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[News] Ableton e Native Instruments hanno Aderito Al Progetto di Redifinizione Dello Standard MIDI

Native Instruments

Una specifica MIDI aggiornata è stata a lungo discussa, ma se mai decollerà, avrà bisogno del buy-in di tutte le principali società di software e hardware musicale. Dopotutto, è stata l’adozione a livello di settore dello standard MIDI originale che ha assicurato che fosse, e continui ad essere, un così grande successo.

Siamo lieti di sapere, quindi, che sia Ableton che Native Instruments (insieme a molte altre aziende) si sono uniti alla MIDI Manufacturers Association per collaborare con altri sviluppatori software e hardware per estendere le potenzaliyà del MIDI. Le specifiche riviste proposte sarebbero progettate per consentire nuovi livelli di espressione e rendere più facili da configurare e utilizzare gli strumenti elettronici, il tutto mantenendo la compatibilità con i dispositivi MIDI 1.0.

Resta da vedere quando e come verranno aggiornate le specifiche MIDI, ma è bene sapere che alcuni dei più grandi attori del settore stanno mettendo insieme le loro idee per crearlo.

Potete tenere il passo con tutto ciò che è nuovo nel mondo del MIDI sul sito web dell’Associazione MIDI.

[Tutorial] Mappare Midi controllers su Ableton

Grazie al distributore Italiano Backline, il quale ci ha gentilmente fornito la versione completa di Ableton -ovvero Ableton Suite-, oggi Webdeejay e dj-mag.it vi faranno scoprire il mondo del Midi-Mapping all’interno di Ableton portando alla luce un fatto che probabilmente non tutti sanno: mappare il proprio controller non è difficile!!!…Almeno…non con Ableton.

Sarebbe inutile affermare il contrario; oggigiorno, diventare un producer e veder prender forma le proprie creazioni  risulta essere  un processo considerevolmente più semplice ed intuitivo che nel passato -anche recente-. L’avanzare della tecnologia ha infatto reso accessibili strade che prima erano precluse a pochi eletti, donando dunque la possibilità a chiunque di potersi cimentare nei panni di un novello producer, soprattutto grazie alla miriade di Daw, Vst e altre forme di softwares  disponibili a prezzi abbordabili che strizzano l’occhio alle masse ed ai semplici  “curiosi”. Lo stesso discorso si può ovviamente applicare per la professione del Dj; l’abbondanza, e soprattutto la “presenza” di software di mixaggio disponibili sul mercato è ormai cosa nota a tutti. Tuttavia, tutta questa massiccia presenza di softwares orientati verso il mondo Dj\Producers non è ancora riuscita a cambiare un dato di fatto; lavorare solo ed esclusivamente con la tastiera del Pc risulta spesso essere scomodo. Che sia  il non voler essere incollati allo schermo durante live o Dj sets, oppure semplicemente un fattore di comodità e di “feeling”, la maggior parte degli utilizzatori di softwares in questa industria, finisce spesso per rivolgersi al buon vecchio protocollo Midi. Come recita il detto presente direttamente all’interno del sito Ableton, “Suonare Live senza un controllo fisico, è come avere una Porsche che non porti mai oltre la seconda marcia”; sfortunatamente, per quanto possa essere comodo controllare softwares, Daws etc tramite controller,  il tutto viene spesso bilanciato dalla necessità di passare attraverso processi di “mappatura” Midi ed inoltrarsi nei meandri di complesse elaborazioni piene di “Note” e numeri. Per questo motivo, WebDeejay ha deciso di venire incontro a tutti coloro che reputano il processo di “mapping” una zona tabù e di spiegarvi passo per passo, come mappare il vostro controller midi all’interno di uno dei software più utilizzati per Live\Dj Sets\Production; ovvero Ableton…e sarete contenti di scoprire che il tutto si rivela essere semplicissimo grazie a questo incredibile software.

“Pappa pronta”

Come sappiamo benissimo, “Il tempo è denaro”, e sarebbe sempre meglio potersi concentrare maggiormente sul lato musicale della nostra professione piuttosto che dedicarsi ad ottimizzare il proprio Pc, setup, controller, mappings etc. Essendo questo software stato creato da Dj\Producers per Dj\Producers, viene dunque ovvio capire che anche i ragazzi alla Ableton la pensino alla stessa maniera, ed hanno dunque profuso un notevole impegno per far sì che quasi ogni controller presente sul mercato sia già stato mappato e ottimizzato per lavorare con Ableton. Oltre agli ovvi “Novation Launchpad” e alla famiglia Akai “Apc 40- Apc 20″ -progettati a stretto contatto con il team Ableton e riconosciuti “nativamente” dal software-, la schiera di controllers già mappati e pronti per essere utilizzati direttamente istanti dopo l’apertura della scatola, risulta essere molto ben nutrita, comprendendo la maggior parte delle keyboards, mixer midi etc, presenti sul mercato.

