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Mastering per le Piattaforme di Streaming

Mastering per le Piattaforme di Streaming - Copertina Articolo

Come va eseguito il mastering per le piattaforme di streaming? Le piattaforme di streaming come YouTube, Spotify e altre sono ormai stabilmente consolidate come il metodo preferito di consumo musicale per gli ascoltatori. È importante comprendere come queste piattaforme riproducano l’audio in modo da offrire ai nostri ascoltatori la migliore esperienza possibile. Ecco cosa dobbiamo sapere:

Mastering per le Piattaforme di Streaming - Differenze di LUFS tra piattaforme
Mastering per le Piattaforme di Streaming – Differenze di Loudness

Livellamento del Volume e Normalizzazione dell’Audio

Queste piattaforme abbassano i brani più alti per mantenere il livello di riproduzione uniforme su tutte le tracce riprodotte. Prima della normalizzazione dell’audio e delle piattaforme di streaming, la maggior parte della musica era compressa e limitata per ottenere il massimo volume possibile. Questo perché percepiamo i brani che suonano più forte come aventi acuti più chiari e una gamma bassa più piena rispetto ai brani più silenziosi. Tuttavia, spingere troppo il volume comporta la perdita di transienti, una riduzione della gamma dinamica e una distorsione che appanna il suono.

Mastering per le Piattaforme di Streaming - Limiting intensivo
Mastering per le Piattaforme di Streaming – Mastering Estremo

Quando un brano che suona forte e un’altro che , invece, suona più moderato vengono normalizzati allo stesso volume, il confronto dell’equilibrio tonale diventa imparziale. Questo significa che il brano che suona più forte non sembra più avere maggiore chiarezza o un basso più ricco. Ora che la normalizzazione del volume è l’impostazione predefinita per i servizi di streaming, i brani “super forte” hanno perso il loro vantaggio competitivo in termini di volume e i difetti causati da un eccessivo limitatore diventano evidenti quando confrontati con i loro corrispettivi più dinamici.

Mastering per le Piattaforme di Streaming - Vari LUFS delle Piattaforme

Come Rispondere a Questo Cambiamento?

Questa nuova realtà è una vittoria per la qualità e l’integrità della musica futura. Non è più necessario sacrificare il carattere del nostro audio rendendolo il più potente possibile per farsi notare. Invece, possiamo creare musica incisiva, dinamica ed emozionante senza preoccuparci che suoni debole accanto ad altri brani rilasciati sulla piattaforma in questione.

Tuttavia, molto probabilmente non vogliamo masterizzare la nostra musica ad un livello di riproduzione inferiore a quello previsto da queste piattaforme, altrimenti gli altri brani avranno un “vantaggio di volume” sulla nostra traccia. Vogliamo trovare il “punto di equilibrio perfetto” in cui i dettagli tecnici, come volume, picco, gamma dinamica e gamma di volume, siano giusti sia per la musica che per la piattaforma di streaming.

Mastering per le Piattaforme di Streaming -  Esperienza di Ascolto

Creare un Mix Tecnicamente Eccellente

Ci sono due misurazioni fondamentali da tenere a mente quando creiamo un master per le piattaforme di streaming:

1. Volume

Prima di tutto, dobbiamo conoscere il volume della nostra musica, misurato in LUFS (unità di volume a scala completa). Le piattaforme di streaming riproducono la musica a circa -12LUFS a -16LUFS integrati, con la maggior parte dei brani che si aggira intorno a -14LUFS. Non è necessario creare un master esattamente a -14.0LUFS, ma teniamo presente che un brano che spinge -8LUFS verrà abbassato di almeno 4dB. Questa riduzione di 4dB è spazio vuoto che avremmo potuto usare per creare un mix più aperto, dinamico e incisivo, applicando una compressione e un limitatore meno aggressivi.

Cerchiamo di avere un range integrato tra -10LUFS e -16LUFS per ottenere un ottimo risultato dinamico. Questo è dove entra in gioco il nostro giudizio musicale, poiché ogni brano ha il suo livello ideale di volume. Mantenere il nostro volume a breve termine più silenzioso di -9LUFS è un ottimo modo per evitare artefatti e distorsioni introdotte da un limitatore.

