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[News] Ramsonware Mac individuato anche in copie pirata di Mixed in Key

È stato individuato un ransomware che colpisce i Mac denominato “OSX.EvilQuest”, il quale non solo chiede un riscatto dopo avere cifrato i file sul computer della vittima, ma installa un keylogger che memorizza tutto ciò che viene digitato con la tastiera.

Alcuni ricercatori esperti in sicurezza stanno cercando di individuare debolezze o bug nello schema di cifratura del ransomware per poter creare un decryptor con il quale poter aiutare eventuali vittime del malware a recuperare file cifrati.

EvilQuest è stato individuato in un pacchetto software denominato “Google Software Update”, ma anche in copie pirata del software per DJ “Mixed In Key” e “Little Snitch”, un firewall host-based per macOS.

EvilQuest è un ransomware individuato in software pirata per Mac che circola su internet

Con l’installazione dei software pirata, il malware si annida nel computer della vittima e fa comparire un messaggio che indica l’avvio della cifratura dei file con estensioni:

.pdf, .doc, .jpg, .txt, .pages, .pem, .cer, .crt, .php, .py, .h, .m, .hpp, .cpp, .cs, .pl, .p, .p3, .html, .webarchive, .zip, .xsl, .xslx, .docx, .ppt, .pptx, .keynote, .js, .sqlite3, .wallet, .dat.

A seguire intima il pagamento del riscatto entro 3 giorni seguendo le istruzioni indicate nel file “READ_ME_NOW.txt” sulla Scrivania.

L’utility Malwarebytes per Mac è stata aggiornata ed è in grado di individuare il ransomware prima che prenda possesso della macchina.

I consigli sono quelli validi sempre: non scaricate software da siti sconosciuti o torrent che condividono contenuti pirata. I cybercriminali spesso propongono contenuti gratuiti come esca contenente malware per infettare i computer degli utenti o lanciare attacchi.

Grazie a Giona Guidi per la segnalazione.

[News] Serato presenta DJ INTRO

Al BPM 2011, Serato amplia ulteriormente la sua offerta software, e lancia il nuovo Serato DJ Intro. Quest’ultimo si rivela essere una versione “semplificata” dei softwares Serato maggiori, offrendo ad un pubblico di fascia “entry-level” un solido programma di mixaggio plug-n-play, da essere utilizzato e “guidato” esclusivamente tramite Midi controller.

“What is it?’”

Serato DJ Intro è un software indirizzato ai neofiti del settore, che necessitano di un programma di mixaggio completo, ma allo stesso tempo accessibile e semplice da utilizzare. Improntato e progettato per essere utilizzato esclusivamente tramite controllers Midi, DJ Intro si rivela dunque essere una versione “light” e senza fronzoli di Serato Scratch Live, che sicuramente soddisferà anche molti Mobile Djs e tutti coloro desiderosi di avere una sorta di “preview” dei software Serato principali.

Riportando le parole ufficiali di Serato, le features offerte sono le seguenti:

 

Due tracce posso essere mixate usando i tradizionali DJ controls – scratch, nudge, pitch bend, EQ.

Serato Sync assicura il perfetto sincronismo del tempo tra le due tracce

Serato Crates gestisce facilmente la libreria delle tracce con la possibilità di accedere instantaneamente alle playlist su  iTunes

Cue points per accedere immediatamente a punti specifici delle canzoni

Loops per ripetere ciclicamente sezioni di una canzone e creare c0sì nuove intros, outros e versioni estese

DJ-FX che includono delay, filter,  reverb concatenabili per ciascun deck, fino ad un massimo di 3 fx

Sample Player per riprodurre fino a 4 brevi campioni, audio loops, sound effects o addirittura tracce complete in aggiunta alle due tracce che vengono riprodotte nei deck

Plug-and-Play per facilitare il set up dei Serato DJ Intro controller, computer e software.

[News] Serato svela ITCH 2.0

Gli utenti di ITCH attendevano questa notizia da parecchio tempo, consolati dai periodici aggiornamenti che venivano rilasciati in occasione dell’introduzione sul mercato di un nuovo controller midi: Serato svela, con un video, quelle che saranno le innovazioni della versione 2.0 del software ITCH.

ITCH 2 acquisisce il SP-6 sample player prima riservato agli utenti di Scratch Live, da cui deriva anche una maggiore somiglianza dell’interfaccia grafica, con la differenza che ITCH 2.0 offre un numero superiore di modalità di personalizzazione del layout. Ulteriori aggiornamenti riguardano la gestione della libreria e l’algoritmo del beatgrid e del sync. Per approfondimenti rimandiamo al video ufficiale di Serato.

