Negli anni il numero e la rilevanza delle conventions estere in come il WMC di Miami o il Midem di Cannes, è cresciuto sensibilmente annoverando nuove entrate come il MICS di Montecarlo o la RIO MUSIC CONFERENCE, ma anche qualche defezione come il SIB di Rimini. In questo panorama l’Amsterdam Dance Event si è ritagliato decisamente un posto di primo piano, guadagnando riconoscimento da parte di artisti, labels e, in generale, addetti al settore musica e clubbing. L’edizione 2011, da poco conclusa, si è dimostrata una ennesima conferma di questo trend positivo e per quasi una settimana si è parlato solo di musica. I segreti di questo successo sono sicuramente riconducibili a differenti ragioni come una line up di grande prestigio, l’attrazione che la capitale olandese ha sempre esercitato sui giovani di tutto il mondo ma anche per la relativa vicinanza e lo sviluppo dei voli low cost.
Da mercoledi a domenica mattina Amsterdam si è animata di un’energia particolare che va oltre l’indiscutibile fascino di una città in grado di dimostrare grande capacità organizzativa e coesione di tutte le risorse e infrastrutture. Amsterdam in questa settimana di ottobre vive per l’ADE e lo si respira sui mezzi pubblici, nei ristoranti, nei negozi. Tutte le energie sono convogliate a supportare la manifestazione, anche da parte di coloro che non hanno propriamente a che fare con la musica e i clubs.
ADE sembra essere l’ultimo evento rimasto in ambito dance a rappresentare una piattaforma di business, pensata in primo luogo per gli addetti ai lavori, ai quali sono riservate quasi tutte le attività diurne e che apre invece al grande pubblico negli eventi notturni. Ade si divide in due parti, conference il giorno con vari seminari e discussioni a cui prendono parte anche famosi dj’s ed il festival la notteche si svolge in numerosi party, divisi in circa 30 location situate nella città olandese. Il pass non è esattamente economico (250 Euro) ma consente di partecipare a tutte le attività in programma, sia notturne che giornaliere.
I principali protagonisti dell’edizione 2011 dell’Amsterdam Dance Event nella capitale olandese sono stati gli oltre 700 performer in 52 diverse location, tra cui hanno spiccato nomi come Richie Hawtin, Carl Craig, Theo Parrish, Laurent Garnier, Groove Armada, Apparat e Modeselektor. Oltre alle esibizioni, si sono tenute come ogni anno una serie di conferenze per i lavoratori del settore musicale di dance ed elettronica, con una serie di argomenti e relatori.
Nel corso della nostra partecipazione abbiamo avuto modo di intervistare due esponenti significativi di questo happening, i quali con ruoli decisamente differenti ci consentono di avere una visione chiara della conference ma anche delle tendenze del mercato che essa ha voluto trattare ed approfondire.
Ci sono molti produttori , giovani e meno giovani, che cercano di emergere. Purtroppo il sistema è quello che si definisce un circolo vizioso visto che per produrre un disco servono i soldi e per guadagnarli servono le serate che però non arrivano con facilità fino a che non si diventa sufficientemente famosi. Oggi non servano tutti questi soldi per mettere sul mercato una traccia. Senza fare ipocrisia sappiamo tutti che internet mette a disposizione gran parte dei softwares, plugins e samples necessari in modo alternativo al loro regolare acquisto. Questo, sebbene discutibile, consente uno start up a costi decisamente contenuti pertanto ci si potrebbe sforzare di vedere un programma crackato come uno strumento che consente di dimostrare la propria consistenza come producer. Se si ha la stoffa, i soldi arriveranno e si potranno comprare le versioni originali, per correttezza e soddisfazione personale.
Esistono però generi e generi. Per una traccia vocale si dovrà mettere in conto anche la spesa di un cantante e vista la tendenza segnata dai top producers che si rivolgono a nomi altisonanti del mondo pop, dovrai ammettere che l’asticella si è alzata ulteriormente e competere diventa veramente difficile, se non impossibile. Esistono però esempi come quello di Avicii che non nasce come dj, ma lo diventa dopo aver raggiunto popolarità con i suoi pezzi pubblicati sui vari blogs. Molte delle sue tracce iniziali e parliamo di tracce di successo sono nate come versioni strumentali. Oppure basta pensare a One di Swedish House Mafia che è stato un successo planetario nella sua versione strumentale, senza bisogno di un cantato.
Interagire con una etichetta discografica di prestigio, oppure con un top producer come te non è difficile come molti pensano. Oggi ci sono molti strumenti che facilitano il dialogo ed il confronto. Twitter più di Facebook è sicuramente uno di quelli. Molti artisti spendono una parte del proprio tempo ad interagire con le persone attraverso Twitter. Ovviamente non possono avere una parola per tutti, ma capita di ricevere un consiglio oppure un giudizio su un promo/demo. In ogni caso sul loro profilo è spesso possibile trovare l’indirizzo email di un’etichetta per sottoporre il proprio brano. Se lo staff lo ritiene valido e compatibile con la linea della label gira il file all’artista perchè possa ascoltarlo ed esprimere il suo giudizio. Virtualmente chiunque può avere la propria occasione di essere ascoltato.
Il General Manager Richard Zijlma ha invece evidenziato come oggi ADE sia fondamentalmente incentrato sull’aspetto business più che su quello ludico. La presenza di un programma di eventi e performance notturne così fitto ovviamente lascia intendere che tale componente non possa essere trascurata, sia per ragioni di marketing sia per questioni di complementarietà con i temi che la conference intende approfondire da un punto di vista più strettamente lavorativo. Ma la parte diurna resta quella centrale e verso cui lo staff di Zijlma concentra tutte le proprie energie, sia nella fase preparatoria che in quella di svolgimento di ADE. Durante la settimana di ottobre oltre 70.000 addetti ai lavori possono incontrarsi, conoscersi, stringere partnerships, confrontarsi e fare business. Il tutto è favorito da una attenta organizzazione logistica. Tutto è concentrato in due sole location principali, il Felix Meritis e il Dylan Hotel all’interno dei quali si trovano aule per le conferenze, sale di svago, meeting areas.
Ciascuno può interpretare il business a proprio piacimento fissando incontri presso le postazioni di pertinenza delle labels o comunque di operatori del settore discografico, oppure su un normalissimo divanetto davanti ad una tazza di caffè. In questo, dice Zijlma, ADE prende un pò le distanze da eventi come WMC ormai più focalizzati sui parties in piscina che sulla reale opportunità di sedersi ad un tavolino e parlare di affari ed iniziative.