Mastering per le Piattaforme di Streaming - Plugin Levels di Mastering The Mix
Mastering per le Piattaforme di Streaming – Levels di Mastering The Mix
2. Picco

La seconda misurazione fondamentale è il dBTP (decibel picco effettivo) della nostra musica. Le piattaforme di streaming prendono il nostro file Wav di alta qualità (grande) e lo trascodificano in un formato compresso per consentire una riproduzione più veloce sul dispositivo dell’ascoltatore. Questo trascodifica porta ad un aumento del picco. Se non abbiamo lasciato abbastanza spazio, ciò introdurrà distorsione digitale. Più suona forte il brano, più significativo è il clipping.

DIFFERENZA TRA MASTERING INTENSIVO A ZERO DB  E INVECE LASCIANDO SPAZIO
Mastering per le Piattaforme di Streaming – Parametri Ideali

Conclusioni

Alcuni contestano il consiglio che abbiamo dato in questo articolo sostenendo che spingere il limitatore in modo estremo è un passo essenziale per ottenere il carattere del loro suono. Tuttavia, dal nostro modesto punto di vista, queste persone sono in torto. Grinta, carattere, aggressività, atmosfera, eccitazione e tutte le qualità attribuite ai “master potenti” possono essere raggiunte senza spingere il volume dell’intero master. Spesso, il “volume” nasconde il fatto che il loro brano manchi delle caratteristiche sopra elencate, portando a un suono deludente sulle piattaforme di streaming. Se desideriamo che il kick e il basso pulsino aggressivamente e che il suono oltre il limite abbia una certa clip o distorsione morbida, introduciamo tale elaborazione agendo sul singolo canale e controlliamola. Otterremo un suono più pulito che si traduce meglio quando raggiunge le orecchie del nostro ascoltatore.

Provate questo approccio con la vostra prossima produzione. Ogni piattaforma di streaming ha livelli di riproduzione leggermente diversi, ma sono tutti in una gamma simile. È possibile ottenere ottimi risultati su tutte le piattaforme di streaming utilizzando un solo bounce. La prossima volta che stiamo preparando il nostro master finale per le piattaforme di streaming, proviamo ad utilizzare un plugin come YouLean Loudness Meter (in offerta al momento in cui scriviamo) , iZotope Ozone, Mastercheck di Nugen Audio, oppure Levels di Mastering The Mix per aiutarci a ottenere queste specifiche tecniche per il nostro brano:

  • Picco intorno a -0,75dBTP a -2dBTP.
  • Volume attorno a -10LUFS a -16LUFS integrato (messo in media sull’intero brano).
  • Non più forte di -9LUFS a breve termine in nessun punto del brano durante la sezione “più carica” del nostro brano.

Potete verificare gratuitamente quanto interverranno le varie piattaforme di streaming sul vostro brano visitando questo LINK

L’IA nelle playlist di Spotify penalizza artisti emergenti

L’IA nelle playlist di Spotify penalizza artisti emergenti


L’IA nelle playlist di Spotify penalizza artisti emergenti, oppure no?

Spotify è la piattaforma di streaming musicale più popolare al mondo, con oltre 365 milioni di utenti attivi al mese e 165 milioni di abbonati. Ma il suo successo ha anche un rovescio della medaglia: la crescente dipendenza dall’intelligenza artificiale (IA) per creare e gestire le playlist, che sono il cuore dell’esperienza di ascolto su Spotify. Questa scelta ha delle implicazioni non solo per i curatori umani, che vedono il loro ruolo sempre più marginale, ma anche per gli artisti emergenti, che devono affrontare una concorrenza sempre più spietata e una distribuzione sempre più ingiusta delle royalty.

L’IA e le playlist: una scelta strategica

Le playlist sono una delle funzionalità più apprezzate dagli utenti di Spotify, che possono scegliere tra migliaia di raccolte di brani selezionati in base a generi, umori, attività, occasioni, o anche a preferenze personali. Le playlist sono anche uno dei principali strumenti di scoperta musicale, che permettono agli utenti di conoscere nuovi artisti e brani in linea con i loro gusti. Spotify offre sia playlist editoriali, create da esperti di musica, sia playlist generate, create da algoritmi che analizzano i dati degli utenti e delle tracce.

Spotify ha sempre puntato sull’IA per migliorare il suo servizio e la sua offerta. Già nel 2014, ha acquisito Echo Nest, una società specializzata nell’analisi dei dati musicali, che ha permesso a Spotify di creare la famosa playlist Discover Weekly, che propone ogni settimana 30 brani personalizzati per ogni utente. Da allora, Spotify ha continuato a investire nell’IA, sia per ottimizzare le sue playlist esistenti, sia per crearne di nuove, come Daily Mix, Release Radar, On Repeat, e altre. Spotify ha anche introdotto la funzione Blend, che permette agli utenti di creare una playlist condivisa con un amico, basata sui loro gusti comuni.