 

[Recensione] PCDJ Dex e controller American Audio Dp2

Oggi il vostro Dj Altered Ego, vi propone la recensionecombinata di PCDJ Dex e del controller Midi American Audio Dp2. PCDJ Dex altro non è che il software di mixaggio di punta di casa Pcdj, una compagnia illustre ed oserei dire storica  e pioneristica -il primo software di mixaggio venduto è stato proprio prodotto da loro nel lontano 1998- nel campo del digital Djing. Il secondo prodotto recensito è invece il controller American Audio Dp2, controller formato rack con scheda audio integrata.

Vi potreste a primo avviso chiedere il perchè di una recensione formato 2-in-1; il motivo è presto spiegato, il software PCDJ Dex ed il controller American Audio Dp2, vengono infatti anche venduti assieme in un apposito ed economico bundle. La prima parte della recensione si focalizzerà dunque sul software per poi sfociare nella seconda parte dove studieremo a fondo la sinergia -o l’eventuale mancanza di essa-  tra software e controller.  Vi anticipiamo sin da ora..che il vostro Dj Altered ego è rimasto piacevolmente colpito…Enjoy…

Prima di cominciare mi preme ovviamente ringraziare la Digital 1 Media Inc, detentrice di Pcdj, per averci spedito intercontinentalmente l’intero bundle e per essersi dimostrata entusiasta di collaborare con noi.

PCDJ DEX

Interfaccia grafica e first look

Una volta acquistata la versione full del programma, e dopo aver svolto le solite pratiche di registrazioni -per una volta semplici ed intuitive- potremo finalmente avviare il software e cominciare a mixare.

La prima cosa che salta subito all’occhio ovviamente è la GUI di Dex. L’interfaccia grafica di questo software si rivela essere molto ben curata, colorata -in maniera da distinguere meglio le varie funzioni- e di sicuro gradevole all’occhio. Alcuni Dj potrebbero storcere il naso alla quantità d’informazioni presenti su schermo e a primo avviso potrebbero rimanere spiazzati; questo non è assolutamente un problema visto che i ragazzi di PCDJ hanno profuso un incredibile cura nel far si che l’esperienza visiva di questo software possa adattarsi alle esigenze e preferenze di tutti.

Come possiamo infatti vedere, una volta premuto il pulsante “Gui options”, avremo a nostra disposizione una finestra tramite la quale potremo gestire tutta una serie di vari parametri visivi. Si passa dalla risoluzione generale, fino alla maniera nella quale le informazioni generali vengono mostrate all’interno dei decks.

Come se questo non bastasse, Pcdj Dex vi offre inoltre anche la possibilità di “modellare”  ancor di più  a vostro a piacimento il software, grazie ad una serie di skins totalmente customizzate, che rappresentano e ripropongono fedelmente su schermo, i vari layout e controlli di quasi tutti i controllers riconosciuti nativamente da Dex.

Il fatto che il software sia completamente customizzabile anche grazie a queste skins, è per noi Dj di vitale importanza. La rappresentazione grafica del controller da noi usato ci aiuta infatti ad entrare e ad interfacciarci meglio nel workflow generale del programma.

Tutte le skins possono essere scaricate gratuitamente su questo link: http://pcdj.com/index.php/software-extras/dex-downloads-freebies/

Allo stesso link potrete inoltre trovare la documentazione necessaria per creare la vostra unica e personale skin.

Come abbiamo potuto notare nell’immagine della schermata generale del software, Dex offre e mette molta carne a fuoco. Ora che abbiamo esplorato la parte visiva di questo programma…è tempo di addentrarci nelle funzionalità vere e proprie.

Playlist,File Browser e gestione tracce

Il file browser generale si dimostra essere molto ben congeniato e funzionante. Trovare tracce o cartelle si rivela essere veloce ed intuitivo, dettagglio cruciale per noi Dj che non possiamo mai perdere preziosi secondi di tempo durante un mix. Alla sinistra del file browser troviamo la sezione adibita alla ricerca e selezione di cartelle, importante notare come sia presente anche la cartella “Itunes” a sottolineare il fatto che Pcdj Dex sia totalmente tarato per funzionare ed integrarsi correttamente col software di casa Apple e la sua playlist.Oltre la cartella Itunes troviamo ovviamente le varie cartelle “Logs” “Loaded Song” etc, che ci permetteranno di visualizzare una “history” generale della tracce da noi suonate. Tramite il pulsante “Drive” potremo selezionare da dove vogliamo cercare cartelle o tracce-ad  esempio all’interno di cd o altri hard-drives- mentre il pulsante “Add Favourites” ci permette di appunto aggiungere delle cartelle o tracce tra le nostre favorite.

