflesse e assorbite dagli oggetti nella stanza e subiscono cambiamenti nei tempi e nella fase, fornendo al nostro cervello informazioni direzionali e di livello naturali e organiche. Ciascuna delle nostre orecchie sente l’altoparlante verso cui è puntato, oltre al suono della stanza.

Le cuffie, per contro, isolano le orecchie in modo che ogni orecchio senta solo l’uscita di un altoparlante e, quindi, solo un lato dell’immagine stereo. In altre parole, quando ascolti altoparlanti stereo, l’orecchio sinistro sente un po’ dell’altoparlante destro, ma con riflessioni, tempi e fase diversi da ciò che l’orecchio destro sente dall’altoparlante destro. Le cuffie non forniscono alcuna informazione sul canale destro all’orecchio sinistro e viceversa. Questo effetto acustico per cui ciascun orecchio sente un po’ delle informazioni dell’altoparlante opposto viene definito “crossfeed”.

Limitazioni degli altoparlanti

Lo svantaggio più evidente dell’utilizzo dei monitor è un problema pratico: gli altoparlanti sono rumorosi ed è necessario spingerli intorno agli 80 dB SPL per una rappresentazione bilanciata di tutte le frequenze. Se viviamo in un appartamento con pareti sottili, potremmo non essere in grado di far funzionare gli altoparlanti a un volume adeguato senza infastidire i vicini. Inoltre, la risposta in frequenza dei diffusori nella stanza è influenzata dall’acustica della stanza. La forma della stanza, i materiali di costruzione, il posizionamento dei diffusori e dei mobili e il grado di trattamento della stanza. Tutti questi fattori hanno un effetto sul suono dei diffusori, a differenza delle cuffie.

Mix in Cuffia vs Studio Monitors
Mix in Cuffia vs Studio Monitors

Questione (anche) di prezzo

La qualità e l’accuratezza di un monitor sono legate anche al suo costo. Sebbene cuffie professionali dal suono eccellente possano costare meno di poche centinaia di euro, la maggior parte degli altoparlanti sotto i 1000 euro (a coppia) non riprodurranno adeguatamente le basse frequenze. Molte aziende che producono diffusori economici dichiarano che i loro prodotti sono in grado di riprodurre questa gamma di frequenze ma, test alla mano, non lo fanno e ciò che sentiremo intorno ai 60 o 70 Hz potrebbe non essere sufficientemente accurato per il mixaggio o il mastering. Sebbene un software di correzione ambientale come Sound ID Reference di Sonarworks possa aiutare ad appiattire la risposta in frequenza di un sistema di altoparlanti, non può compensare l’incapacità di un piccolo altoparlante di produrre basse frequenze e non può risolvere i problemi di distorsione e fase che affliggono i monitor economici.

I punti di forza delle cuffie

Premessa: qui faremo riferimento a cuffie professionali e non ad auricolari o cuffie consumer. Il costo potrebbe non essere l’unico indicatore della qualità professionale rispetto a quella consumer, poiché molte cuffie consumer sono costosi accessori di moda. Le cuffie professionali dovrebbero fornire eccellenti qualità sonore e in genere non includono funzionalità come Bluetooth o circuiti di cancellazione del rumore.. Le cuffie professionali possono includere funzionalità come cuscinetti sostituibili, cavi intercambiabili e adattatori del jack.

Evidenziamo subito un vantaggio importante delle cuffie: possiamo ascoltarle a un volume ragionevole, senza disturbare i vicini. Le cuffie di tipo chiuso sono silenziose per le persone intorno a noi.

Gli ingegneri del mastering spesso indossano le cuffie per controllare il controllo qualità dei loro master finali perché possono rivelare dettagli non evidenti sugli altoparlanti. La chiarezza che deriva dalle cuffie aiuta a mettere sotto i riflettori i piccoli elementi del mix. come clic, pop e altre distorsioni di basso livello.