L’IA ha anche un ruolo chiave nella gestione delle playlist editoriali, che sono quelle create da curatori umani. Infatti, Spotify fornisce ai suoi editor una serie di strumenti basati sull’IA, come il Playlist Analyzer, che valuta la coerenza e la qualità di una playlist, o il Playlist Miner, che suggerisce dei brani da aggiungere o rimuovere da una playlist. Inoltre, Spotify usa l’IA per monitorare le performance delle playlist, misurando vari indicatori, come il numero di ascolti, di skip, di salvataggi, di follower, e altri. Questi dati sono usati per valutare il lavoro degli editor e per decidere quali playlist promuovere o rimuovere dalla piattaforma.

L’IA e le playlist: una scelta problematica

Se da un lato l’IA può sembrare una soluzione efficace e efficiente per creare e gestire le playlist, dall’altro lato presenta anche dei problemi e dei rischi, sia per i curatori umani, sia per gli artisti emergenti.

Per i curatori umani, l’IA rappresenta una minaccia alla loro professionalità e alla loro creatività. Come riporta Bloomberg, negli ultimi anni Spotify ha licenziato molti dei suoi editor, riducendo i team umani e affidando sempre più compiti all’IA. Questo ha portato a una perdita di competenza e sensibilità musicale, che spesso gli algoritmi non riescono a replicare. Inoltre, gli editor rimasti sono costretti a seguire le indicazioni dell’IA, che privilegia i brani più popolari e sicuri, a scapito di quelli più originali e innovativi. Così facendo, si perde il valore aggiunto delle playlist editoriali, che dovrebbero essere delle vetrine per la scoperta e la valorizzazione di nuovi talenti e generi musicali.

Per gli artisti emergenti, l’IA rappresenta una barriera alla loro visibilità e alla loro remunerazione. Come evidenzia il rapporto 2023 di Luminate, ogni anno decine di milioni di tracce audio non vengono ascoltate da nessuno, a causa della sovrabbondanza di offerta e della scarsa distribuzione. Gli artisti emergenti devono competere con i grandi nomi della musica, che occupano la maggior parte delle playlist e degli stream. Inoltre, devono adeguarsi ai criteri dell’IA, che spesso sono opachi e arbitrari, per sperare di entrare nelle playlist e di raggiungere un pubblico più ampio. Infine, devono subire un sistema di pagamento delle royalty che li penalizza, basato sul modello pro-rata, che favorisce i brani più ascoltati, a prescindere dal numero e dalla durata degli ascolti.

L’IA e le playlist: una scelta da rivedere

Spotify ha fatto della sua IA uno dei suoi punti di forza, ma anche uno dei suoi punti deboli. Se da un lato l’IA può migliorare l’esperienza di ascolto degli utenti, dall’altro lato può peggiorare la qualità e la diversità dell’offerta musicale, e danneggiare i curatori e gli artisti emergenti. Per questo, Spotify dovrebbe rivedere la sua scelta strategica, e trovare un equilibrio migliore tra l’IA e l’umano, tra l’efficienza e la creatività, tra il profitto e la giustizia. Solo così Spotify potrà continuare a essere la piattaforma di streaming musicale più popolare e apprezzata al mondo, e a contribuire allo sviluppo e alla diffusione della cultura musicale.

E Voi, cosa ne pensate? L’IA nelle playlist di Spotify penalizza gli artisti emergenti? Fatecelo sapere qui

Pandemia e Produzione Musicale

Pandemia e Produzione MusicaleCopertina articolo HeyGiona
Come adattarsi al cambiamento nelle modalità di consumo della Musica?

Non c’è dubbio che la pandemia abbia avuto un impatto devastante sull’industria musicale e in quella della produzione, in particolare sul settore dei clubs e degli spettacoli dal vivo, e questo ha fortemente influenzato il modo in cui il pubblico consuma musica. Le persone non vanno più, o almeno non dovrebbero, ad aventi, feste, concerti, festivals. Gli eventi dal vivo sono estremamente rari, le palestre sono chiuse in moltissimi paesi (non solo in Italia) e ci sono molte meno persone che si recano quotidianamente al lavoro.

