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[News] Algoriddim lancia la nuovissima app per Mac, Neural Mix Pro

Neural Mix di Algoriddim é il primo lettore ed editor musicale alimentato da AI per musicisti, DJ e produttori.

Il creatore di djay Algoriddim è tornato con una nuovissima app.
Si chiama Neural Mix Pro. Si tratta di un lettore musicale basato sull’intelligenza artificiale che può aiutarti a modificare e riprodurre brani.

Il suo nuovissimo lettore ed editor musicale basato su AI fornisce la separazione delle sorgenti audio in tempo reale e l’estrazione precisa dal ritmo di elementi musicali utilizzabili poi dai produttori, DJ e musicisti.

La nuova app è un lettore musicale avanzato che consentirà di disattivare l’audio delle tracce vocali e strumentali individualmente all’interno dei brani, modificare i tempi e persino trasporre i brani in tempo reale. Questo può essere utilizzato da musicisti o creativi che vogliono esercitarsi con la loro musica ma anche dai DJ. Include una funzione di esportazione offline, un editor di loop, un browser musicale con integrazione dell’app Musica e del Finder e un lettore musicale AI. Quest’ultimo è la chiave per cambiare la tonalità e il tempo dei brani, isolare le singole parti dei brani e ascoltare i brani preferiti.

Grazie al nostro amico Giona Guidi, per la segnalazione e per essersi reso disponibile a testare e recensire l’app in uno dei prossimi articoli

[Tutorial] Mixare in studio evitando di affaticare le orecchie

Le orecchie sono i nostri strumenti più preziosi quando si tratta della fase di mixing in studio. Sembrerà di dire ovvietà quando si parla del problema dell’ affaticamento , ma la verità è che, pur sapendolo, tutti noi ci ostiniamo ad affrontare delle vere e proprie maratone. Le lunghe ore sono una realtà assodata ed imprescindibile nell’audio, ma le trappole che causano l’affaticamento dell’ascolto possono essere evitate sviluppando un flusso di lavoro sano. Ecco alcuni suggerimenti per mantenere le orecchie e la mente fresche prima, durante e dopo le sessioni di studio.

1. Gestire i livelli di monitoraggio

Ascoltare i mix ad alto volume è un grosso errore. Oltre a causare affaticamento dell’orecchio, la profondità dei bassi e la chiarezza delle frequenze medio-alte ascolatate a volumi consistenti raramente si ritrova su altri sistemi di riproduzione che non sono i nostri e, soprattutto, a livelli volume inferiori.

Definire un livello ottimale del volume per eseguire il mixaggio non è tuttavia cosa semplice perchè un SPL (Livello di Pressione Sonora) di 85 dB in un grande studio trattato si sentirà molto più forte in un piccolo home studio con finestre.

Diciamo che una buona regola di partenza sarebbe quella di monitorare a un livello in cui si possa avere una conversazione senza bisogno di alzare la voce.

Far riposare le orecchie interrompendo l’ascolto della cuffia ci aiuterà a rimanere freschi non solo nella sessione di mixing ma anche negli anni a venire. Chi effettua un mixaggio può sovraccaricare le orecchie fino al punto di esaurirsi e non essere in grado di ascoltare correttamente.

Se al di fuori dello studio sei sottoposto a stress sonori, fare una pausa per ricalibrare le orecchie prima di ascoltare la musica è una buona idea.

2. Progettare un flusso di lavoro sano

Come detto poco sopra è essenziale progettare un flusso di lavoro sando ed efficiente. Esistono molti modi differenti per affrontare un mix, ma indipendentemente dall’approccio, gli ingegneri più esperti tendono ad adottare un metodo che applicheranno passo dopo passo, dall’inizio alla fine.

Mentre la produzione in genere ha un approccio più rilassato, i migliori mix provengono da strategie e metodologie applicate con un certo rigore. Ecco un possibile approccio al flusso di lavoro:

Primo ascolto: ascolta la canzone per avere un’idea di ciò che deve essere fatto mentre prendiamo nota delle aree e delle problematiche.