Una volta caricate le nostre canzoni nella sezione Directory, potremo vedere come il software ci fornisca il BPM,  la lunghezza della traccia, ed ovviamente tutte le informazioni nominative del file.  Per caricare  le tracce nei nostri decks virtuali, potremo  trascinarle direttamente, oppure premere il pulsanto destro del mouse, e selezionare il deck da noi prescelto. Ovviamente avremo a nostra disposizione anche altre opzioni che ci aiuteranno a migliorare il workflow generale, come quelle di colorare le tracce in colori diversi –utilissimo per dividere il tutto in generi ad esempio-, spostare i file, cancellarli dalla directory, editare le tags etc. Per aggiungere le tracce alla nostra playlist ci bastera fare un doppio-click sul file.

Ci preme di sottolineare che Dex facilita di molto il nostro amato missaggio armonico, in quanto, se presenti le informazioni all’interno delle tags del file, il programma ci mette a disposizione una colonna separata che ci mostrerà la key della traccia e potremo dunque con un semplice click ordinare le nostre tracce in ordine crescente.

A concludere questa sezione troviamo un paio di altre features davvero utili che ci aiuteranno a trovare la nostra musica in maniera ancora piu semplice. Stiamo parlando delle Smart-Playlist, il quale ci permette di creare cartelle inteliggenti che verranno aggiornate in continuazione  secondo dei “filtri” e dalle “regole” da noi specificati, la potente e precisa barra “cerca” -richiamibile anche tramite tasto f1-  la funzione “preview” per avere un “anticipo” delle tracce da noi selezionate ed infine le varie waiting lists.

Il nostro giudizio su questa sezione del software è a dir poco MOLTO positivo, la gestione generale della musica è stata concepita in maniera eccellente, e l’abbiamo sinceramente trovata anche meglio di quella offerta da un paio di altri softwares più “blasonati”.

Decks Virtuali

Il Player

Parte principale dei nostri Decks virtuali sono ovviamente i Players e appunto i Decks sulle quali vengono caricate le nostre canzoni. Ad un primo sguardo possiamo notare come ci venga rappresentata la waveform della traccia -ma attenzione, non è la waveform generale, ma rappresenta solo la parte la quale stà venendo riprodotta al momento-ed una freccia indicante il senso di rotazione. La freccia ed in generale l’aspetto sferico di questa sezione ovviamente servono e fungono come sostituto al buon vecchio Vynil Marker e ci saranno dunque utilissimi in caso di scratching. Le piccole tacche arancioni che notiamo invece all’esterno del “cerchio” rappresentano invece quanto tempo è passato dall’inizio della traccia -e dunque anche quanto manca- e diventeranno tacche rosse una volta che la nostra canzone stà per volgere al termine, così da poterci avvisare.

Ogni qualvolta sposteremo il cursore su uno dei Decks, quest’ultimo ci mosterà l’altra sua “faccia”. Qui avremo a disposizone tutte le funzionalità che uno si aspetta di trovare su un normale Cd player: Play-Pause, il pulsante cue per settare punti di cue, i pulsanti + e – per effettuare operazioni di pitch bending -a destra- ed i pulsanti + e – per invece effettuare piccole variazioni nel Bpm -a sinistra-. Troviamo inoltre i pulsanti “Scratch”, che una volta premuto ci permette di scratchare tramite mouse, ed il pulsante pitch bend.

Azionando il pulsantino presente nell’immagine in basso a destra, accederemo ad un ulteriore finestra dove potremo regolare i vari tempi di startup e brake per poter così ottenere quel tipico effetto vinile. Tramite la barra centrale potremo invece regolare lo zoom della waveform generale ed avere così un ancor maggiore e preciso feedback visivo.

Suonare a 4 Decks

Non bisogna assolutamente scordare che PCDJ Dex offre anche la possibilità di suonare a 4 decks garantendo dunque una maggiore libertà creativa.

Premendo il pulsante “FX” (o anche il pulsante apposito presente in alto ma non visibile in questa schermata) potremo abilitare due ulteriori decks. Come possiamo subito notare dall’immagine qui sopra, il terzo ed il quarto deck non godono della stessa “visibilità” e dello stesso spazio che viene invece dato ai due deck principali. Potremo comunque svolgere tutte le principali funzioni utili come quelli di pitch control, cueing e potremo inoltre mettere in loop od effettare la traccia con le stesse modalità dei deck 1 e 2. Come potremo vedere nella sezione “Mixer” presente piu avanti in questa recensione, entrambi i decks 3 e 4 godono delle stesse identiche funzionalità dei fratelli “maggiori” in termini di equalizzazione etc.

Ci viene comunque da pensare che la presenza di questi altri due decks sia per adesso considerata una sorta di “bonus” dato che alcune funzioni come quella degli hot-cues non sono disponibili per quest’ultimi due. Tuttavia c’è da considerare che sono pochi i programmi di mixaggio che effettivamente offrono la possibilità di suonare a 4 decks e siamo sicuri che se verrà espanso il concetto di multi-decks già presente all’interno di Dex  ci troveremo di fronte ad un software ancora piu completo.