Tutti questi fattori hanno avuto un effetto sul modo in cui le persone ascoltano la musica. Come produttore potresti chiederti come puoi adattarti a questi cambiamenti. Per orientarti in questa grande confusione, Giona Guidi si è confrontato con alcuni tra i maggiori esponenti delle A&R discografiche ed ho chiesto loro in che modo la pandemia abbia cambiato il modo in cui operano e come sia possibile ottenere il meglio dalle proprie produzioni musicali, in un momento tanto complicato. Con i locali chiusi, i disc jockey non hanno serate e, di conseguenza, anche loro non consumeranno prodotti dance come facevano abitualmente.

Ascolto Da Casa

Con le rigide restrizioni in vigore quasi ovunque nel mondo, le persone sono confinate nelle proprie case. Di conseguenza, uscire per andare a ballare è diventato un ricordo lontano e viaggiare per andare al lavoro è molto meno comune. In molti casi le persone stanno lavorando in smart working, tuttavia, la riduzione del pendolarismo ha comportato la perdita di numerose ore di ascolto chiave della giornata, laddove si sfruttava il tragitto per riprodurre in streaming le playlist su Spotify o Apple Music (e similari). Inoltre, le persone non ascoltano musica nei club e nei bar o alle feste e la chiusura delle palestre ha comportato un calo delle persone che ascoltano playlist collegate al settore fitness. Cosa ascoltano pertanto le persone, nel comfort della propria casa?

Si può rilevare una forte tendenza ad ascoltare una maggior quantità di musica commerciale e scavare nelle canzoni preferite del passato. Questo potrebbe essere il motivo per cui le cover in stile dance stanno funzionando molto bene in questo momento. Inoltre, si sottolinea il fatto che, essendo a casa, le persone hanno più tempo per scoprire ed esplorare nuove piattaforme di ascolto, con playlist che raccolgono musica del passato e chill-out che aumentano la propria popolarità.

In tutto questo, come non poteva avere un ruolo anche l’ascesa di TikTok? Tutta una serie di nuove canzoni ed artisti sono saliti alla ribalta grazie al pubblico nella fascia 15- 25 anni. C’è una tendenza, pertanto, ad ascoltare musica tradizionale e vecchi brani, piuttosto che dischi da club e festival, con piattaforme di social media emergenti che giocano un ruolo importante nel determinare ciò che diventa popolare.

Approccio delle Etichette Discografiche

L’ aumento del tempo sullo schermo e in particolare di TikTok ha significato una maggiore attenzione verso quella piattaforma e i suoi influencer, per raggiungere il pubblico che sta influenzando i grandi successi. Con la pandemia molte labels si sono adeguate ad investire più tempo nella promozione della produzione musicale online rispetto a prima, con le campagne promozionali TikTok che giocano un ruolo estremamente importante.

Il percorso tradizionale, che prevedeva di inviare una traccia promo ai DJ per farle suonare nei loro dj set attualmente non è un’opzione (e non lo sarà per molto tempo). Per contro, l’invio di dischi perché vengano suonati nei live streaming è un’ottima alternativa.

Per compensare la chiusura di club ed eventi dal vivo e per alimentare la richiesta popolare, molte etichette di stampo club hanno iniziato a rilasciare musica più commerciale e meno musica da discoteca. Ancora più di prima le label vanno a caccia di produzioni dal suono più originale. Vengono messi insieme progetti di collaborazione, spingendo gli artisti a lavorare insieme per raggiungere un pubblico più ampio. Inoltre, la presenza online degli artisti è diventata più importante che mai. Non essere in grado di vedere un artista dal vivo ha significato una maggiore attenzione al suo profilo online.

Cosa puoi fare come Artista?

Come produttore potresti pensare che durante la pandemia sia più difficile far notare la tua produzione musicale, tuttavia ci sono una serie di passaggi che puoi adottare per aumentare le tue possibilità di essere ascoltato. Metti la stessa attenzione e attenzione ai dettagli per convincere la gente ad ascoltare la tua musica così come fai tu. Pensa al pubblico che stai cercando di raggiungere e a come lo raggiungerai. I social media offrono infinite opportunità. Cerca di essere creativo. Applica il reverse engineering alle canzoni che hanno sfondato e scopri come puoi applicare lo stesso schema alla tua musica. Inutile dire che fare buona musica resta una parte fondamentale del processo.

