[Recensione] The Bridge: Serato Scratch Live + Ableton Live

Da qualche giorno è stata finalmente rilasciata la versione definitiva del software The Bridge, ossia un plug-in per Serato Scratch Live che permette di mettere in collegamento il noto software per djing timecode con Ableton Live, nella versione 8 oppure Suite.

Una volta scaricati ed installati la versione 2.1.1 di Serato Scratch Live e la 8.2 di Ableton Live, si procede all’avvio dei singoli applicativi (non è rilevante l’ordine con cui li si avvia) e si attiva The Bridge nelle impostazioni di Live. All’interno di SSL comparirà un nuovo pulsante con la dicitura Ableton, nella sezione ove vengono attivati gli altri plug-ins come il Sampler, gli Fxs etc. Se si “arma” il plug-in di Ableton, all’interno della schermata classica di SSL, compare una sezione  in cui vengono replicate, con la grafica tipica di Serato, le colonne dell’Ableton set caricato precedentemente in Live 8, con tutte le relative clips. Passando ad Ableton Live si nota immediatamente che la sezione Trasport è grigia, proprio perché linkata a The Bridge ed è quindi in attesa che il comando arrivi attraverso il Serato.

La cosa interessante e che ci preme immediatamente sottolineare è che il set di Ableton e tutte le relative clips è assegnato ad una traccia di Serato Scratch live, il che permette di gestire l’intero set come se fosse una normale traccia timecode, aumentandone e diminuendone la velocità col pitch control del giradischi/cd, oppure assegnando effetti e punti di cue. Nelle altre tracce potremo continuare a gestire i nostri file mp3 nel modo tradizionale di SSL. Gli Fx inseriti originariamente in Ableton sono mantenuti e gestiti anche sotto The Bridge e sono  quindi assegnabili separatamente a ciascuna colonna del set di Ableton. Ciò significa poter applicare un effetto delay solo alla sezione ritmica delle clips di Ableton e lasciare completamente dry le altre sezioni, il tutto senza mai lasciare la schermata del Serato Scratch Live.

Per quanto riguarda la sezione Transport è sufficiente agire sul nostro giradischi o lettore cd, mentre tutte le singole clips e gli effetti di Ableton Live sono azionabili per mezzo del mouse, oppure con un controller MIDI cui siano stati mappati i relativi comandi. Molto interessante il fatto di poter sincronizzare il set di Ableton ad uno dei due deck su cui stiamo riporducendo singoli file mp3 in modalità timecode. In questo modo il deck in cui girava Ableton “si libera” e può essere caricato un nuovo file mp3 che potrà essere gestito col giradischi/lettore cd precedentemente impegnato da Ableton. Il set di Live continuerà a suonare a tempo col primo mp3, anche se si agirà sul relativo picth control, grazie alla funzionalità time stretch di Live.

In tale modalità, attivabile col pulsante Sync presente sulla destra della schermata di Ableton (all’interno di Serato), le singole clips ed effetti continuano ad essere pilotabili tramite il mouse o il controller MIDI.  Avremo pertanto 3 tracce in grado di suonare contemporaneamente di cui due con regolazioni del tempo indipendenti ed una (Ableton Live) che sarò sincronizzata alla prima.

Attraverso The Bridge, i set di Ableton si trovano a beneficiare di una funzionalità non disponibile quando si utilizza Live in modalità stand alone, ossia il CDJ Style Loop. Come molti sapranno, quando si attiva un loop in Live e lo si rilascia, il file audio ricomincia a suonare dal punto iniziale in cui si era attivato il loop. Viceversa, sotto The Bridge, rilasciando il loop in Live il file prosegue la riproduzione normale, esattamente come accade coi lettori CDJ.

Un’ultima interessantissima funzione di The Bridge è quella di poter registrare i nostri set di Serato Scratch Live come fossero dei set di Ableton Live.

Attivando la modalità record, ancora una volta nella sezione sinistra dei plug-ins, tutto quello che registreremo in SSL con i nostri deck timecode verrà salvato da Ableton come tracce separate in Arrange View di un tipico set  di Live, con tanto di regolazioni e curve dei volumi variabili.

Ricordiamo che The Bridge è un plug-in attivabile gratuitamente da tutti coloro che possiedono una versione regolarmente registrata di Serato Scratch Live 2 e di Ablton Live 8/Suite.

Loopmasters rilascia le collection di Loops e Suoni Afro Brasil Parade e Groove Tech

Da Lata fonde musicisti live, cantanti, percussionisti e DJs e sono considerati uno dei gruppi leader nella produzione Jazz/Afro/Samba/Live Funk e che hanno mantenuto negli anni una grande considerazione nel panorama Dance/Fusion degli ultimi 10 anni.