Hot-Cues e Cue points

Essendo il vostro Dj Altered Ego un patito degli Hot-Cues, non potevamo saltare la sezione adibita a  questa feature. PCDJ vi offre la possibilità di salvare fino a 4 punti di cue nella banchina degli hot-cues, sinceramente avremmo preferito un numero maggiore come 6 od 8 per poterci sbizzarrire ancor di più, ma già con 4 di sicuro potremo divertirci un bel pò. Settare un Hot-Cue o semplicemente un punto di Cue è davvero semplice, vi basterà premere il pulsante destro del mouse durante il playback e poi in caso ritornare al punto salvato premendo il pulsante sinistro; il tutto ovviamente con l’aiuto della waveform che ci permette di essere ancora più precisi. Unico altro appunto che ci viene da muovere è che il software non vi mosterà all’interno della waveform dove sono stati salvati i punti di cue. All’interno di questi 4 slot potremo anche salvare i loops da noi creati.

BPM, Pitch Control,Pitch Range e Tempo Control

Pcdj Dex analizzerà automaticamente di default il BPM di una traccia -tale opzione può anche essere disattivata- e vi mosterà il risultato come raffigurato nell’immagine qui sopra. Accanto al Bpm troviamo anche una percentuale che sta ad indicare la probabilità che il software abbia correttamente evalutato il tempo di una traccia, e possiamo dire che il Bpm counter presente all’interno del programma si dimostra essere abbastanza preciso. In caso qualcosa vada  storto, abbiamo comunque a nostra disposizione il pulsante “Tap” per settare manualmente il tutto. Tramite i pulsanti + e – potremo invece alterare il valore numerico del BPM, ma senza alterare la  velocità della traccia di per se, feature utile per raggiungere quella necessaria sincronia per effetti etc. Inutile spiegarvi la funzione del pulsante e della funzione “Sync”, che vi permette di “Syncare” due decks, dunque aiutandovi nel processo di beatmaching.

Per effettuare aggiustamenti di Pitch ci basterà utilizzare il classico pitch fader virtuale presente alla sinistra dei decks virtuali.  Potremo anche effettuare aggiustamenti minori tramite i pulsantini + e – o alterando il valore numerico presente nella sezione in basso.I vari range disponibili sono 4%-8%-16%-24%-50%-100%; avremo dunque un ampia scelta di calibrazione e potremo usare i range piu ampi anche come interessanti effetti o in combo con altre funzionalità.

A concludere questa sezione troviamo il pulsante del Tempo control (anche spesso chiamato Key Lock). Quest’ultimo ci permette di alterare il pitch di una traccia mantenendo allo stesso tempo la tonalità della traccia in questione; funzione utilissima per evitare l’effetto “Chipmunk” e per poter spaziare più liberamente tra i vari generi. Possiamo affermare che la qualità dell’algoritmo è notevole, specialmente nei cambiamenti di pitch su un range da 8% fino al 24% la qualità audio rimane fedele. Le cose cominciano ad impastarsi un pò invece dal 50% al 100%…ma questo è assolutamente normalissimo.

Looping

Pcdj Dex ci ha onestamente stupito in questo campo. La sezione dedicata al looping è davvero potente e flessibile. Per selezionare la durata di un loop ci basterà premere sul corrispettivo valore,e possiamo vedere subito dall’immagine come sia possibile entrare nell’area dei “microloops”, cosa a noi graditissima visto che ci permette di creare quegli interessanti effetti “stutter”. Possiamo anche dire che la quasi totalità delle volte il programma “azzeccherà” il timing e creerà un loop in  battito -naturalmente a patto che il BPM sia stato rilevato in maniera corretta-. Cosa importante da dire è che potremo saltare da lunghezza a lunghezza senza dover passare per tutti i valori intermedi, un loop di 8 battute potrà dunque diventare un loop di una sola battuta immediatamente.

Le cose diventano ESTREMAMENTE divertenti grazie a questa sezione rappresentata qui sopra. Non vi basta un loop di  8 battiti? benissimo…raddoppiatelo tramite il pulsante “x2″….come dite…16 non vi basta ancora? Ok…allora raddoppiate di nuovo…32 non vi piace come numero?….Avete capito. Potrete dunque arrivare a “loopare”  un intera canzone,non ci sono limiti alla lunghezza del loop. Ovviamente la stessa cosa potrà essere fatta a ritroso premendo il pulsante 1\2 che vi farà arrivare nell’area microscopica di un loop…permettendovi di creare un loop di addirittura solo 0.5 millesecondi…ed il tutto senza mai andare in crash!!

A tutto questo aggiungeteci il fatto che potrete ridurre od aumentare la durata di un loop a piacimento ed in maniera velocissima tramite i pulsanti + e – presenti in questa sezione, oppure muovere il loop intero su e giù per la traccia tramite gli appositi pulsanti..

Credo che abbiate capito, le capacità di looping di questo software sono a dir poco ottime.