Qualche consiglio su come farsi Ascoltare

Guardiamo uno dei rovesci della medaglia di questo scenario più complicato. Probabilmente il campo di gioco è più livellato rispetto a prima, poiché nessuno è in grado di ottenere vantaggi attraverso le date e suonando dal vivo, facendosi così notare più facilmente.

Streaming live delle sessioni di produzione in studio

Oltre agli stream dei dj set, anche gli stream del processo di produzione sono un ottimo modo per convincere le persone ad ascoltare la tua musica. Puoi trasmettere live la creazione di una nuova traccia, una sessione di sound design o snocciolare una delle tue tracce spiegando come è nata e mostrando come hai raggiunto il risultato finale. Non è necessario diventare super tecnici, le persone sono sempre interessate al dietro le quinte, a come sono stati prodotti i dischi.

DJ Live Streams

Con i festival cancellati e le discoteche chiuse, le persone sono alla ricerca di nuovi modi per continuare a vivere queste esperienze e i live streaming stanno diventando sempre più popolari. Usare piattaforme come Facebook o Twitch è un ottimo modo per rendersi visibili, ma è importante farlo in modo originale perché l’aspetto visivo è importante quando si cerca di catturare e mantenere l’attenzione delle persone.

Domande e risposte dal vivo

Se hai già un po ‘di pubblico, mettere in piedi una sessione di domande e risposte dal vivo è un ottimo modo per aumentare il coinvolgimento.

Produci e sperimenta

Approfitta di questo blocco forzato per produrre il più possibile, e soprattutto per sperimentare. E’ sempre bene collaborare con gli altri, ma soprattutto ora, può davvero aiutare a rimanere creativi e motivati. Concentrati sul maggior numero di produzioni diverse possibile. Dedica il tuo tempo a trovare l’ unicità del tuo suono e meno a cercare di perfezionare la traccia. Espandi le tue capacità di produzione il più possibile. Che tu sia un produttore house, dubstep o trap, trova nuove idee e prova a fondere i generi.

Conclusioni

Per concludere, spero che questo breve articolo della serie HeyGiona possa darti idee su come affrontare al meglio le produzione musicale durante questi tempi difficili di pandemia e che i suggerimenti citati, possano aiutarti ad ottenere il meglio dalla tua musica. L’imperativo è non mollare mai.

Una canzone azzeccata può cambiare tutto.

DENIM: App iOS Per Creare Copertine di Brani e Playlist

DENIM: APP IOS PER CREARE COPERTINE DI BRANI E PLAYLIST
Schermate

Se, come noi, siete fissati con l’ordine dei brani e delle playlist musicali, siano esse su Rekordbox, Spotify, Apple Music, Mixcloud, Soundcloud e altro saprete quanto possa essere difficile mantenere tutto organizzato e, soprattutto, quanto tempo richieda dare loro una veste grafica attraente. Denim, app iOS recentemente rilasciata su App Store, può darvi una mano, permettendovi di creare facilmente copertine personalizzate per le vostre playlist e produzioni.

Come funziona

L’ app è davvero semplice da usare. Offre una selezione di oltre 60 stili grafici da personalizzare e aggiungere alle vostre playlist in Apple Music, Spotify o qualsiasi app musicale. Oltre 10.000 copertine di playlist sono state realizzate utilizzando Denim ed ‘ anche possibile inviare la propria opera d’arte agli sviluppatori che potranno valutare un eventuale featuring.

DENIM: APP IOS PER CREARE COPERTINE DI BRANI E PLAYLISTLe Categorie

La libreria delle copertine è in costante evoluzione e questo assicura sempre nuove opzioni tra cui poter scegliere. Per iniziare, dovete solo aprire l’app e toccare il pulsante per scegliere uno dei template che più vi piace.

Potete scegliere cover all’interno di diverse categorie, inclusi gradiente, vortice, stati d’animo, stagioni, genere e decenni. Ogni categoria offre dozzine di immagini che possono essere personalizzate con il vostro testo.

Nella categoria Genere e Decenni, potete trovare immagini e caratteri ispirati a specifici periodi storici, dalle auto stile Happy Days alla Musicassetta degli anni 80 e 90. Nei Gradienti e nei Classici, sono presenti elementi grafici che richiamano parecchio quelli utilizzati da Apple per le proprie playlist. In Seasons & Celebrations, l’app offre immagini idonee alle playlist di Halloween o Natale e molto altro ancora.

