[Tutorial] Usare l’Equalizzatore per ottenere mix più puliti

 

Un produttore ha sempre decine di problematiche con cui litigare nel processo di creazione di una traccia. Uno delle più rilevanti in tutte le fasi di sviluppo è la corretta equalizzazione delle singole parti  per ottenere un buon mixaggio del brano. Più di ogni altra cosa, il producer dovrebbe andare costantemente a caccia di frequenze problematiche nel proprio mix.

Diamo un’occhiata ai problemi più comuni: brusche risonanze, rumore sulle basse frequenze e alte frequenze stridule.

Brusche risonanze

Carichiamo un EQ,  impostiamo una curva a campana e una banda stretta, con una guadagno piuttosto accentuato. Mettiamo in play la traccia e iniziamo a scorrere la gamma delle frequenze finché non iniziamo ad avvertire il problema in modo esasperato. Potremmo persino sentire il suono “squillare”.  Questo è il nostro punto debole.
A questo punto allarghiamo moderatamente la Q  e trasformiamo il guadagno esasperato nella precedente fase nel suo inverso, ossia un taglio. Problema risolto.

Un esempio: se abbiamo un suono FX filtrato (come un Riser) che suona bene ma punge attraverso il mix e non si siede in modo ottimale nel contesto,  dovremo semplicemente scorrere il suono nel modo precedentemente descritto e fermarci dove la sensazione pungente diventa veramente rilevante e tagliare la frequenza proprio in quel punto

Rumore nella fascia bassa

Molti suoni nel mix contengono rumore nellai fascia bassa (0-80 hz) assolutamente non necessari. Questo è particolarmente vero con batteria, voce, pad e suoni di effetti e qualsiasi registrazione dal vivo. Praticamente qualsiasi suono può cadere preda di questo problema Potrebbe non sembrare un grosso problema su una singola traccia ma quando aggiungiamo tracce nel mix ciascuna di esse contribuisce a creare ronzio e rimbombo.

Utilizziamo un EQ / filtro low cut per rimuovere le basse frequenze non necessarie. Come risultato verrà liberata energia per il basso e la parte bassa della tua batteria. Il nostro mix suonerà più definito, più forte e il basso verrà fuori molto meglio.

Alte frequenze stridule

La fascia alta ha lo stesso problema di quella bassa: le frequenze alte si sommano molto facilmente creando un mix poco pulito. Molti suoni di synth, ad esempio, sono inutilmente brillanti. Possiamo utilizzare uno Shelf EQ o un High Cut. Se il problema è circoscritto ad un’area specifica nella fascia alta possiamo usare la medesima tecnica descritta in precedenza per le brusche risonanze. Ovviamente ci sono suoni che devono essere brillanti ed emergere nel mix ma ricordiamoci sempre che non possiamo tenere tutto in risalto, bisogna fare delle scelte sacrificando alcuni suoni a favore di altri. Ridurre le alte frequenze allontana il suono trattato dall’ascoltatore, facendolo sedere meglio nel mix.

Molto importante: ogni volta che trattiamo un suono con l’EQ, dobbiamo ascoltare le modifiche che apportiamo nel contesto dell’intero mix. Possiamo senz’altro mettere in solo una traccia quando eseguiamo queste operazioni ma per prendere una decisione bisogna sempre guardare la fotografia nel suo insieme. L’ analizzatore di spettro è indubbiamente un ottimo alleato a patto di non fare affidamento sulla sola grafica. Usiamolo come strumento per confermare ciò che sentono le nostre orecchie.