Effetti

PCDJ Dex si presenta a noi con una discreta scelta di effetti. Gli effetti disponibili sono dunque qui sotto elencati:

– Equalizzatore a 3 bande

-Flanger

– Echo

– Gapper

– Filter

– Bit Crusher

– Vst Effects

Come possiamo notare la scelta di effetti a nostra disposizione è abbastanza striminzita per un software, tuttavia questo viene sopperito dal fatto che si possono combinare fino a 4 effetti contemporaneamente per ogni singolo deck. Gli effetti si sincronizzeranno automaticamente al tempo della traccia e possiamo comunque generalmente dire che essi sono stati realizzati con cura -soprattuto il filter e l’equalizzatore- ed alcuni come il flanger e l’echo hanno davvero molti parametri da poter regolare  e con la quale “giocare” così da ottenere un suono a noi gradito e donandoci dunque la possibilità sperimentare.

Fattore da notare è la presenza e la possibilità di caricare effetti VST a piacimento, e di poter anche visualizzare l’interfaccia dell’effetto Vst in caso essa sia presente -nonchè controllare l’effetto tramite Midi volendo-; questa si rivela essere davvero un ottima aggiunta e decisamente regala punti in più, versatilità,flessibilità e ovviamente potenza alla sezione effetti visto che teoricamente le combinazioni e gli effetti a nostra scelta diventeranno una mezza infinità.

Per una descrizione più dettagliata dei singoli effetti vi rimandiamo al manuale, ma siamo sicuri che la maggior parte di voi ha già ben presente la maggior parte degli effetti elencati.

La Keyboard

Questa gustosa feature vi permetterà di cambiare la chiave di una traccia e del file, dandovi dunque la possibilità di muovervi tra semi-toni, i quali vengono rappresentati sulla keyboard proprio come su una keyboard normale.

Il Mixer

Al centro e allo stesso tempo nel “cuore” di Dex, troviamo la finestra dedicata al nostro mixer virtuale. Qui troviamo tutti i comandi tipici di un mixer come i gain, gli equalizzatori a tre bande-premendo il pulsante “fader\Eq” avremo accesso a pulsanti di full kill-, i volume faders, il controllo per il “panning”, il cross-fader ed ovviamente i pulsanti per il cueing in cuffia e i potenziometri per aggiustare il volume della cuffia in fase di monitoring. Possiamo vedere come il software colori in maniera differente i diversi tipi di suono -e lo fa in maniera anche molto precisa e dettagliata- in modo da facilitare il mixaggio , ma è bene ricordare che in caso qualcuno preferisca una waveform non “color-coded”, gli basterà regolare le sue preferenze all’interno delle opzioni.

Premendo il tasto “Wave” avremo a disposizione anche un altro tipo di visualizzazione della waveform. Questo formato si rivela naturalmente essere piu utile ogni qualvolta ci sia da allineare i battiti delle due tracce.

Premendo invece il pulsante “2\4″ presente al di sopra del mixer, potremo invece avere una rappresentazione di tutti e 4 i nostri decks virtuali ed accedere ai rispettivi controlli e parametri.

Premendo il tasto “misc” accediamo invece ad un ulteriore pannello. Ci vengono qui rappresentati e messe a disposizione vari controlli:

-il VU meter generale, e potremo inoltre sapere quando una traccia o comunque il suono stà andando in “clipping” e quando il “limiter” è attivo.

-Il pulsante che ci permette di registrare il nostro set live in formato Wav, Mp3 od Ogg.

-La velocità con la quale il crossfader virtuale si muove.

-Il regolamento della curva del crossfader o alternativamente potremo scegliere tra uno dei presets già disponibili.

-La regolazione dei tagli delle tre bande di equalizzatori.

– Il volume sul uscita cue master ed il volume dei Vst caricati.

Possiamo dunque dare un giudizio più che positivo anche su questa sezione; la possibilità di regolare i tagli dell’ Eq, la curva del crossfader, ed i vari aiuti e feedback visivi generati dalle waveform rendono il mixer di Dex appetibile sia per i piu esperti sia per tutti coloro desiderosi di iniziare.

Sampler

PCDJ Dex si ritrova ad avere anche un solido e ben funzionante sampler. Abbiamo a disposizione ben 5 banchi dove poter salvare i nostri samples. Questi campioni potranno essere prelevati e caricati in vari modi:

– Possiamo trascinare il file da noi scelto all’interno del banco desiderato direttamente dalla nostra playlist o directory, da window explorer o da uno dei decks direttamente

– Possiamo altrimenti mettere in loop una canzone, ed estrapolare quel loop direttamente tramite il pulsante “Get Loop”.

