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[News] SIAE Adotterà la Blockchain su 5G per Tracciare il Copyright

Il progetto si ripromette di realizzare un sistema che sfrutti le nuove tecnologie per rendere più efficiente la gestione del copyright sulle reti di nuova generazione, come il 5G, che sta progressivamente prendendo piede in Italia.

Per prima cosa si costruirà un registro decentralizzato degli aventi diritto basato su tecnologie Blockchain, che consentirà l’identificazione univoca dei titolari dei diritti d’autore. Tale strumento è propedeutico per la futura implementazione di una gestione automatica e diretta dei flussi finanziari tra gli utilizzatori e gli aventi diritto. Il tutto sarà realizzabile grazie all’utilizzo di transazioni regolate da protocolli informatici sviluppati su reti 5G.

L’obiettivo è quello di garantire una migliore monetizzazione dei diritti attraverso una gestione più capillare dei contenuti online, così da valorizzare al meglio i prodotti dell’industria creativa. Il progetto, secondo quanto spiegato nella Scheda Illustrativa, sarebbe inoltre replicabile a livello internazionale e “permetterà lo sviluppo dell’industria creativa (radicata su tutto il territorio nazionale) grazie ad una più efficace monetizzazione della creatività dei piccoli artisti e creatori“.

Ricordiamo che SIAE è reduce da un lungo periodo in cui è stata bersaglio si innumerevoli critiche, accusata da sempre di essere lenta nel percepire i cambiamenti di un mondo sempre più tecnologico.

In tal senso, la concorrente Soundreef ha indubbiamente avuto un ruolo positivo di stimolo e di spinta all’innovazione per l’ex monopolista, un pò come lo è stata ILIAD nel mercato della telefonia mobile. Prendiamo quindi come buon auspicio un percorso di aggiustamento partito con l’introduzione di importanti novità quali il deposito online delle opere, la firma elettronica, il borderò online e via discorrendo.

[News] Beatport lancia lo streaming per dj… e la licenza online SIAE?

Beatport Logo

I DJ sono abituati a portare in giro la loro musica su vinile e su dispositivi digitali esterni che magari spaccano un pó meno la schiena , ma presto potrebbero non averne più bisogno. Beatport ha recentemente introdotto il suo servizio Link da $ 15 al mese che trasmette le tracce direttamente all’hardware e al software DJ, inclusa l’app WeDJ entry-level di Pioneer e ora anche i deck Prime Series di Denon. Finché c’è una connessione a Internet,si potranno suonare le ultime uscite di Beatport senza collegare il laptop o un qualche dispositivo di archiviazione. E se non c’è una banda larga affidabile, non si cade nel panico perché é possibile archiviare 50-100 tracce offline (con le versioni Pro e Pro +), anche direttamente sui dispositivi Denon.

Il servizio è attualmente disponibile in versione beta con supporto per WeDJ, anche se l’integrazione con Denon e Rekordbox di Pioneer dovrà attendere fino alla fine del 2019. C’è anche un servizio beta di Beatport Cloud da $ 5 che è una versione meno costosa e non streaming di Link, inclusa la possibilità di riscaricare gli acquisti e ascoltare anteprime di due minuti in qualsiasi punto della forma d’onda. si può avere un’idea di come una melodia si fonderà con il proprio set senza doverla acquistare o semplicemente abbonarsi all’opzione più costosa di Beatport per l’accesso completo.

Questo non sarà una soluzione perfetta se non sei interessato a suonare musica elettronica. Tuttavia. Beatport ha recentemente reintrodotto Beatsource in collaborazione con DJcity come download store “open format” per una più ampia fonte di musica, inclusi hip-hop e mash-up. Quando arriverà l’integrazione con Denon, Beatport rilascerà un abbonamento Beatsource Link.

La domanda nasce spontanea: come la mettiamo in Italia con Licenza DJ Online di SIAE?

Bene facciamo subito chiarezza. Se stavate cercando una soluzione per togliervi di torno questo ridicolo balzello all’italiana allora potrebbe essere la scelta giusta per voi. Ricordiamo infatti che il principio alla base della Licenza é la “copia ad uso lavoro”. In altre parole la licenza entra in gioco solo se una traccia viene riversata, spostata, copiata da un supporto ad un altro. Se si compra da Beatport e si scarica sul disco del pc e poi si esporta su una pen drive usb scatta la licenza. Se invece si riproduce la traccia in pubblico utilizzando lo stesso hard disk su cui é stata originariamente scaricata la licenza non serve. Con lo streaming, di fatto, si accantona completamente la questione perché la riproduzione avviene in streaming o (In futuro) direttamente dal dispositivo Denon (e altre marche) che archivia le tracce offline per ovviare all’assenza di una connessione internet.