Sound ID Reference di SOnarworks, interfaccia grafica
Mix in Cuffia vs Studio Monitors

Se non abbiamo un ambiente trattato acusticamente

Se la vostra stanza ha problemi acustici, l’uso delle cuffie può mitigare tali problemi rimuovendo l’influenza della stanza sulla percezione dell’audio. Le cuffie possono anche bloccare le distrazioni come il ronzio degli elettrodomestici o il frastuono del traffico. Quando scegliamo un paio di cuffie, consideriamo che quelle aperte sul retro potrebbero non essere adatte per lavorare in un ambiente rumoroso come un bar. Le cuffie chiuse possono fornire, invece, un isolamento sufficiente per lavorare in modo produttivo in spiaggia.

Questo ci porta a considerazioni sulla mobilità: viaggio spesso e devo produrre risultati coerenti in ambienti non familiari? Usare le cuffie ci consente di lavorare con sicurezza su un sistema di monitoraggio familiare e relativamente coerente.

Le limitazioni delle cuffie

Abbiamo usato l’espressione relativamente coerente. Se portiamo le cuffie da uno studio professionale che utilizza un amplificatore per cuffie ad alta potenza a uno studio domestico con un amplificatore per cuffie sottodimensionato o un’uscita per cuffie dell’interfaccia audio, probabilmente noteremo che suonano in modo diverso.

Poiché le cuffie possono essere estremamente rivelatrici, spesso evidenziano differenze nella risposta in frequenza, nel rumore di fondo e nella precisione complessiva della catena di monitoraggio. Inoltre, ciascun modello di cuffie ha specifiche di potenza e impedenza diverse e ciascuna cuffia può reagire a uno specifico amplificatore o interfaccia per cuffie in modo profondamente diverso. La maggior parte delle cuffie funzionerà bene con qualsiasi interfaccia audio decente, mentre alcune danno il meglio di sé solo se alimentate da un amplificatore per cuffie dedicato.

Il corssfeed in cuffia

Poco sopra abbiamo detto che le cuffie suonano in modo indipendente in ciascun orecchio. Ciò significa che si perdono gli effetti naturali del crossfeed, influenzando la percezione e mescolando le decisioni relative al panning da sinistra a destra, ossia in larghezza, nonché alla profondità da davanti a dietro. Di conseguenza, il panning, l’ambiente e persino l’equalizzazione e il bilanciamento che suonano correttamente in cuffia potrebbero risultare meno coesi sugli altoparlanti. Effettuando il panning di una voce al centro su una coppia di altoparlanti, la voce viene messa di fronte, nel centro. In cuffia, la voce si trova tra le orecchie. Nessuno dei due è giusto o sbagliato, ma dovremo abituarci alla traduzione tra cuffie e altoparlanti.

In effetti, un mix effettuato solo con le cuffie potrebbe portare a decisioni discutibili durante il processo di mixaggio. Se usiamo softwares come Sound ID Reference, esso appiattirà la risposta in frequenza della maggior parte delle cuffie, mentre plugin come CanOpener forniranno un crossfeed che imita, sulle cuffie, la presentazione spaziale degli altoparlanti. Fortunatamente, l’acustica della stanza non influisce sulle cuffie, quindi è più facile correggere le anomalie di frequenza delle cuffie che correggere gli altoparlanti in una stanza. Sound ID Reference fornisce curve di correzione integrate per centinaia di modelli di cuffie, mentre ogni configurazione di altoparlanti richiede la creazione di una curva di correzione personalizzata.

La scelta delle cuffie è personale, forse anche più della scelta dei monitor. Ogni paio di cuffie fornirà un’esperienza diversa a causa delle dimensioni, della forma, dei materiali di costruzione e della filosofia di design. In definitiva dobbiamo considerare i limiti fisici delle cuffie. Le cuffie, semplicemente, non spingono l’aria come fanno gli altoparlanti, quindi non sentirai quella vibrazione fornito dagli altoparlanti, un aspetto che aiuta nella traduzione musicale.