Detto questo, prima di avventurarsi in sessioni di mappatura è dunque bene controllare prima se il proprio controller non sia già stato mappato, ed in caso accertarsi che il tipo di mappatura fornita ci sia congeniale, oltre che consona alle nostre esigenze. Questo ovviamente per in caso risparmiarci tempo ed eventuale “fatica”. è possibile controllare la lista dei controllers già mappati per Ableton al seguente link: http://www.ableton.com/controllers

Un altro metodo per poter effettivamente controllare la lista di controllers già mappati, e come le presenti mappature funzionino, è quella di visualizzare le lezioni di Live, specificatamente quella “Control Surface Reference”

Una volta aperta tale lezione, ci verrà presentata la lista dei controllers disponibili. Cliccando su uno di questi, si verrà portati ad ulteriori schede dove ci verrà brevemente descritta la mappatura disponibile.

Per poter usufruire delle mappature già eleborate presenti all’intero del software, ci basterà andare nelle “preferenze” e cliccare sul Tab “Midi Sync” e dopodichè, nella parte superiore della finestra, scegliere il nostro controller dalla lista a tendina -se presente ovviamente- ed infine collegare il tutto tramite le varie porte “Midi In” -ovvero INPUT- e “Midi Out” -OUTPUT- presenti sul controller.

In alcuni casi, a seconda del controller, potrebbe essere necessario effettuare un “Preset Dump”, ovvero caricare il preset presente per Ableton all’interno del controller stesso. Per fare questo ci basterà premere il pulsante “Dump” -in caso si sia illuminato- ed accertarsi che il controller sia pronto ed abilitato per ricevere il tutto. Prima di fare questo è tuttavia consigliato di controllare ed informarsi bene su come poter appunto abilitare il controller per il processo, tramite la documentazione ed i manuali accompagnanti i controllers stessi.

Ottima cosa da sottolineare…Ableton potrà essere utilizzato con fino 6 controllers allo stesso momento.

Chi fa da se…

Viene semplice intuire che nessun altro meglio di noi stessi, sà quale siano le nostre necessità ed esigenze. Per questo motivo, in caso il vostro controller non sia presente nella lista dei “premappati” o in caso la mappature nativa non vi soddisfi, è sempre un ottima  soluzione sviluppare una propria mappatura che possa “assecondare” ed integrarsi al meglio con il proprio stile lavorativo. Fortunatamente Ableton mette fine al “regno del terrore” delle sessioni di mapping, anche coloro non “ferratissimi” im ambito Midi si troveranno immediatamente a casa con il magnifico sistema di mappatura sviluppato dalla casa tedesca. Ableton si rivela essere una rarissima gemma in questo campo dunque, creare mappature manualmente risulta infatti essere estremamente semplice e veloce come mai.

La prima cosa da fare è quella di tornare nella solita schermata del tab “Midi Sync”. Una volta fatto questo ci basterà selezionare il nostro controller, è attivare tutte le necessarie porte Midi. Per poter ad esempio avere un controllo remoto di Ableton tramite il nostro controller ci basterà attivare su “On” la colonna “Remote”.

Un altra cosa nella quale il sistema di mapping di Ableton eccelle, è quello della gestione dell’ “Output port”. Molto spesso far funzionare  Leds o faders motorizzati in congiunta con softwares si rivela essere un processo tedioso a cause dei complessi e lunghi processi di mappatura richiesti. Ableton si distingue invece per il fatto di gestire il tutto in automatico, ci basterà infatti attivare il pulsante “Remote” per la “Output port” ed il software sarà subito pronto per “comunicare” con il vostro controller, dandovi così la possibilità di usufruire e beneficiare di tutti quei vantaggi che un feedback visivo comporta.

Una volta settato il vostro controller e tutte le varie “Porte” Midi, è finalmente tempo di cominciare a lavorare sulla propia mappatura personalizzata. Per entrare in modalità “Midi mapping” ci basterà premere il pulsante “Midi”.

Una volta attivata tale funzione possiamo vedere come il software colori di colore blue tutti i parametri, knobs, faders etc che potranno essere mappati e “collegati” ad un controllo fisico sul controller esterno.