Una volta caricato il nostro sample ci basterà premere il pulsante “Play” per farlo partire e “Stop” per arrestarlo. Molto importante da notare che il sample in questione suonerà a tempo con la traccia principale o addirittura con altri samples; per fare questo ci basterà premere il pulsante “Match” o aggiustare manualmente il BPM muovendo il rotary digitale o alterando il valore numerico. Ogni  singolo banco di sample dispone inoltre di un equalizzatore a 3 bande completo ed il controllo sul volume in modo da evitare “conflitti” o un suono cacofonico.

Come viene specificato anche all’interno del manuale, il sampler presente all’interno di questo programma al momento permette di avere un controllo solamente limitato tramite keyboard o controlli midi ed i ragazzi di Pcdj ci stanno ancora lavorando su per migliorarlo e renderlo ancora piu potente e gestibile…ma possiamo dire che se queste sono le premesse, possiamo già da ora aspettarci un ottimo lavoro in prospettiva.

Dex in Timecode

Uno dei fattori e punti di forza di questo software è di sicuro la sua estrema flessibilità. Il software di casa Dex è infatti capace di interfacciarsi con la maggior parte dei segnali timecode presenti in commercio.

Ecco qui di seguito riportata la lista dei timecode attualmente supportati:

-Virtual DJ Time Code
-Traktor Scratch Time Code
-Final Scratch Time Code
-Serato SSL02 Vinyl Time code
-Serato SSL02 CD Time code

Per poter usufruire di uno specifico segnale timecode dovremo prima scaricare il rispettivo plug-in su questo link: http://pcdj.com/index.php/software-extras/dex-downloads-freebies/

Non entriamo ora nei particolari su come rendere il tutto funzionante visto che la Pcdj stessa si è preoccupata di creare una guida apposita visionabile al seguente link: http://pcdj.com/index.php/support/dex_timecode/

In caso abbiate comunque necessità di aiuto per configurare il tutto vi basterà segnalarcelo ed il vostro Dj Altered Ego penserà a creare un articolo tutorial apposito.

Controllo Midi ed integrazione con l’ American Audio Dp2

Pcdj Dex può essere utilizzato in congiunta con qualsiasi controller midi disponibile sul mercato. La lista dei controllers mappati nativamente è la seguente:

-American Audio DP2
-PCDJ DAC-3
-PCDJ DAC-2
-Denon Controllers
-Numark Total Control
-Stanton DaScratch
-EKS Otus
-EKS XP10 / XP5
-Hercules RMX
-Hercules DJ Console MK2
-Vestax VCI / VCM-100
-Behringer BCD 2000/3000
-Allen&Heath Xone:2D

Per ognuno di questi singoli controllers è anche disponibile una documentazione che spiega come settare il tutto ed il funzionamento del mapping. Non sappiamo e non possiamo giudicare sull’effettiva qualità delle mappature sviluppate, ma girando per il forum di Pcdj abbiamo potuto leggere di molta gente che si è ritrovata più che soddisfatta delle mappature generali. La cosa bella di Dex è che tramite il forum potrete interagire molto spesso direttamente con gli sviluppatori o programmatori del software, se avrete bisogno di una mappatura ad hoc o avete una richiesta di migliorare quella già presente attualmente, molto spesso vi verranno incontro e soddisferanno la vostra richiesta

Ovviamente nulla vi vieta di creare la vostra mappatura personalizzata per qualsiasi controller Midi, specialmente visto che il processo di creare una mappatura  in Dex si rivela essere decisamente “diretto” e senza troppi fronzoli o complicazioni.  Per maggior informazioni vi rimandiamo comunque al manuale.

American Audio Dp2

Ed eccoci finalmente arrivati alla seconda parte della recensione, quella riguardante il controller American Audio Dp2, che viene appunto venduto in bundle con il software in un pacchetto speciale e scontato -il pacchetto è disponibile sia con la versione Le di Dex sia con quella Full-.

Partiamo subito dal dire che il controller è stato concepito in formato rack dalle seguenti dimensioni: 483 x 132 x 74,8 mm.

In totale ci vengono messi a disposizione due piccole jog-wheels, 60 pulsanti, 5 faders, 6 potenziometri nella sezione mixer,altre 7 piccole “rotaries” e 3 piccolissimi mini rotaries; il tutto per un totale di 82 messaggi midi inviabili.

A dire la verita ci aspettavamo un qualcosa di estremamente “plasticoso”, ma siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla sua robustezza, specialmente dal fatto che l’intera “corazza” del controller è costruita interamente di  quello che sembra essere un simil-metallo, rendendolo dunque anche abbastanza pesante.

Tutti i pulsanti sono stati concepiti con una plastica molto leggere ed abbastanza “spugnosa”; per il momento fanno il loro dovere egregiamente,  ma se non verranno prestate le dovute attenzioni crediamo che potrebbero cominciare a dare qualche problema e a perdere di reattività…quindi andateci piano e non calcate troppo la mano.