Dopo aver scelto una copertina, potete modificare il testo e salvare l’immagine nella galleria per aggiungerla a una playlist. Una delle cose più interessanti di Denim è che memorizza tutte le cover che vengono create in modo da poterle modificare, anche a distanza di tempo.

A seconda della destinazione, Denim segnala le limitazioni di Spotify rispetto ad Apple Music, che nella propria app iOS non permette di personalizzare dallo smartphone le copertine e raccomanda pertanto di avvalersi dell’ app desktop , una volta salvata la propria composizione grafica.

Cosa si può migliorare

Nelle future release, ci piacerebbe vedere l’implementazione di maggiori personalizzazioni, a partire dalla possibilità di personalizzare il font. Siamo certi che, con questi presupposti, Denim sia destinata ad avere progressivi miglioramenti che la renderanno ancora più utile nella gestione delle nostre routine legate alla cura della presenza online e sulle varie piattaforme musicali.

Quanto costa

Denim è disponibile gratuitamente su App Store, ma è necessario un acquisto in-app di € 2,29 per sbloccare tutti gli stili di grafica.

Come Gestire Le Tue Playlist Di Spotify: 10 COnsigli

Laptop che mostra Spotify e i 10 consigli per gestire le playlist
10 CONSIGLI SU COME GESTIRE LE TUE PLAYLIST DI SPOTIFY

I NOSTRI 10 CONSIGLI SU COME GESTIRE LE TUE PLAYLIST DI SPOTIFY AL MEGLIO E FAR CRESCERE IL TUO BRAND COME ARTISTA

Creare, gestire e promuovere le playlist su Spotify e Apple Music è un passo fondamentale per costruire la “brand awareness” e la “brand reputation” di un artista. La selezione musicale identifica l’artista, ne definisce il posizionamento e la community di utenti cui si rivolge.

In altre parole, crea engagement, esattamente come un profilo social gestito al meglio, e per questo possiamo considerarlo a tutti gli effetti, uno strumento della sua strategia di marketing. Ad oggi, possiamo dire che i due player principali in questo ambito sono Spotify ed Apple Music.. Personalmente riteniamo che la prima offra quel qualcosa in più per il pubblico dei dj producers rispetto alla seconda. Andiamo a vedere, quindi, come usare al meglio gli strumenti messi a disposizone da Spotify

Le playlist sono una componente fondamentale di Spotify, che dispone di raccolte di brani per adattarsi a generi e stati d’animo specifici, e consente di creare tutte le playlist personalizzate che desideriamo.

Ecco alcuni suggerimenti per aiutarvi a gestire le vostre playlist di Spotify. Tenete presente che la maggior parte di questi suggerimenti riguarda l’ app desktop di Spotify. Ma, una volta messi in pratica lì, si può sfruttare il tutto anche da piattaforma mobile.

COME GESTIRE LE TUE PLAYLIST DI SPOTIFY: 10 CONSIGLI

1. Come selezionare più brani su Spotify

Probabilmente sai che puoi fare clic e trascinare un brano in una playlist per spostarlo o premere Elimina per rimuovere un brano evidenziato. Tuttavia, a volte potresti voler rimuovere molti brani da una playlist. È anche comodo spostarli in batch in una playlist.

Schermata di Spotify Destop com selezione multipla delle tracce

Per farlo, tieni premuto Cmd, oppure Ctrl se usi un PC, per selezionare più brani. Quindi, trascinali e rilasciali per spostarli in un’altra playlist o nella playlist corrente. Per eliminare tutti i brani selezionati, fare clic con il pulsante destro del mouse su una delle tracce scelte e fare clic su Rimuovi da questa playlist. In alternativsa puoi anche premere il tasto Canc.

Puoi anche selezionare facilmente diversi brani elencati consecutivamente in una playlist. Fare clic sul primo, quindi tenere premuto Maiusc mentre si seleziona l’ultimo. Quell’azione evidenzia tutte le tracce tra i due. Dopodiché, puoi eliminare o spostare il blocco di brani come sopra.