[Tutorial] SIAE, Etichette, Produzioni questi sconosciuti

Con questo breve articolo ci proponiamo di dare alcune sommarie risposte ad alcune domande che ci vengono ciclicamente proposte dai nostri lettori meno esperti e che riguardano il rapporto tra SIAE, Etichette Discografiche, Artisti e le relative Produzioni Musicali.

Vorremmo immediatamente chiarire un punto. Associarsi alla SIAE non è obbligatorio e, in ogni caso, non è l’unica organizzazione in grado di tutelare gli interessi degli artisti. Tuttavia, avvalersi di una società che operi in questo campo diventa indispensabile nel momento in cui si intende interagire con etichette discografiche e/o produttori. L’artista può scegliere liberamente di associarsi a realtà analoghe alla SIAE e collocate fuori dal nostro paese, come la PRS inglese, la Sacem francese, la Buma olandese o la Ascap americana.

Una forma di tutela dell’opera “Fai da Te” si può attuare trascrivendo i propri brani su pentagramma, registrandoli su cd e spedendo il tutto a se stessi in busta sigillata con ceralacca a mezzo raccomandata. La data apposta dal ufficio postale costituisce prova in caso di plagio del brano.

Ad ogni modo volendo giocare in casa, per depositare un brano alla SIAE occorre compilare il mod.112 il quale presenta 4 righe pentagrammate in cui vanno riportare le prime 8 battute del tema principale o del ritornello. Per un brano pop, ad esempio, andrà trascritta la partitura completa dello strumento che caratterizza il brano. Per completezza è possibile allegare un cd contenente il brano e in alcuni casi questa procedura diventa addirittura indispensabile. E’ il caso dei brani caratterizzati da suoni o rumori che non sono trascrivibili sul pentagramma.

Ricordiamo che l’utilizzo di un campione all’interno di un brano è sempre e comunque illegale qualora non si abbia una specifica autorizzazione. Quest’ultima coinvolge più soggetti, ossia l’autore del brano da cui si estrae il campione, l’editore ed infine l’etichetta discografica che detiene i diritti del master. Da un punto di vista pratico possiamo dire che l’utilizzo di un campione in assenza di autorizzazione può considerarsi legale allorché la durata dello stesso sia tale da renderlo irriconoscibile.

Se il brano che intendiamo depositare è una cover (ossia un rifacimento) di un brano esistente non è invece necessaria alcuna autorizzazione e sarà sufficiente compilare il modello indicando i relativi autori/compositori originari.


Per quanto concerne la ripartizione dei proventi che vengono corrisposti dalla SIAE sui brani depositati essa dipende dal ciò che viene indicato nel modello 112. Se i compositori sono 3 ed hanno identica quota di ripartizione, essa sarà espressa in percentuale per ciò che riguarda la riproduzione meccanica (stampa di cd, vinili, mp3 ecc..) e in ventiquattresimi per  la pubblica esecuzione (concerti e pubblica diffusione a mezzo apparecchi radio e telericeventi).

Un esempio di brano strumentale:

Pubblica Esecuzione

  • Compositore 1: 8/24
  • Compositore 2: 8/24
  • Compositore 3: 8/24

Riproduzione Meccanica

  • Compositore 1: 33,3%
  • Compositore 2: 33,3%
  • Compositore 3: 33,3%

I tre compositori, che devono essere iscritti tutti ad una organizzazione tipo SIAE, riceveranno parti uguali derivanti dai proventi generati dal brano, sia per quanto concerne la riproduzione meccanica che per la pubblica esecuzione. Le royalties sono le percentuali corrisposte agli artisti sulla vendita di ciascun supporto, sia esso cd, vinile o mp3/wav etc.

Se si stipula un contratto che coinvolge i 3 compositori, basterà indicarli genericamente col termine Artista, specificando che con esso partecipano alla ripartizione in parti uguali tutti e 3 i soggetti.