La collezione contiene 400Mb di samples e grooves compresi tra le 68 e le 134 Bpm, con oltre 220 Loops e 60 Samples singoli. A disposizione dell’utente  ci sono anche 14 Instrument patches e 3 Drum Kits. Nel dettaglio Afro Brazil Parade contiene 8 Live e Synthetic Grooves di Basso, 7 Live  e 56 Beats Programmate, 30 Raw e Loops di Chitarra Funky, 20 giri di Tastiera ,  85 loops di Percussioni (Umbi, Tumba, Shekere, Triangle, Djembe, Whistle, Agogo), 23 Samples campioni di batteria, e 38 tra Instrument e FX samples di Chitarra, Basso, Bells, Sax, Pads e Vocals.

Andy Lee ha mixato una collezione campioni House freschissimi, ispirati alle sonorità più attuali, in voga nelle poduzioni più suonate in quel di Ibiza, per un totale di 900MB compresi tra le 125 e le 127 Bpm che includono oltre 500 loops e 400 suoni singoli. 29 patches per i campionatori Reason NNXt, Halion, Kontakt, EXS e SFZ, ma anche in versione Apple Loops, Reason Refill e Ableton Live.

L’utente dispone di 54 Bass Loops, 40o Club ready Drum Loops, 30 Chord e Filter Loops, 30 Dance FX,  Suoni di Synth  Bass e più di 300 Drum samples singoli e 7 drum kits.

Da Lata Afro Brasil Parade è disponibile per il download ad un prezzo di 29,70 euro, mentre Groove Tech è offerto da medesimo shop online di Loopmasters ad un prezzo di 41,60 euro

[Recensione] Serato Scratch Live 2 + Rane SL3

Oggi recensiamo il sistema Serato Scratch Live (SSL3), un sistema hardware/software destinato  ai disc jockey che desiderano effettuare il passaggio dal djing old school basato su dischi in vinile e cd, al mondo della musica digitale, senza però perdere il contatto con l’arte del mixaggio tradizionale. Il concetto alla base di Scratch Live è quello di poter disporre di una ampia libreria musicale sul proprio computer e conservare la possibilità di controllare le tracce nel modo in cui siamo stati abituati per anni. Sebbene Scratch Live non sia stato il primo prodotto di questo tipo  sul mercato, non vi è dubbio che si sia imposto come uno standard di riferimento in termini di funzionalità e facilità di utilizzo.

Serato Package

Scratch Live è il risultato di una  partnership tra due grandi aziende, Serato Audio Research e Rane. Il software sviluppato da Serato non richiede un seriale perchè funziona esclusivamente con un hardware Rane approvato. come il recente mixer Rane SIXTY EIGHT, il mixer TTM-57SL, MP 4, la scheda Rane audio SL 1 o, nel nostro specifico caso, la performante Rane SL 3.

La Sezione Software: Scratch Live v2.1

Serato Scratch Live utilizza vinili or cd time code  per sicronizzare la riproduzione dei file audio digitali e controllare le tracce come si farebbe normalmente con un disco in vinile o un cd tradizionali. Quest’ultima versione del programma supporta, oltre agli mp3 anche i file WAV, AAC, Ogg Vorbis e AIFF. Ricordiamo che Serato detiene anche un formato proprietario riproducibile in alta qualità solo ed esclusivamente tramite Scratch Live (o ITCH) e che consente di suonare le tracce rilasciate attraverso il canale Whitelabel.net. Serato Scratch Live, in combinazione con la SL3, ha quattro modalità di riporduzione: Absolute (ABS), Relative (REL), Internal (INT) e THRU (non disponibile su RANE SL1) che consente di riprodurre i segnali come i vinili e i cd audio non timecode.

In Absolute mode se l’utente solleva la testina dal vinile e la posiziona in un altro punto del disco timecode determinerà lo spostamento, a livello software, del punto di riproduzione. In Relative Mode si conserva il feeling tipico del djing tradizionale ma non vi è spostamento della riproduzione descritto per lAbsolute mode. Tuttavia diventano accessibili nuove funzionalità come il looping, l’instant doubles ed i punti di cue.

Scratch Live può essere utilizzato anche in Internal mode con i punti di cue, un laptop e, opzionalmente, un midi controllers. Rispetto ad altri prodotti concorrenti  Scratch Live non offre alcuna funzionalità  di auto mix o auto sync. Ad ogni modo l’Internal mode ha alcune funzionalità con una sorta di auto play o l’instant doubles nel caso di malfunzionamenti di uno dei deck. L’Internal Mode mette a disposizione anche un pitch control e pitch blend  a livello software per mixare le tracce senza controllo timecode. L’interfaccia grafica è molto pulita ed elementare se comparata ai prodotti concorrenti, sinonimo del fatto che in Serato si è badato decisamente alla sostanza più che alla forma. Ogni deck ha a disposizione fino a 5 punti di Cue che possono essere personalizzati nei colori ed esere richiamati da tastiera o pilotati da un controller midi. Il loop può essere impostato in incrementi di1/32 ed i relativi punti possono essere memorizzati e richiamati ogni volta che si carica la specifica traccia in uno dei deck. Con il recente aggiornamento è stato introdotto anche  il campionatore multi banco SP-6.