Mix in Cuffia vs Studio Monitors: Conclusioni

Dal momento che non possiamo rispondere chiaramente quale sia la soluzione migliore, cosa si deve fare? Usare entrambi. Nel corso della vostra esperienza, troverete un processo che funziona meglio per voi. Forse lavorerete scegliendo le cuffie per motivi di chiarezza e poi finirete il mix sui monitor. Con il COVID, personalmente, ho invertito con successo il mio solito flusso di lavoro in circa 80% di cuffie, e il 20% di altoparlanti.

Potrebbero essere necessari alcuni tentativi ed errori, ma se elaborate una routine che utilizzi i punti di forza di entrambi i tipi di monitorggio, sarete meno inclini ai punti deboli di entrambi.

Come Ottimizzare la tua Musica per i Social Media

Come Ottimizzare la tua Musica per i Social Media

Come Ottimizzare la tua Musica per i Social Media

L’ascesa dei social media come piattaforma per la promozione della musica ha rivoluzionato il modo in cui i musicisti si connettono con il proprio pubblico. Le piattaforme di social media come Instagram, TikTok e Facebook sono diventate potenti strumenti per i musicisti per condividere la loro musica, interagire con i fan e ottenere visibilità. Di conseguenza, l’ottimizzazione della musica per i social media è diventata sempre più importante per i musicisti che vogliono massimizzare la loro portata e il loro impatto.

Comprendendo le strategie e le tecniche per ottimizzare la musica per i social media, i musicisti possono sfruttare efficacemente queste piattaforme per promuovere la loro musica e connettersi con un pubblico più ampio. In questo articolo, Giona Guidi dj e producer internazionale ci regala qualche consiglio su come curare la pubblicazione della nostra musica sulle piattaforme social.

Altoparlanti, Cuffie Ipad su una scrivania

I Vantaggi dell’Ottimizzazione

Ci sono numerosi vantaggi nell’ottimizzare la musica per i social media. Uno dei principali vantaggi è la capacità di raggiungere un pubblico più ampio. Le piattaforme di social media hanno miliardi di utenti in tutto il mondo, offrendo ai musicisti un’opportunità senza precedenti di mostrare la loro musica a un pubblico globale. Ottimizzando i loro profili, utilizzando foto e video di alta qualità e interagendo con i fan, i musicisti possono attirare più follower e ascoltatori, ampliando in definitiva la loro base di fan. Inoltre, gli algoritmi dei social media danno la priorità ai contenuti coinvolgenti e pertinenti, quindi l’ottimizzazione della musica per queste piattaforme può aumentare la visibilità e la rilevabilità della musica.

L’ottimizzazione della musica per i social media implica varie strategie, come garantire che la musica sia compatibile con le piattaforme su cui verrà condivisa. Ad esempio, assicurarsi che la musica sia pronta per essere riprodotta su Instagram, TikTok e altre piattaforme di social media può migliorare l’esperienza dell’utente e incoraggiare più condivisioni e coinvolgimento. Inoltre, l’ottimizzazione dei profili dei social media per rappresentare accuratamente il marchio e la musica del musicista è fondamentale. Ciò include l’utilizzo di foto di alta qualità, la creazione di una biografia attraente e ottimizzata per SEO e l’interazione regolare con i fan. Implementando queste tecniche di ottimizzazione, i musicisti possono promuovere efficacemente la loro musica sui social media e attrarre un pubblico più ampio.

In questo articolo, daremo un’occhiata ad alcune delle considerazioni chiave da fare quando prepari la tua musica per entrare nel mondo dei social media.

Schermata Ableton Live Trim Audio

Tagliare le tracce

Con così tanti contenuti online a portata di mano degli utenti, i tempi di attenzione delle persone si accorciano sempre di più. Per questo motivo, è fondamentale che ciò che pubblichi sia conciso e attiri l’attenzione del tuo pubblico di destinazione.