Potete scaricare il facsmile completo del mod 112 direttamente da qui

Altroconsumo contro la reintroduzione del bollino SIAE

 

 

Altroconsumo ha preso posizione presso il TAR Lazio chiedendo l’annullamento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 31/2009 che ne impone l’utilizzo. L’Italia condivide questa pratica solo con altri due paesi europei, ossia il Portogallo e la Romania.

La presunta necessità del bollino per combattere la pirateria, afferma Altroconsumo , è stata smentita dalla Corte di Giustizia europea nel 2007, in occasione della sentenza sul caso Schwibbert. La Corte ha sospeso l’obbligatorietà del bollino definendolo una misura tecnica non approvata dalla Commissione europea e limitativa della libera circolazione nel mercato interno.

La procedura per apporre il bollino SIAE sui supporti che contengono opere tutelate dalla legge sul diritto d’autore comporta adempimenti burocratici e costi, moltiplicati per tutte le copie immesse sul mercato. Tempi e costi assenti dalla produzione di opere simili negli altri paesi europei. Tali costi si ripercuotono inevitabilmente sul prezzo finale e determina uno sbarramento per l’ingresso nel mercato italiano di altri operatori. I consumatori vengono quindi penalizzati in termini di prezzo finale e in facoltà di scelta. Trattandosi di opere dell’ingegno e prodotti culturali,  Altroconsumo si augurerebbe fosse assicurato il più ampio accesso da parte dei consumatori. 

Licenza SIAE per suonare i CD Masterizzati: La Procedura

 

 

 

Riportiamo direttamente le informazioni tratte dagli amici dell’associazione A-DJ per fare chiarezza sulle procedure necessarie ad ottenere la licenza sperimentale online che autorizza i DJ ad eseguire in pubblico i cd masterizzati contenenti brani di cui abbiano l’originale, sia esso un vinile, un cd o un file scaricato da Beatport/DJDownload etc…

Innanzitutto non è necessario che il DJ si iscriva alla SIAE.

Si può richiedere la licenza delle copie lavoro collegandosi al sito della SIAE e cliccando, in home page, sul link “Dee Jay on line”. Quindi è necessaria la registrazione, tramite la quale – ci spiega l’avvocato De Angelis – la SIAE provvede ad effettuare un’istruttoria e ad inviare successivamente al dj tutta la documentazione necessaria, compreso il contratto di licenza, che dovrà a sua volta essere sottoscritto dal dee jay in duplice copia e rispedito alla SIAE.

Dopo di ciò, il richiedente riceverà per posta il bollettino bancario per il pagamento dei compensi SIAE, secondo le tabelle che verranno illustrate tra breve. Una volta data la conferma del pagamento ed inviata tutta la documentazione (tramite fax), il dj potrà completare la registrazione, accedere ai servizi on line ed al proprio account.

Registratosi, il richiedente dovrà inserire nel proprio account on line i dati relativi a ciascun brano che intende copiare su qualsiasi supporto ed eseguire in pubblico, segnalare la fonte della registrazione, lo status commerciale dell’opera e le modalità con cui è stata acquisita, citando autori, interpreti e titolari di diritti connessi.

Questa operazione dovrà essere ripetuta ogni volta che si intende effettuare una nuova copia lavoro da eseguire in pubblico. Il DJ deve quindi compilare e aggiornare costantemente il catalogo delle riproduzioni effettuate su una posizione personale on line all’interno del sito SIAE, accessibile tramite password.

Il DJ, che è solito cambiare spesso il proprio repertorio musicale, potrà modificare l’elenco dei brani presenti nell’elenco, togliendone alcuni ed inserendone di nuovi.

Vien da sé che il DJ licenziatario non potrà effettuare la vendita o la cessione in uso a qualunque titolo delle copie lavoro che ha realizzato. Le copie lavoro sono considerate non obbligatoriamente soggette all’apposizione del contrassegno SIAE e non possono essere cedute ad altri soggetti, essendo la licenza a carattere personale.

Ricordiamo che il costo della licenza è annuale e va aggiunta l’iva.

da 1 a 2000 copie: 200 euro

fino a 4000 copie: 400 euro

oltre le 5000 copie: 600 euro

Per fare ulteriore chiarezza sull’argomento, ricordiamo che non si necessita di Licenza Online e si è perfettamente in regola se si suonano in pubblico le tracce di Beatport e siti similari usando lo stesso computer o hard disk sul quale sono stati scaricati legalmente al momento dell’acquisto