Una volta arrivati a questo punto, legare al controller uno dei vari parametri disponibili è semplicissimo. Ci basterà cliccare – e dunque evidenziare- il fader, knob, pulsante etc “virtuale” presente all’interno del software, e dopodichè muovere o premere il pulsante, knob, fader etc “reale”, presente sul vostro controller. Fatto questo, ci basterà ripremere il pulsante “Midi” ed uscire dalla modalità di mapping e vedere come ora, al movimento o alla pressione di uno dei comandi fisici presenti sul controller, si attivino o si muovano i corrispettivi parametri all’interno del software. Tutto qui? Esatto…tutto qui; come già accennato in precedenza, mappare controllers su Ableton è un esperienza indolore che non richiede nessuna conoscenza approfondita del protocollo Midi -almeno per mappature “normali” o comunque più semplici-. L’intero processo di mappatura trova dunque nella quasi totale “automazione” effettuata da parte del software, il suo principale punto di forza.

Level Up…

La guida da noi qui proposta ovviamente non si pone come obbiettivo, ne si illude, di potervi rendere maghi del Midi in poche pagine. Tuttavia, anche il processo di Midi mapping può essere considerato come un “arte”, e spesso delle mappature più complesse e più elaborate possono di gran lunga migliorare il proprio work-flow generale. A fine di poter ottenere dei mappings di livello superiore, è bene dunque cominciare a dare un occhiata a tutte le varie opzioni avanzate di customizzazione disponibili.

La prima cosa che salta subito all’occhio durante il processo di mapping è il “Mapping Browser”. All’interno di questa finestra potrete trovare tutte le varie informazioni sulla mappature che avete realizzato o che state ancora creando. Troviamo dunque le opzioni per “invertire” un determinato mapping -ES: Muovendo un potenziometro verso destra nel vostro controller esterno, il potenziometro all’interno del software si muoverà verso sinistra- e per “calibrare” e regolare a piacimento i valori minimi e massimi del range di ogni controllo -Es: Il “Track Volume” ha un valore minimo di -infinito decibel ed un valore massimo di 6 decibel; questo vuol dire che quando il fader del volume è più in alto, alla fine della sua corsa, è settato ad un valore di appunto 6 decibel. Modificando il valore massimo del range, ed impostandolo da 6 a 4, vuol dire che quando il fader del volume arriverà in cima…avrà appunto raggiunto il valore di  4 decibel-.

Ovviamente il software di Ableton presenta anche delle opzioni per rendere la vostra mappature “Bug-Free” e sempre pronta ad affrontare qualsiasi serata. Tra queste opzioni troviamo varie ottimizazioni come la modalità “Takeover” o le varie opzioni disponibili per i controllers che non inviano messaggi Midi con valori assoluti. Essendo dei concetti non proprio specifici per Ableton, ma piuttosto legati universalmente a qualsiasi struttura e forma di sistema di mapping, vi rimandiamo al manuale del software  -Il quale ricordiamo, risulta essere completissimo e totalmente tradotto in Italiano-per poter avere delle spiegazioni concrete….o semplicemente aspettare la nostra guida generale per il Midi.

Ai posteri..

Creare la proprio mappatura personalizzata spesso può richiedere un notevole sforzo in termini di materia grigia, e sarebbe dunque un peccato dover perdere il “prodotto” finale e dover ricominciare da zero ogni volta.  Pur non avendo la possibilità di salvare od esportare le proprie mappature MIDI -Traktor Docet-, ogni configurazioni MIDI potrà essere salvata , ma solamente all’interno dell’intera sessione -Set-.

Per fare questo ci basterà andare nella finestre delle preferenze, premere sul tab “File folder” e dopodichè cliccare su “Save current set as default”; questo farà si che tutte le varie informazioni presenti nella sessione attuale -setup audio, effects, midi mappings etc- verranno salvati come “template” da poter eventualmente richiamare a nostro piacimento.

Conclusioni

Ableton abbraccia una filosofia di mapping estremamente semplicistica; al contrario della maggior parte degli altri software simili disponibili sul mercato, mappare il proprio controller non verrà considerato un eventuale ostacolo alla vostra scalata al successo. Tuttavia,Non può essere sempre tutto oro ciò che luccica; se da un lato il sistema di mappature è stato volutamente progettato a prova di “Noob”  riuscendo finalmente a proporre un sistema alla portata di davvero tutti, dall’altro lato questa scelta viene controbilanciata dall’impossibilità di creare mappature più complesse, complete o “fantasiose”. La mancata possibilità di poter salvare e condividere le proprie mappature riduce inoltre di molto il fattore “Open Source” e rende dunque più difficile scovare mappature geniali che avrebbero potuto popolare la rete.