Mentre alcuni artisti stanno affrontando questo problema riducendo la lunghezza dell’introduzione della loro musica in fase di arrangiamento, questa potrebbe non essere una soluzione adatta per la tua ultima traccia techno maratona di 9 minuti. Allo stesso tempo, potresti non voler mostrare solo una frazione del capolavoro su cui hai speso così tanto tempo, ed è qui che entra in gioco il potere del montaggio.

Creazione di edit per i social media

Le edit radiofonici che servono come versioni abbreviate delle tracce non sono una novità. Puoi fare un ulteriore passo avanti e condensare alcune sezioni scelte della tua musica fino a un minuto circa, con dissolvenze in entrata e in uscita. Questo può aiutare a mantenere il tuo pubblico coinvolto mentre si fa un’idea delle varie sezioni della traccia. Inoltre, alcune piattaforme di social media hanno restrizioni sulla durata dei video progettate per mantenere i contenuti fluidi e pertinenti, quindi è importante attenersi a tali limiti.

Ad esempio, le storie di Instagram possono durare fino a 60 secondi, così come i video dei feed di Instagram. Twitter, Tik Tok e Facebook non devono affrontare le stesse restrizioni, con una durata massima del video rispettivamente di 140 secondi, 180 secondi e 240 minuti.

Sebbene questo approccio possa funzionare per singole tracce, che succede quando vuoi promuovere un EP o un album completo? Bene, puoi applicare lo stesso concetto a progetti più grandi, ma con frammenti più piccoli di ogni traccia. Ad esempio, potresti includere da 4 a 16 battute di più tracce diverse co i relativi momenti salienti. Questo non solo manterrà le cose interessanti per il tuo pubblico, ma ti darà l’opportunità di mostrare una gamma più ampia del tuo lavoro in un unico posto.

Mixaggio per i social media

Oltre alla durata e alla struttura della musica che pubblichi, è fondamentale considerare anche le caratteristiche del mix. Anche se potresti aver affinato il mix originale per spingere i sistemi audio dei club ai loro limiti, è improbabile che il tuo pubblico ottenga la stessa esperienza ascoltando dagli altoparlanti del telefono.

Sfortunatamente, non esiste una vera soluzione per l’ascolto della musica ottimizzata per un sistema di altoparlanti a gamma completa, ma è possibile apportare alcune modifiche per massimizzare l’esperienza di ascolto del pubblico su device mobili o computer portatili.

Schermata di FabFilter Saturn Saturator

Rinforzare il basso

La prima grande vittima che il tuo mix subirà durante la transizione dai monitor ai dispositivi mobili, è la fascia bassa. Le dimensioni degli altoparlanti integrati dei telefoni non sono in grado di replicare accuratamente le frequenze al di sotto di un certo intervallo, lasciando i bassi che suonano sottili e senza vita se non addirittura udibili. Questo problema può essere affrontato aggiungendo una leggera saturazione ai bassi, introducendo così armoniche che potrebbero essere più udibili durante l’ascolto sugli altoparlanti del telefono o del laptop.

In alternativa, l’aggiunta di un secondo strato di basso un’ottava più alta può aiutare a rafforzare l’elemento di basso originale se un sistema di riproduzione non si estende verso il basso quanto necessario. Allo stesso modo, assicurandoti che i tuoi kick abbiano un click più evidente li aiuterà a brillare attraverso il mix anche sui sistemi audio più piccoli.

Controllare le alte frequenze

All’altra estremità dello spettro, troviamo i contenuti ad alta frequenza, i quali possono suonare più prominenti, creando così la percezione di un mix metallico o sottile. Sebbene l’equalizzazione della fascia alta possa risolvere questo problema, potrebbe anche influire sul bilanciamento generale della traccia in modi indesiderati. Potresti utilizzare un equalizzatore dinamico per ridurre il livello delle frequenze selezionate solo quando raggiungono un certo volume, lasciando intatto il resto del mix.