Pulizia del mix: attribuire un codice colore alle singole tracce, aggiungere canali aux per riverbero e delay e correggere gli errori come rumori e tempo.

Creare un equilibrio approssimativo: organizzare gli strumenti in gruppi e bilanciare le tracce a livello di gruppo e di strumento.

EQ correttivo: taglia le parti del segnale in presenza di rumori, fangosità, frequenze.

EQ additivo: far emergere le parti migliori del segnale aumentando leggermente le frequenze.

Migliorare il campo e la profondità stereo: eseguire il panning delle tracce e migliorare la profondità (dalla parte anteriore a quella posteriore) con riverberi e ritardi.

Automazione: aggiungere movimento al mix attraverso cambiamenti di effetti, panning e livelli.

Fare una pausa e tornare a modificare: prendere almeno un paio d’ore di pausa dal mix e tornaci con le orecchie fresche per fare le regolazioni.

Ascoltare la traccia per intero alcune volte utilizzando brani di riferimento (con lo switch A / B) verificando di essere sulla strada giusta.

Ognuno di questi passi offre l’opportunità di fare una pausa, riposare le mie orecchie e rifocalizzarsi prima di passare al prossimo compito con una visione chiara. Poiché i cambiamenti che facciamo nel mix influenzano quasi sempre qualcos’altro, questo approccio consente di individuare rapidamente i problemi e riconoscere dove mettere le mani al momento del ritorno.

Diciamo che 10 minuti di pausa ogni 60, oppure 20 ogni 90 possono essere uno standard condivisibile dalla maggior parte di noi. Sono abbastanza per riposare le orecchie e non sono troppi da rischiare di dimenticare i problemi da risolvere nel nostro mix.

3. Ascolto prolungato

Quando ascoltiamo la stessa parte della traccia più e più volte, ci abituiamo al modo in cui suona: le cose che ci sembravano problematiche al primo ascolto non risultano più così spiacevoli

La tendenza potrebbe essere quella di spingere le frequenze alte per compensare la desensibilizzazione con il risultato di fare precipitare rapidamente la qualità del mix.

Dopo circa un’ora di miscelazione senza interruzioni, spesso si tende ad incrementare i livelli di riproduzione dei monitor per avere un maggiore senso di chiarezza. Se non si presta attenzione, si rischia facilmente di aumentare il livello ogni ora fino a quando le cose sfuggono di mano. Per combattere un inizio precoce di affaticamento, potrebbe essere utile adeguare il volume verso il basso invece che verso l’alto , in modo che le orecchie possano adattarsi a livelli più moderati. È sorprendente quanto si riesca a distinguere certi dettagli con un ascolto silenzioso.

Se si riesce a rispettare questi precetti generali quando si fa il mixaggio le orecchie ne trarranno grande beneficio a lungo termine.

[Tutorial] Usare l’Equalizzatore per ottenere mix più puliti

 

Un produttore ha sempre decine di problematiche con cui litigare nel processo di creazione di una traccia. Uno delle più rilevanti in tutte le fasi di sviluppo è la corretta equalizzazione delle singole parti  per ottenere un buon mixaggio del brano. Più di ogni altra cosa, il producer dovrebbe andare costantemente a caccia di frequenze problematiche nel proprio mix.

Diamo un’occhiata ai problemi più comuni: brusche risonanze, rumore sulle basse frequenze e alte frequenze stridule.

Brusche risonanze

Carichiamo un EQ,  impostiamo una curva a campana e una banda stretta, con una guadagno piuttosto accentuato. Mettiamo in play la traccia e iniziamo a scorrere la gamma delle frequenze finché non iniziamo ad avvertire il problema in modo esasperato. Potremmo persino sentire il suono “squillare”.  Questo è il nostro punto debole.
A questo punto allarghiamo moderatamente la Q  e trasformiamo il guadagno esasperato nella precedente fase nel suo inverso, ossia un taglio. Problema risolto.