2. Come importare musica locale in Spotify

Utilizzando l’app desktop Spotify, puoi trasferire playlist da iTunes o altre fonti a Spotify importandole. Innanzitutto, copia i brani desiderati e inseriscili in una cartella facilmente accessibile sul tuo computer. Quindi, avvia Spotify e vai su Spotify> Preferenze. Scorri verso il basso fino a “Mostra File locali” e, dopo aver attivato il tpggle, fai clic su “Aggiungi una fonte”.

schermata di Spotify che mostra come aggiungere file locali a Spotify

Dalla finestra del file, scegli la cartella dei brani che hai appena creato e fai clic su Apri. La vedrai quindi apparire nell’elenco “Mostra brani da”; assicurati che sia abilitato, così come “Mostra file locali” nella parte superiore della sezione. Se hai importato musica da altre sorgenti locali, potresti deselezionarle in modo da poter copiare facilmente solo la nuova musica.

Al termine, vedrai tutti i file selezionati nella sezione File locali della barra laterale. Poiché la musica importata non contiene artisti e album cliccabili, dovresti fare clic su Nuova playlist nella barra laterale sinistra e aggiungerli a una nuova playlist per una facile classificazione.

Puoi selezionare tutti i brani all’interno di File locali con Cmd + A su Mac (Ctrl + A su Windows). Quindi trascinali o copiali e incollali nella nuova playlist.

3. Come identificare la playlist corrente

A volte, potresti sentire una traccia mentre ascolti Spotify e chiederti in quale playlist si trovi. Utilizzando l’app desktop Spotify, fai clic sulla copertina dell’album nell’angolo in basso a sinistra per passare immediatamente alla playlist (o all’album) corrente.

schermata di Spotify che mostra come risalire ad una playlist o album dalla copertina del brano in riproduzione

Tieni presente che quando passi il mouse sulla copertina dell’album, vedrai un’icona a forma di freccia in alto a destra. Dovrai fare clic ovunque tranne che su quell’area per mostrare la playlist corrente. Se fai clic sulla freccia, la copertina dell’album verrà ingrandita o rimpicciolita.

4. Come duplicare le playlist di Spotify

La copia di una playlist è utile se si desidera eseguire un backup o personalizzare una playlist esistente per inviarla a qualcun altro. Devi farlo manualmente, ma non è difficile.

Per duplicare una playlist, fare clic su Nuova playlist nella barra laterale sinistra per creare una playlist vuota. Dagli un nome, quindi apri la playlist che desideri duplicare. Fare clic una volta sul titolo del primo brano per selezionare il brano.

Quindi premi Cmd + A (Ctrl + A su Windows) per selezionare tutti i brani. Infine, fai clic e trascina (o copia e incolla) i brani evidenziati nella nuova playlist nel riquadro di sinistra.

schermata di Spotify che mostra come duplicare una playlist

Sapevi che puoi fare in modo che Spotify trovi più musica vicina ai tuoi gusti facendo clic con il pulsante destro del mouse e scegliendo Crea playlist simile?

5. Come aggiungere tutti i brani piaciuti ad una playlist

Se desideri creare una mega playlist di tutti i brani che hai salvato nella tua libreria, puoi copiarli in una nuova playlist utilizzando un metodo simile a quello sopra. Questa è un’ottima opzione se hai Spotify Premium e desideri scaricare una grande playlist per l’ascolto in movimento senza utilizzare i dati.

schermata di Spotify che mostra come aggiungere i brani preferiti ad una playlist

Crea una nuova playlist come menzionato sopra. Quindi, scegli “Brani preferiti” dalla sezione “La tua libreria” del riquadro di sinistra. Fai clic su una traccia in quella sezione per evidenziarla, quindi premi Cmd + A (o Ctrl + A su PC) per selezionare tutte le canzoni. Infine, trascinale o copia e incolla nella nuova playlist.

6. Come condividere playlist con altri

Vuoi condividere le tue playlist preferite con un amico o crearne una appositamente per loro? Spotify semplifica la condivisione delle playlist con chiunque utilizzi il servizio.

Apri una playlist, fai clic sull’icona a tre punti in alto e seleziona il campo Condividi. Vedrai diversi modi per condividerlo. Se lo desideri, puoi inviarlo tramite piattaforme di social media come Messenger o Telegram con un clic. Altrimenti, usa Copia link playlist per ottenre un URL che potrai incollare ovunque.

schermata di Spotify che mostra come condividere una playlist

Se desideri consentire ad altre persone di aggiungere brani alla playlist, seleziona Playlist collaborativa dal menu a tre punti. Ciò consente a chiunque abbia accesso di gestire i contenuti, quindi potresti voler fare prima un backup.