Inoltre, è possibile utilizzare un modellatore di transienti in combinazione con le tecniche di equalizzazione di cui sopra per domare elementi particolarmente acuti come hat o rullanti. Ovviamente questo non è un approccio valido per tutti, quindi tentativi ed errori sono fondamentali da mettere nel conto.

Controlla il tuo mix

Alcune piattaforme di social media e dispositivi mobili possono sommare automaticamente i mix stereo in mono, il che può introdurre problemi di fase indesiderati se non vengono affrontati prima della fase di mastering. Controllare il tuo mix in mono è sempre una buona pratica, indipendentemente dal sistema di riproduzione finale. Esistono numerosi strumenti disponibili che ti consentono di controllare il tuo mix in mono come Ozone Imager, il dispositivo Utility di Ableton o qualsiasi plug-in con un interruttore mono.

Se scopri qualche problema di phasing, puoi provare a mettere in solo gli elementi per identificare dove risiedono i problemi maggiori. Una volta identificati i problemi, puoi cercare di risolverli utilizzando un plug-in di imaging o un equalizzatore mid/side.

Schermata di Audiofied Mixchecker Pro

Un modo rapido per regolare il tuo mix sugli altoparlanti mobili è utilizzare il plug-in Listento di Audiomovers, un pacchetto innovativo che ti consente di trasmettere in streaming audio full HD dalla tua DAW al tuo dispositivo mobile tramite web o app. Ciò annulla la necessità di adattare, esportare e caricare ripetutamente più versioni del tuo mix mobile fino a quando non hai trovato la formula perfetta.

In alternativa, il software Mixchecker di Audified emula un’ampia varietà di dispositivi di riproduzione con un clic di un pulsante, inclusi telefoni cellulari, altoparlanti per auto e cuffie in-ear.

Oltre ad adattare l’equalizzazione del tuo mix, potrebbe essere opportuno regolarne il volume complessivo per renderlo più adatto ai social media. Sfortunatamente, ci sono informazioni contrastanti su come le diverse piattaforme gestiscono l’audio. Ciò dipende dai produttori di telefoni e dalle società di social media che cambiano regolarmente i loro standard. Come regola generale è meglio attenersi agli standard di volume più aggiornati per lo streaming online e, cosa più importante, controllare sempre come il tuo audio suoni prima di pubblicarlo.

Monetizzare la tua musica

Prima di pubblicare le tue produzioni in qualsiasi contesto, è fondamentale che tu abbia tutte le autorizzazioni per eventuali campioni utilizzati. La tecnologia moderna consente ai servizi di streaming e alle piattaforme di social media di rimuovere o silenziare automaticamente i contenuti che si ritiene abbiano violato le norme sul copyright. Ciò non solo ostacolerà la promozione del tuo lavoro, ma potrebbe anche incorrere in multe e commissioni se il titolare dei diritti originale intraprende un’azione legale.

Attivare la monetizzazione dei video sui social

Una volta che sei soddisfatto che le tue produzioni non ti causeranno problemi legali, vale anche la pena assicurarsi che il tuo lavoro venga monetizzato correttamente. Le piattaforme di social media come Facebook, Instagram e Tik Tok consentono tutte agli utenti di aggiungere una canzone ai loro post e puoi rendere la tua musica disponibile agli utenti dei social media utilizzando un servizio di distribuzione musicale.

Servizi come Distrokid, Tunecore e Landr non solo distribuiscono le tue produzioni ai servizi di streaming, ma le rendono anche disponibili a numerose piattaforme di social media, nonché a YouTube e Shazam. Tutto quello che devi fare è verificare che il servizio di distribuzione scelto possa essere caricato sui canali desiderati, quindi attivare la monetizzazione dei social video quando invii il tuo lavoro. Quindi, ogni volta che la tua musica viene aggiunta a un video, il tuo servizio di distribuzione riscuoterà le royalty dovute per tuo conto.