I faders sono stati anche loro realizzati con una plastica davvero leggera, forse troppo leggera, danno una sensazione di instabilità e che si possano rompere da un momento all’altro.

Diversa storia invece per i potenziometri della sezione mixer che hanno davvero un bel giro e sono stati costruiti con una plastica già più dura e “raffinata” che regala una piacevole sensazione al tocco.

Essendo un controller con scheda audio integrata andiamo ora invece ad osservare le funzionalità presenti ed offerte nel pannello posteriore di questo controller:

– Connettore USB per Midi

– Connettore Cuffia da ¼ di pollice (3 mm.)

– Connettore Microfono da ¼ di pollice (3 mm.)

– Uscite RCA sui Canali1 e 2 (i due cavetti rca sono inclusi nella confezione)

– Due uscite control start (cavetto incluso nella confezione)

Possiamo subito dire che la scheda audio presente all’interno del controller, come d’altronde ci aspettavamo dato il prezzo molto conveniente, non è delle migliori. Il suono si distorce abbastanza notevolmente anche a volumi non troppo alti ed i bassi non vengono “buttati” fuori con la necessaria presenza e potenza, le alte e le medie frequenze invece non vengono sottolineate e definite come invece sarebbe stato necessario. D’altronde come già accennato, a questo prezzo non ci si poteva aspettare miracoli, vi consigliamo dunque di munirvi di una scheda audio esterna per poter godere al massimo della buona qualità audio che Dex riesce a sprigionare.

Per poter cominciare ad usare il Dp2 dovremo per prima cosa installare i drivers per window (disponibili sia in versione 32 bit sia in versione 64 bit su questo link e all’interno del cd presente nella confezione) e dopodichè installare la versione di Dex che abbiamo comprato. Una volta fatto questo possiamo addentrarci nelle impostazioni del software e regolare i vari parametri così da poter utilizzare il controller in congiunta con Dex.

Una volta entrati nel pannello generale ci basterà spuntare la crocetta su “Midi”

Ora ci basterà  premere il pulsante XML config, selezionare il controller Dp2 dalla lista, premere il pulsante “connect” ed infine Ok. Tutto qui? Si, tutto qui…congiungere il controller con il software si rivela essere infatti molto semplice.

Dopo aver testato la sinergia tra il software ed il controller possiamo dire che in generale la mappatura si rivela essere discreta, tutte le principali funzioni come quelle di play-pause,cue,hot-cues, pitch-bend, pitch-lock, scratching, pitch e volume control, tap,sync, funzionano a dovere senza dover sacrificare nulla.

La sezione adibita al controllo del sampler di Dex si rivela essere abbastanza ben fatta, ma necessità di un ulteriore lavoro e non potremo comunque utilizzare tutte le funzioni del sampler dato che il controller non mette a disposizione abbastanza pulsanti o potenziometri fisici e dato che come già detto in precedenza, il sampler e la sua integrazione con il protocollo midi è ancora qualcosa sulla quale i ragazzi di Pcdj stanno lavorando.

Anche i loops possono essere gestiti velocemente ed intuitivamente tramite i pulsanti In, Out e Reloop. Grazie ai pulsanti + e – potremo inoltre raddopiare o diminuire la durate del loop, ma purtroppo a causa della mancanza fisica di pulsanti non potremo loopare all’infinito -in entrame le direzioni- come invece possiamo fare all’interno del software.

Dove invece ci rimangono seri dubbi, è la gestione degli effetti tramite controller. Infatti abbiamo trovato questo tipo di gestione ed organizzazione davvero molto confusionario e soggetto ad un bel pò di bugs; necessita definitivamente di una ri-mappatura.

Altra nota dolente è la sezione mixer, a causa della struttura del controller, è stato possibile mappare solo gli equalizzatori dei bassi e degli alti…niente frequenze medie dunque. Questa si rivela essere una mancanza a dir poco cruciale e vi consigliamo vivamente di ri-mappare la sezione mixer a vostro piacimento magari utilizzando il potenziometro del volume mic in caso non vi serva e ri-mappare il master volume su qualche altro pulsante, rotary o fader.

Importante sottolineare come l’intero controller e la maggior parte dei pulsanti si illuminino dandovi dunque tutto quel necessario  feedback visivo, fondamentale in ambienti scuri o bui.

Conclusioni

Pensavamo -e pensavate- di non arrivare mai alla fine di questa recensione…ma eccoci qua a tirare le somme. Possiamo sinceramente dire che Pcdj Dex ci ha molto ma molto piacevolmente sorpreso. Siamo partiti abbastanza scettici ma ci siamo alla fine ritrovati tra le mani un software potentissimo, stabile, pieno di funzioni interessanti, ben realizzato e curato  in tutti i suoi dettagli.  Alcune sezioni come quella dedicata al looping e quella dedicata al file browser e gestione tracce si rivelano essere da 10 e lode; l’aggiunta di un sampler, di 2 ulteriori decks, hot-cues,e della possibilità di usare effetti VST regala un ancora maggiore libertà e creatività da poter inserire nei nostri sets. L’intero comparto audio si comporta molto bene-anche grazie al recente update- e la qualità generale sonora rispetta gli standards. La flessibilità presente nella gestione dei plug-in timecode ed i molti controllers midi riconosciuti nativamente rendono questo software ancora più versatile e “generoso” verso i suoi utenti.

