Come va eseguito il mastering per le piattaforme di streaming? Le piattaforme di streaming come YouTube, Spotify e altre sono ormai stabilmente consolidate come il metodo preferito di consumo musicale per gli ascoltatori. È importante comprendere come queste piattaforme riproducano l’audio in modo da offrire ai nostri ascoltatori la migliore esperienza possibile. Ecco cosa dobbiamo sapere:
Livellamento del Volume e Normalizzazione dell’Audio
Queste piattaforme abbassano i brani più alti per mantenere il livello di riproduzione uniforme su tutte le tracce riprodotte. Prima della normalizzazione dell’audio e delle piattaforme di streaming, la maggior parte della musica era compressa e limitata per ottenere il massimo volume possibile. Questo perché percepiamo i brani che suonano più forte come aventi acuti più chiari e una gamma bassa più piena rispetto ai brani più silenziosi. Tuttavia, spingere troppo il volume comporta la perdita di transienti, una riduzione della gamma dinamica e una distorsione che appanna il suono.
Quando un brano che suona forte e un’altro che , invece, suona più moderato vengono normalizzati allo stesso volume, il confronto dell’equilibrio tonale diventa imparziale. Questo significa che il brano che suona più forte non sembra più avere maggiore chiarezza o un basso più ricco. Ora che la normalizzazione del volume è l’impostazione predefinita per i servizi di streaming, i brani “super forte” hanno perso il loro vantaggio competitivo in termini di volume e i difetti causati da un eccessivo limitatore diventano evidenti quando confrontati con i loro corrispettivi più dinamici.
Come Rispondere a Questo Cambiamento?
Questa nuova realtà è una vittoria per la qualità e l’integrità della musica futura. Non è più necessario sacrificare il carattere del nostro audio rendendolo il più potente possibile per farsi notare. Invece, possiamo creare musica incisiva, dinamica ed emozionante senza preoccuparci che suoni debole accanto ad altri brani rilasciati sulla piattaforma in questione.
Tuttavia, molto probabilmente non vogliamo masterizzare la nostra musica ad un livello di riproduzione inferiore a quello previsto da queste piattaforme, altrimenti gli altri brani avranno un “vantaggio di volume” sulla nostra traccia. Vogliamo trovare il “punto di equilibrio perfetto” in cui i dettagli tecnici, come volume, picco, gamma dinamica e gamma di volume, siano giusti sia per la musica che per la piattaforma di streaming.
Creare un Mix Tecnicamente Eccellente
Ci sono due misurazioni fondamentali da tenere a mente quando creiamo un master per le piattaforme di streaming:
1. Volume
Prima di tutto, dobbiamo conoscere il volume della nostra musica, misurato in LUFS (unità di volume a scala completa). Le piattaforme di streaming riproducono la musica a circa -12LUFS a -16LUFS integrati, con la maggior parte dei brani che si aggira intorno a -14LUFS. Non è necessario creare un master esattamente a -14.0LUFS, ma teniamo presente che un brano che spinge -8LUFS verrà abbassato di almeno 4dB. Questa riduzione di 4dB è spazio vuoto che avremmo potuto usare per creare un mix più aperto, dinamico e incisivo, applicando una compressione e un limitatore meno aggressivi.
Cerchiamo di avere un range integrato tra -10LUFS e -16LUFS per ottenere un ottimo risultato dinamico. Questo è dove entra in gioco il nostro giudizio musicale, poiché ogni brano ha il suo livello ideale di volume. Mantenere il nostro volume a breve termine più silenzioso di -9LUFS è un ottimo modo per evitare artefatti e distorsioni introdotte da un limitatore.
2. Picco
La seconda misurazione fondamentale è il dBTP (decibel picco effettivo) della nostra musica. Le piattaforme di streaming prendono il nostro file Wav di alta qualità (grande) e lo trascodificano in un formato compresso per consentire una riproduzione più veloce sul dispositivo dell’ascoltatore. Questo trascodifica porta ad un aumento del picco. Se non abbiamo lasciato abbastanza spazio, ciò introdurrà distorsione digitale. Più suona forte il brano, più significativo è il clipping.
Conclusioni
Alcuni contestano il consiglio che abbiamo dato in questo articolo sostenendo che spingere il limitatore in modo estremo è un passo essenziale per ottenere il carattere del loro suono. Tuttavia, dal nostro modesto punto di vista, queste persone sono in torto. Grinta, carattere, aggressività, atmosfera, eccitazione e tutte le qualità attribuite ai “master potenti” possono essere raggiunte senza spingere il volume dell’intero master. Spesso, il “volume” nasconde il fatto che il loro brano manchi delle caratteristiche sopra elencate, portando a un suono deludente sulle piattaforme di streaming. Se desideriamo che il kick e il basso pulsino aggressivamente e che il suono oltre il limite abbia una certa clip o distorsione morbida, introduciamo tale elaborazione agendo sul singolo canale e controlliamola. Otterremo un suono più pulito che si traduce meglio quando raggiunge le orecchie del nostro ascoltatore.
Provate questo approccio con la vostra prossima produzione. Ogni piattaforma di streaming ha livelli di riproduzione leggermente diversi, ma sono tutti in una gamma simile. È possibile ottenere ottimi risultati su tutte le piattaforme di streaming utilizzando un solo bounce. La prossima volta che stiamo preparando il nostro master finale per le piattaforme di streaming, proviamo ad utilizzare un plugin come YouLean Loudness Meter (in offerta al momento in cui scriviamo) , iZotope Ozone, Mastercheck di Nugen Audio, oppure Levels di Mastering The Mix per aiutarci a ottenere queste specifiche tecniche per il nostro brano:
- Picco intorno a -0,75dBTP a -2dBTP.
- Volume attorno a -10LUFS a -16LUFS integrato (messo in media sull’intero brano).
- Non più forte di -9LUFS a breve termine in nessun punto del brano durante la sezione “più carica” del nostro brano.
Potete verificare gratuitamente quanto interverranno le varie piattaforme di streaming sul vostro brano visitando questo LINK