Creare Il master per streaming e vendita

CREARE IL MASTER PER STREAMING E VENDITACover Articolo

Chi produce musica, si trova oggi a creare versioni dei master che siano adatte a ciascuno degli usi più richiesti, siano essi lo streaming o la vendita del supporto fisico. In questo appuntamento con HeyGiona, la serie esclusiva di tutorial curati da Giona Guidi, esaminiamo ciascun caso, per capire insieme cosa si richiede.

Quando registriamo, mixiamo e masterizziamo musica, applichiamo la compressione dinamica, che è un modo per controllare musicalmente dinamica e tono.

Durante la codifica con perdita, come mp3 o AAC, viene applicata la compressione dei dati, che riduce le dimensioni dei file fisici. Per questo articolo, la compressione si riferisce solo alla compressione dei dati.

YouTube e video in streaming

L’audio per il video è probabilmente il caso più semplice, quindi passiamo prima a quello. Per i video, dovresti fornire una versione del file WAV a 16 bit/48 kHz e includere le istruzioni per l’editor video affinchè codifichi l’audio come PCM, con audio non compresso.

Ogni workstation di editing video è diversa, ma l’editor deve scegliere un’opzione di esportazione, o codec, che incorpori l’audio PCM non compresso nel file video. Non consentire loro di esportare utilizzando un codec AAC o mp3 con perdita.

Quando il video ad alta risoluzione con audio PCM viene trasmesso in streaming tramite YouTube (o altri servizi di streaming), l’impostazione di riproduzione con la risoluzione più alta dovrebbe trasmettere audio e video non compressi.

Se l’utente sceglie un’impostazione di riproduzione di qualità inferiore, YouTube trasmetterà in streaming un file video e audio più compresso, con un bitrate inferiore e una qualità inferiore.

Se il file video originale contiene già un file con perdita di dati, verrà nuovamente transcodificato per uno streaming a velocità di trasmissione inferiore. In questo modo, lo spettatore ascolterà una traccia audio che è stata danneggiata due volte dalla codifica con perdita di dati.

Headroom e codifica lossy

È necessario essere consapevoli del fatto che la creazione di una versione con codifica lossy (mp3 o AAC) di un file musicale introdurrà una certa distorsione e quindi aumenterà leggermente il volume del file audio.

CREARE IL MASTER PER STREAMING E VENDITASchermata  di Nugen Mastercheck

Un mp3 a 320 kbps può aumentare il volume di 0,5 dB, mentre un mp3 a 128 kbps può aumentare il volume fino a 1,5 o 2 dB. Sapendo questo, è importante mantenere un limite di almeno 1,0 dB (True Peak) per il massimizzatore / limitatore di mastering durante l’esportazione per la codifica lossy, che include mp3, AAC e l’uso in streaming video.

Ottimizza per la distribuzione online

Lo streaming e il download sono i due modi più probabili in cui la tua musica verrà distribuita online. Nella maggior parte dei casi, la tua musica sarà disponibile per lo streaming su servizi come Spotify, Apple Music, Tidal, Deezer, ecc. Per la musica acquistata, molto probabilmente utilizzerai un servizio come iTunes, Amazon Music, 7Digital, eMusic, BandCamp, ecc.

Per quelli di noi che non hanno un contratto con una grande etichetta discografica, dobbiamo utilizzare aggregatori, come Tunecore, Distrokid, per inviare la nostra musica alle piattaforme di streaming e di vendita.

Sebbene la maggior parte degli aggregatori ti consenta di caricare quasi tutte le versioni della tua canzone (mp3, .wav, flac, ecc.), È meglio fornire una versione che funzioni bene su tutti i siti.