Il fatto che i programmatori e gli sviluppatori del software aggiornino costantemente ed abbiano da sempre un filo diretto con i compratori assicura a questo software vita lunga e ci fà molto ben sperare per il futuro

Il controller venduto in bundle, l’American Audio Dp2 è decisamente godibile per il prezzo alla quale viene venduto l’intero pacchetto. La solidità e qualità generale della corazza di questo controller ci ha lasciato piacevolmente colpiti, quella dei pulsanti e dei faders un pò meno…ma alla fine funziona tutto. La scheda audio non poteva essere migliore per un price range di questo tipo, andrà bene per qualche festa in casa o piccole feste con gli amici. La mappatura e l’integrazione con il software è decente, tutte le funzioni base sono riprodotte adeguatamente. Necessitano invece una ri-controllata i comandi per il mixer e gli effetti.

Concludiamo dicendo che il Pcdj Dex è un software che non ha nulla da invidiare ad altri softwares più blasonati e se combinato con una mappatura ed un controller ben congegnati…di sicuro ci ritroveremo tra le mani uno “strumento” invidiabile.

P.s Altra piccola chicca che offre questo software è il suo plug-in per il karaoke…che di sicurò verrà gradito da tutti quei Dj da “matrimonio”, pub o “diciottesimi”. Lo potee trovare qui: http://pcdj.com/index.php/products/karaoki/

Considerazioni aggiuntive su Platinum Notes 3

Dopo la prima recensione del software Platinum Notes 3, abbiamo deciso di ascoltare in studio come effettivamente lavora questo fantastico software realizzato dai ragazzi di Mixed in Key.

Come è già stato detto nella prima recensione (che potete leggere cliccando qui) usare questo programma è estremamente semplice! Basta scegliere i brani da processare, cliccare su start processing e aspettare qualche minuto che venga portata a termine l’operazione. Semplice no? Fortunatamente hanno aggiunto anche il supporto al multicore processing, quindi con processori dual o quad-core il tempo impiegato per il processo si riduce drasticamente.

Per provarlo ho usato il template originale (ho soltanto eliminato l’aggiunta di headroom che non mi serviva in fase di test…..) e ho esaminato una decina di brani. Non ho trovato nessun clipped peak quindi non ho potuto verificarne questa funzionalità.

L’espansione multibanda fa egregiamente il suo lavoro e serve praticamente a togliere “il mastering di troppo”…. uso questi termini per farmi capire anche da chi non mastica di produzione. Ho usato brani molto diversi tra di loro, sia per genere che per “qualità”. Ho esaminato sia brani realizzati da produzioni pro (Tiesto), sia brani realizzati da amici miei nelle loro stanzette e il risultato più grande lo si avverte proprio su queste produzioni in cui il mastering non è preciso e fatto a regola d’arte. Dà respiro a pezzi il cui mastering era davvero esagerato!

Non ho provato la compressione multibanda che praticamente fa il lavoro contrario, ovvero applica un leggero mastering, ma se andiamo ad usarlo su brani già finalizzati non fa altro che appiattire ancora di più la loro dinamica con un risultato acustico troppo pesante e poco musicale. Esso può essere però utile nel caso di brani il cui mastering è fiacco! Magari abbiamo dei demo personali e vogliamo mixarli insieme durante una serata? Con un pò di compressione multibanda possiamo tranquillamente usarli in un dj-set! Magari non saranno all’altezza di brani già masterizzati a regola d’arte, ma suoneranno bene insieme tra di loro senza troppe differenze.

Il pitch correction è davvero molto preciso ma ho notato una cosa strana: nonostante io abbia selezionato “fix pitch,keep original tempo”, la velocità del brano cambia lo stesso! Ma la cosa strana è che nonostante il programma abbia abbassato di -29 cent un brano, la sua velocità è aumentata da 129 a 129.06……

Comunque sia Platinum Notes 3 è davvero ottimo ed è consigliatissimo ai dj con un setup interamente digitale che usano nei propri set pezzi molto ricercati e dalle provenienze più disparate, che suonano giustamente in maniera diversa da lavori commerciali che invece rispecchiano un suono più standard…

Complimenti per l’ottimo lavoro al team di Mixed in Key!

Vi ricordo che Platinum Notes 3 può essere acquistato a questo link: http://www.platinumnotes.com/BuyNow.aspx

Author: BICH