Un esempio: se abbiamo un suono FX filtrato (come un Riser) che suona bene ma punge attraverso il mix e non si siede in modo ottimale nel contesto,  dovremo semplicemente scorrere il suono nel modo precedentemente descritto e fermarci dove la sensazione pungente diventa veramente rilevante e tagliare la frequenza proprio in quel punto

Rumore nella fascia bassa

Molti suoni nel mix contengono rumore nellai fascia bassa (0-80 hz) assolutamente non necessari. Questo è particolarmente vero con batteria, voce, pad e suoni di effetti e qualsiasi registrazione dal vivo. Praticamente qualsiasi suono può cadere preda di questo problema Potrebbe non sembrare un grosso problema su una singola traccia ma quando aggiungiamo tracce nel mix ciascuna di esse contribuisce a creare ronzio e rimbombo.

Utilizziamo un EQ / filtro low cut per rimuovere le basse frequenze non necessarie. Come risultato verrà liberata energia per il basso e la parte bassa della tua batteria. Il nostro mix suonerà più definito, più forte e il basso verrà fuori molto meglio.

Alte frequenze stridule

La fascia alta ha lo stesso problema di quella bassa: le frequenze alte si sommano molto facilmente creando un mix poco pulito. Molti suoni di synth, ad esempio, sono inutilmente brillanti. Possiamo utilizzare uno Shelf EQ o un High Cut. Se il problema è circoscritto ad un’area specifica nella fascia alta possiamo usare la medesima tecnica descritta in precedenza per le brusche risonanze. Ovviamente ci sono suoni che devono essere brillanti ed emergere nel mix ma ricordiamoci sempre che non possiamo tenere tutto in risalto, bisogna fare delle scelte sacrificando alcuni suoni a favore di altri. Ridurre le alte frequenze allontana il suono trattato dall’ascoltatore, facendolo sedere meglio nel mix.

Molto importante: ogni volta che trattiamo un suono con l’EQ, dobbiamo ascoltare le modifiche che apportiamo nel contesto dell’intero mix. Possiamo senz’altro mettere in solo una traccia quando eseguiamo queste operazioni ma per prendere una decisione bisogna sempre guardare la fotografia nel suo insieme. L’ analizzatore di spettro è indubbiamente un ottimo alleato a patto di non fare affidamento sulla sola grafica. Usiamolo come strumento per confermare ciò che sentono le nostre orecchie.

[News] SoundSpot annuncia Axis: compressore multi-banda bidirezionale

Quando si esegue il mixing o il mastering, a volte ci si può trovare in una situazione in cui è necessario manipolare l’audio in un modo che rientra in ambiti che un plug-in convenzionale può gestire, e con questo, in mente, SoundSpot ha deciso di creare un plug-in per risolvere proprio questo problema: Axis

Axis è una combinazione di due popolari plugin della software house, l’MSW1 e il Propane, con l’aggiunta di un nuovissimo compressore che è in grado di eseguire una compressione bidirezionale, sia soft che brutale. Ma non finisce qui. L’ intera unità è ora multibanda, per un controllo completo del segnale in ingresso, permettendo così di manipolare l’audio per ottenere incisività, chiarezza, groove senza la necessità di caricare un numero infinito di singoli plug-in.

Caratteristiche

  • Interfaccia utente intuitiva e facile da navigare
  • Progettato per funzionare perfettamente con controller touch come il Raven di Slate Media
  • Multiband Layout
  • Modulo di compressore, Imager & Metering per banda
  • Compressione simultanea verso l’alto e verso il basso
  • Parallel Compression mixing
  • Mid Side Panning
  • Mono Maker
  • Stereo Widener
  • Bypass Anti Pop Band Individuale
  • Modalità di isolamento a banda individuale
  • Preset Manager con funzionalità di esplorazione attraverso la nuova interfaccia

Modulo del compressore

La compressione è un elemento chiave per dare alla nostra traccia quel suono professionale e ogni modulo di compressione di Axis viene caricato con specifiche funzioni per ottenere questo. La caratteristica più significativa dei moduli di compressione è il parametro di compressione verso il basso e verso l’alto, che può aggiungere vita a un mix noioso, o conferire a un rullante di uscire fuori attraverso il mix.