Il Volume LUFS

Ogni sito di streaming misura il volume (LUFS) del tuo brano e abbina il livello del tuo brano a quello di tutti i brani sulla piattaforma. Per evitare l’elaborazione dell’audio, la maggior parte dei brani viene semplicemente abbassata di livello per soddisfare una misurazione LUFS specifica.

Tuttavia, non tutti i servizi utilizzano lo stesso standard LUFS e non tutti i siti misurano il volume allo stesso modo. Allora cosa dobbiamo fare? Nel bene o nel male, non abbiamo molta scelta qui.

Quando si utilizzano gli aggregatori, siamo in grado di fornire un master che viene distribuito su tutte le piattaforme. Ma davvero, va bene finché il nostro maestro è competitivo con altre canzoni del nostro genere specifico. La canzone di tutti verrà trattata allo stesso modo su ogni piattaforma, quindi il campo di gioco rimane a livello.

Ottimizza per iTunes

L’iTunes Store è un’eccezione alla descrizione di cui sopra. iTunes attualmente accetterà master MFiT (Mastered For iTunes) di artisti indipendenti tramite Distrokid. L’accordo con MFiT è che un ingegnere di mastering certificato MFiT fornirà a iTunes un file .wav a 24 o 32 bit.

MFiT specifica anche che si lasci un po ‘di margine per la codifica mp3. Per ottenere la certificazione nella creazione di master MFiT, preparerò a breve una guida specifica per eseguire il mastering per iTunes di Apple.

Padroneggiare le risorse del plugin

È importante sapere esattamente come una particolare codifica lossy o piattaforma di streaming cambierà il livello e il suono del tuo master.

A tal fine, i seguenti prodotti ti consentono di ascoltare il tuo master in vari formati codificati, per verificare la presenza di problemi di volume su molte piattaforme:


Compact Disc e Vinile

Anche se sta diventando sempre meno comune per gli artisti indipendenti produrre e vendere CD, la necessità di creare per questi supporti è ancora attuale.

Quando ci si prepara a produrre CD, assicurati di creare il master finale a 16 bit, 44,1 kHz. Se intendi uscire su vinile, contatta l’impianto di stampa e verifica se preferiscano un file non masterizzato, o un file a 24 bit invece del master CD a 16 bit.

Se il tuo obiettivo è il CD, controlla con il tuo impianto di produzione se richiedano un CD audio Red Book, un file immagine disco o uno speciale file DDP per duplicare o replicare i tuoi CD.

L’impianto avrà anche bisogno della tua grafica consegnata in un formato specifico, quindi assicurati di ottenere queste informazioni prima di metterti all’opera con Photoshop

Le Piattaforme Online

I file WAV non compressi sembrano essere disponibili solo da poche fonti, come HDTracks, AIX Records, Chesky Records e siti di artisti come Bandcamp e Soundcloud. Questi siti vendono la tua traccia nella massima risoluzione che puoi fornire.

CREARE IL MASTER PER STREAMING E VENDITASchermata caricamento Soundcloud

Anche se fornisci file non compressi a questi siti, ricordati però che molti ascoltatori convertiranno comunque i file scaricati in mp3, quindi ti consiglio di lasciare 1 dB di headroom sui file master WAV.

Rimani aggiornato

La distribuzione fai da te è diventata la norma e spetta a tutti noi conoscere il modo migliore per creare e distribuire i nostri maestri.

Il lato commerciale della distribuzione e della riscossione delle entrate è un problema vasto, ma creare master che suonino alla grande su tutte le varie piattaforme e media dovrebbe diventare una seconda natura.

Ricorda che man mano che i servizi di streaming maturano, possono aggiornare periodicamente le loro specifiche tecniche per la consegna del master, quindi fai i compiti e cerca di rimanere aggiornato sullo stato delle cose.

CREARE IL MASTER PER LO STREAMING E LA VENDITA: voi eseguite il rendering differenziato a seconda del supporto e della piattaforma ? Fatecelo sapere nei commenti della nostra pagina Facebook