7. Come modificare le opzioni di ordinamento delle playlist

Per impostazione predefinita, le playlist di Spotify ordinano le tracce in base all’ordine in cui le hai aggiunte. Tuttavia, puoi modificarlo facendo clic sulle intestazioni in alto.

Fare clic su Titolo, Artista o Album per ordinare alfabeticamente in base a quel campo. Il primo clic ordinerà da A a Z, mentre il secondo lo cambierà da Z a A. Funziona anche con l’icona del calendario (che mostra la data in cui hai aggiunto la traccia alla playlist) e l’icona dell’orologio (che rappresenta la lunghezza della traccia).

schermata di Spotify che mostra come modificare la visualizzazione elenco

Fare clic una volta sul calendario per visualizzare prima i brani più recenti e due volte per visualizzare prima i brani più vecchi. Il primo clic sull’orologio ordinerà i brani più brevi la prima volta e i brani più lunghi la seconda volta. Un terzo clic su un campo qualsiasi rimuoverà l’ordinamento.

Quando non hai applicato alcun ordinamento (ovvero nessuna freccia verde viene visualizzata accanto a nessuna delle intestazioni), puoi riorganizzare manualmente le tracce nella playlist. Fai semplicemente clic e trascina un brano e vedrai apparire una linea verde. Lascialo andare per rilasciare quella canzone nella nuova posizione. Puoi anche spostare i brani in blocco, come spiegato in precedenza.

Ciò ti consente di mettere a punto l’ordine di una playlist di Spotify prima di inviarla a qualcuno, aumentare gradualmente il ritmo delle canzoni e altro ancora.

8. Come modificare l’immagine di una playlist

Per impostazione predefinita, Spotify crea la grafica della playlist utilizzando le prime quattro copertine degli album dai brani in quella playlist. Per le tue playlist, puoi modificare quell’immagine generica in qualsiasi cosa desideri.

schermata di Spotify che mostra come cambiare copertina della playlist

Apri la playlist, quindi passa il cursore sull’immagine della playlist esistente e fai clic sull’icona della matita. In questo modo si apre una casella “Modifica dettagli playlist”. Fare clic sull’immagine a sinistra per caricare una nuova immagine dal computer. Infine, fai clic sul pulsante verde Salva nella casella “Modifica dettagli playlist”.

9. Come mettere Mi piace a tutti i brani in una playlist su Spotify

Spotify ti consente di “mettere” mi piace a un album o una canzone facendo clic sull’icona del cuore a sinistra di una traccia o nella parte superiore della pagina di un album. Ciò ti consente di aggiungere i brani alla tua libreria per avere facile accesso.

schermata di Spotify che mostra come salvare nei Brani preferiti

Se trovi una playlist che ti piace e desideri salvare tutte (o molte) delle sue canzoni, selezionale semplicemente come abbiamo già indicato. Da lì, fai clic con il pulsante destro del mouse e scegli “Salva nei tuoi brani preferiti” o trascinali sulla voce “Brani preferiti”nella barra laterale sinistra.

Sfortunatamente, non è possibile salvare tutti gli album in una playlist, quindi dovrai farlo uno ad uno.

10. Come filtrare e cercare playlist di Spotify

Le playlist di Spotify possono contenere migliaia di brani, rendendo difficile trovare rapidamente la traccia giusta. Per cercare facilmente una traccia, fai clic all’interno della casella Filtro nella parte superiore della tracklist o premi Cmd + F (Ctrl + F su un PC). Digita in questa casella e Spotify mostrerà le corrispondenze nel titolo del brano, nell’artista e nel nome dell’album.

schermata di Spotify che mostra come eseguire ricerche

Puoi anche usare questo metodo per confermare se un brano si trovi in una playlist o vedere tutti i brani di un determinato artista. Dopo aver richiamato solo quei brani, puoi facilmente selezionarli tutti e fare clic con il pulsante destro del mouse per aggiungerli alla coda, rimuoverli dalla playlist o eseguire altre azioni.

10 CONSIGLI SU COME GESTIRE LE TUE PLAYLIST DI SPOTIFY

Ora, con l’aiuto di questi pratici suggerimenti, dovresti sapere come ottenere di più dalle tue playlist di Spotify. Avere il giusto mix per ogni momento è un punto di forza del servizio e questi suggerimenti dovrebbero aiutarti a mantenere in ordine la tua collezione. Così facendo potrai far apprezzare meglio le tue playlist ai tuoi followers e, si spera, intercettarne di nuovi.