Modulo Imager

Una buona immagine fa la differenza nel portare la musica al livello successivo. Dando spazio agli elementi musicali per respirare, il mix risulterà immediatamente più trasparente e meno faticoso per l’ascoltatore. Il modulo imager di Axis è dotato di funzioni che consentono di manipolare il posizionamento audio in modo che nessun altro plug-in specifico è in grado di fare.

Modulo di misurazione

Axis dispone di un proprio modulo dedicato per la misurazione e il livellamento del guadagno per banda. Il modulo include anche un misuratore RMS in modo da poter controllare a colpo d’occhio il volume percepito.

Isolamento della banda

I parametri di isolamento della banda consentono di tagliare il segnale ad altre bande con le quali non si sta lavorando. Ciò è utile quando si devono mettere a punto le impostazioni su una specifica banda, poiché tutti gli altri segnali si disattiveranno.

Band Bypass

Ogni modulo ha una funzione di bypass di banda, che consente di passare tra il segnale originale e quello interessato. Ciò è utile quando si effettuano confronti A / B e può essere particolarmente utile per verificare le modifiche nel contesto dell’intero mix.

Nuovo gestore predefinito

Come richiesto da molti dei nostri clienti, è stato incluso un gestore di preset che consente di passare da un preset all’altro con un clic.

Soundspot Axis ha un prezzo di vendita introduttivo di circa €15 (£ 13 / $ 17) in esclusiva presso Plugin Boutique fino al 2 aprile 2018, per poi passare al prezzo pieno di circa €145  (£ 130 / $ 178).

Requisiti di Sistema
Mac
-OS X 10.7 – 10.12 (32 & 64-bit)
Formats:
-AAX
-Audio Units (AU)
-VST
-VST3
Windows
-Windows 7, 8 and 10 (32 & 64-bit)
Formats:
-AAX
-VST
-VST3

 

[News] Serato presenta DJ INTRO

Al BPM 2011, Serato amplia ulteriormente la sua offerta software, e lancia il nuovo Serato DJ Intro. Quest’ultimo si rivela essere una versione “semplificata” dei softwares Serato maggiori, offrendo ad un pubblico di fascia “entry-level” un solido programma di mixaggio plug-n-play, da essere utilizzato e “guidato” esclusivamente tramite Midi controller.

“What is it?’”

Serato DJ Intro è un software indirizzato ai neofiti del settore, che necessitano di un programma di mixaggio completo, ma allo stesso tempo accessibile e semplice da utilizzare. Improntato e progettato per essere utilizzato esclusivamente tramite controllers Midi, DJ Intro si rivela dunque essere una versione “light” e senza fronzoli di Serato Scratch Live, che sicuramente soddisferà anche molti Mobile Djs e tutti coloro desiderosi di avere una sorta di “preview” dei software Serato principali.

Riportando le parole ufficiali di Serato, le features offerte sono le seguenti:

 

Due tracce posso essere mixate usando i tradizionali DJ controls – scratch, nudge, pitch bend, EQ.

Serato Sync assicura il perfetto sincronismo del tempo tra le due tracce

Serato Crates gestisce facilmente la libreria delle tracce con la possibilità di accedere instantaneamente alle playlist su  iTunes

Cue points per accedere immediatamente a punti specifici delle canzoni

Loops per ripetere ciclicamente sezioni di una canzone e creare c0sì nuove intros, outros e versioni estese

DJ-FX che includono delay, filter,  reverb concatenabili per ciascun deck, fino ad un massimo di 3 fx

Sample Player per riprodurre fino a 4 brevi campioni, audio loops, sound effects o addirittura tracce complete in aggiunta alle due tracce che vengono riprodotte nei deck

Plug-and-Play per facilitare il set up dei Serato DJ Intro controller, computer e software.