Il progetto si ripromette di realizzare un sistema che sfrutti le nuove tecnologie per rendere più efficiente la gestione del copyright sulle reti di nuova generazione, come il 5G, che sta progressivamente prendendo piede in Italia.
Per prima cosa si costruirà un registro decentralizzato degli aventi diritto basato su tecnologie Blockchain, che consentirà l’identificazione univoca dei titolari dei diritti d’autore. Tale strumento è propedeutico per la futura implementazione di una gestione automatica e diretta dei flussi finanziari tra gli utilizzatori e gli aventi diritto. Il tutto sarà realizzabile grazie all’utilizzo di transazioni regolate da protocolli informatici sviluppati su reti 5G.
L’obiettivo è quello di garantire una migliore monetizzazione dei diritti attraverso una gestione più capillare dei contenuti online, così da valorizzare al meglio i prodotti dell’industria creativa. Il progetto, secondo quanto spiegato nella Scheda Illustrativa, sarebbe inoltre replicabile a livello internazionale e “permetterà lo sviluppo dell’industria creativa (radicata su tutto il territorio nazionale) grazie ad una più efficace monetizzazione della creatività dei piccoli artisti e creatori“.
Ricordiamo che SIAE è reduce da un lungo periodo in cui è stata bersaglio si innumerevoli critiche, accusata da sempre di essere lenta nel percepire i cambiamenti di un mondo sempre più tecnologico.
In tal senso, la concorrente Soundreef ha indubbiamente avuto un ruolo positivo di stimolo e di spinta all’innovazione per l’ex monopolista, un pò come lo è stata ILIAD nel mercato della telefonia mobile. Prendiamo quindi come buon auspicio un percorso di aggiustamento partito con l’introduzione di importanti novità quali il deposito online delle opere, la firma elettronica, il borderò online e via discorrendo.