Scratch Live 2.0 consente anche di visualizzare le copertine dei file audio (se presenti nei Tag ID3) facilitando l’identificazione delle tracce. Allo stesso modo il browser può essere impostate in modalità differenti ed adattato alle specifiche esigenze di scorrimento e richiamo della propria libreria musicale.

Altre nuove funzionalità sono la sezione DJ-FX gli Smart Crates. SSL 2.0 offre effetti come Flanger, Echo, Phaser, Delay, Reverb, Breaker, Lo Pass, Hi-Pass Filter ed altri ancora per un totale di 12 DJ-FX. L’utente può impostare fino a 3 Fx per deck. La sezione di controllo avanzato degli Fx è visibile solo se opportunamente richiamata, rendendo lo spazio dell’interfaccia grafica pulito ed organizzato. Con Smart Crates Serato ha introdotto una gestione della libreria simile a quella presente su iTunes ma completamente indipendente da quest’ultimo.

Grazie alla partnership con Ableton è stato introdotto The Bridge che permette di stabilire un collegamento con Live 8 e visualizzare le clip all’interno dell’interfaccia grafica di Serato Scratch. Senza mai abbandonare SSL l’utente può pilotare l’inserimento delle clips e l’utilizzo degli effetti presenti in Ableton Live. The Bridge è una funzione automaticamente disponibile in SSL 2.1 allorchè l’utente abbia installata una versione registrata di Ableton Live 8.

Interessante ricordare che gli aggiornamenti di Scratch Live sono sempre gratuiti per chi acquista un hardware Rane certificato.

La Sezione Hardware: Rane SL 3

Nel pacchetto retail troviamo la scheda audio Rane SL 3, una coppia di Cd timecode, un paio di  Vininili timecode, 4 cavi RCA, la custodia morbida UDG , l’alimentatore opzionale con gli adattori per i diversi paesi e un Cd di installazione con il manuale  in formato pdf. La RANE SL 3 offre una sonorità di livello superiore rispetto alla SL 1, grazie ai convertitori a 24 bit ed  introduce la possibilità di attivare la modalità THRU a livello software. Per quanto concerne la connessione USB si passa allo standard USB 2.0, capace di alimentare la SL 3, ricordando però che in assenza dell’alimentatore di rete, la disconnessione del cavo provocherà il silenziamento della riproduzione audio, anche se si stanno suonando vinili o cd tradizionali.

Il sistema completo ha un prezzo al pubblico di circa 700 euro, in linea con analoghi prodotti della concorrenza. In termini di confronto possiamo dire che alcune funzionalità di SSL giustificano ampiamente il prezzo e consentono a Serato/Rane di collocarsi un gradino al disopra del resto del mercato. Basti pensare all’integrazione con Ableton Live. Ciò che invece non ci è piaciuto particolarmente è stata la complessità e le limitazioni nella mappatura MIDI dei comandi, ma anche il fatto di non avere a disposizione le funzioni looping in Absolute mode. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto teniamo però a sottolineare l’estrema soggettività del giudizio. Nella logica Serato un autentico turntablist non necessita di funzioni di questo tipo.

Un ringraziamento ad Audio Equipment e Gabriele Chinaglia per averci messo a disposizione la demo unit per questa recensione.

I requisiti di sistema per Serato Scratch Live

Macintosh

  • 1 GHz G4
  • 1 GB RAM; more recommended
  • 1024 x 768 screen resolution
  • OSX 10.3.9 or higher
  • Intel Macs require Scratch Live version 1.5 or higher
  • Available USB port (USB 2.0 required for SL 3)

Windows

  • Intel processor, 1.5 GHz or better
  • 1 GB RAM*
  • 1024 x 768 screen resolution
  • Windows XP with Service Pack 2 or higher, Windows Vista, Windows 7
  • Available USB port (USB 2.0 required
    for SL 3)

Disponibile Wavelab 7…anche per Mac

Wavelab, la nota applicazione per l’editing audio stereo e multi-canale, il mastering e il sound design giunge alla versione 7 ed è da oggi disponibile sullo shop on line di Steinberg, anche in versione per Mac OS X.

Wavelab è l’ applicazione di mastering audio leader del mercato sin dal 1995. E’ una soluzione completa per l’editing audio stereo e multi-canale utilizzata in tutto il mondo per la sua indiscussa qualità e flessibilità.

Dopo anni di attesa la versione 7 viene finalmente disponibile su piattaforma Apple ed include strumenti di analisi in grado di rilevare e correggere errori nello spettro di frequenze del file audio sottoposto ad editing e tools per il restauro audio e per l’eliminazione di artefatti o rumori come i plug-in DeNoiser di Sonnox.

WaveLab 7 include 29 plugin VST3, inclusi StudioEQ, RoomWorks, un maximizer, tre diversi compressori,  un limiter e Post Filter nonchè gli immancabili strumenti per la masterizzazione CD/DVD, dotati di un nuovo cuore capace di garantire un processo di masterizzazione più affidabile e stabile, in molteplici formati.

Il prezzo ufficiale di Wavelab 7 è di 599 euro, mentre sono necessari 99 euro per Wavelab 7 Elements.

La Promozione Artistica del Disc Jockey: Linea di Confine

Oggi come oggi la promozione dell’ artista è diventata condizione essenziale per garantirsi la necessaria visibilità sul mercato e quel genere di hype capace di tradursi, se opportunamente gestito e veicolato, in una incremento degli ingaggi e dei contatti professionali. Non è però oggettivamente facile stabilire la linea di confine tra promozione equilibrata e quella delle mega offerte da supermercato. Molti disc jockeys della nuova generazione sono nati e cresciuti in questo contesto e non sono obiettivamente in grado di valutare modalità alternative, essendo questa l’unica realtà con cui si siano mai misurati. La vecchia generazione, per contro, annovera moltissimi rappresentanti che non sono in grado, o non vogliono adeguarsi ai tempi che corrono. Due schieramenti opposti, geneticamente incapaci di dialogare perché fondati su filosofie apparentemente inconciliabili. Ci sembra di poter stabilire un parallelismo con la diatriba tra puristi del vinile e gli estremisti del digital djing. Chi come noi ha iniziato a mixare sui tradizionali Technics Sl-1200, digerisce con fatica la metamorfosi del mestiere del disc jockey e tende a difendere a spada tratta l’aspetto romantico della manipolazione del disco in vinile, di una puntina che si appoggia sui solchi dell’incisione, del dito che frena ed accelera la rotazione del piatto. Le nuove leve guardano invece un giradischi come si guarda un cimelio da museo, magari con rispetto, ma sempre con l’occhio di chi lo ritiene tecnologia superata. In verità ciascuna delle parti dovrebbe rendersi conto che passato, presente e futuro sono legati indissolubilmente. Il digital dj non sarebbe nulla senza la consapevolezza del proprio passato ed il tradizionalista del vinile non dovrebbe arroccarsi su posizioni conservatrici solo perché incapace di imparare le nuove tecnologie ed ammettere le molteplici potenzialità di esprimere e reinterpretare la professione. Così come il lettore di compact disc rappresenta un simbolico compromesso tra le due posizioni, così si potrebbe dire che una giusta ed equilibrata promozione possa mettere tutti d’accordo.

Non ci sono dubbi, possiamo fare la più bella delle serate ed infiammare il pubblico in pista come mai accaduto in precedenza, ma se non resta nulla a documentare tutto questo non potremo mai trarne alcun vantaggio. Pubblicare un video o un reportage fotografico su Facebook o MySpace è senz’altro una pratica accettabile e addirittura consigliata. Diverso è riempire il proprio wall o, peggio ancora quello di altri, con veri e propri reality fatti in casa. Altro errore da evitare è quello di mistificare la realtà lasciando intendere ad amici, colleghi e operatori del settore che siamo le guest star di una serata quando magari siamo stati semplici clienti, oppure siamo andati soltanto a salutare un amico in consolle. Nell’era di internet e dei social networks le bugie hanno le gambe ancora più corte! Ci sentiamo di raccomandare infine l’astensione da un uso eccessivo degli Inviti ad Eventi. Oltre ad essere molto fastidioso per chi si vede ricevere molteplici notifiche per qualcosa a cui non è minimamente interessato, si corre il rischio di vedersi bannati da Facebook, con la conseguente inappellabile perdita di tutti i propri contatti, fotografie e video. Investire piuttosto sulla valorizzazione della propria pagina, sia essa MySpace o Facebook, può fungere da richiamo passivo non invasivo, e conferire un aspetto professionale, capace di invogliare il visitatore ad approfondire  e interessarlo a visionare i nostri documenti audio/video/foto che metteranno in evidenza le nostre capacità ed i locali in cui abbiamo suonato.

Nei prossimi giorni pubblicheremo un articolo specifico sugli strumenti ed i servizi disponibili sul mercato in grado di valorizzare le nostre pagine Facebook e MySpace, distinguendoci così dalla massa e facendo risaltare in modo sobrio ed efficace referenze e fiori all’occhiello. Stay tuned and don’t spam!

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