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Non Aggiornare a Sonoma 14.4!

Non Aggiornare a Sonoma 14.4! Copertina News

Cari producers, abbiamo una notizia urgente per tutti gli utenti di MacOS. Non aggiornare a Sonoma 14.4! Sembra che l’aggiornamento a Sonoma 14.4 stia causando qualche grattacapo, specialmente per chi utilizza plugin audio e hub USB.

Diversi utenti hanno segnalato problemi con i loro plugin audio preferiti dopo aver effettuato l’aggiornamento. Sembrerebbe che ci siano conflitti e errori che rendono difficile l’utilizzo di software audio su questa versione di MacOS.

Universal Audio informa i propri utenti che sono stati segnalati problemi di compatibilità che interessano i plugin di vari produttori protetti da PACE / iLok con DAWs host Audio Units come Logic Pro su Mac Apple silicon.

Di conseguenza, se utilizzi Audio Units su un computer Apple silicon, si consiglia di rimandare l’aggiornamento finché non si avrà maggiore chiarezza. Stiamo contattando PACE e vi aggiorneremo dopo aver trovato una soluzione.

Ma non è tutto! Anche gli hub USB sembrano essere coinvolti in questa confusione. Alcuni utenti hanno riscontrato problemi di riconoscimento e funzionamento con i loro dispositivi USB dopo aver effettuato l’aggiornamento.

Pertanto, se state pensando di fare il grande salto a Sonoma 14.4, vi consigliamo di aspettare un po’ e monitorare da vicino le segnalazioni degli utenti. Potrebbe essere meglio attendere che vengano risolti questi problemi per evitare eventuali inconvenienti.

Vi terremo aggiornati su qualsiasi sviluppo riguardante questa situazione. Nel frattempo, fate attenzione e continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti. Ancora una volta, vi consigliamo di non aggiornare a MacOS Sonoma 14.4.

Potete seguire anche il forum di supporto di Apple

Audience Choir VST Gratis da Native Instruments

acob Collier e Audience Choir: Un VST Gratis in collaborazione con Native Instruments. Background

Jacob Collier e Audience Choir: Un VST Gratis in collaborazione con Native Instruments

La musica elettronica è un terreno fertile per l’innovazione e la sperimentazione, e Jacob Collier, con il suo nuovo strumento virtuale, ha aperto nuove frontiere. Il coro virtuale di Jacob Collier, sviluppato in collaborazione con Native Instruments, è un plugin gratuito che permette ai produttori di musica di incorporare il suono unico di un pubblico che canta in armonia nei loro brani.

Jacob Collier Audience Choir finestra principale
Audience Choir VST Gratis da Native Instruments – Interfaccia Grafica

Durante il suo tour mondiale “Djesse”, Collier ha registrato le voci del pubblico in 22 città diverse, trasformando ogni audience in un coro armonioso. Queste registrazioni sono state poi trasformate in un’esperienza interattiva attraverso un plugin Kontakt, che ora è disponibile per tutti.

Il plugin offre una serie di caratteristiche innovative:

  • Vowel Morph Pad: un pad che permette di miscelare diverse vocali per creare movimenti sonori dinamici.
  • Percussioni Uniche: suoni di mani e piedi registrati dal vivo durante i concerti.
  • Effetti e Controlli Integrati: per personalizzare il suono con delay, riverbero, timbro e ampiezza stereo.
  • Generatore di Accordi: per creare armonie istantanee e fondere triadi pre-costruite.

Questo strumento non solo arricchisce le produzioni musicali con la calda presenza umana del canto corale, ma offre anche un modo per esplorare nuove dimensioni dell’armonia e della ritmica.

Jacob Collier e Audience Choir su Komplete s61 MK3
Audience Choir VST Gratis da Native Instruments – Integrazione Komplete

Native Instruments, con oltre un quarto di secolo di esperienza nel settore degli strumenti musicali digitali, ha recentemente ampliato il proprio portfolio con l’acquisizione di aziende come iZotope, Brainworx e Plugin Alliance, integrando competenze in software e hardware, intelligenza artificiale e servizi cloud.

Come si Utilizza

L’articolo del blog di Native Instruments pubblicato ieri fornisce una guida passo-passo su come utilizzare il Audience Choir di Jacob Collier per creare musica coinvolgente e emotivamente potente. 

Inoltre, il plugin è stato presentato in azione in un video dimostrativo che mostra come utilizzare le sue funzionalità uniche per aggiungere profondità e atmosfera alle performance.

Il Audience Choir di Jacob Collier rappresenta un punto di incontro tra tecnologia e creatività, dove la passione per la musica elettronica e l’innovazione tecnologica si fondono per creare qualcosa di veramente unico e ispiratore.

Per saperne di più su questo strumento rivoluzionario e per scaricare il plugin, visitate il sito di Native Instruments

SoundPaste Copia e Incolla Audio da Qualsiasi App

SoundPaste Copia e Incolla Audio Nella DAW

In questo articolo vi parleremo di SoundPaste, una nuova app che ti permette di campionare l’audio da qualsiasi applicazione e, attraverso il Copia e Incolla, inserirlo direttamente nella tua DAW. Vediamo insieme come funziona e quali sono i suoi vantaggi.

Cos’è SoundPaste e come funziona

SoundPaste è una nuova app creata da KLOYTools, una software house specializzata in strumenti per la musica elettronica. SoundPaste ti permette di copiare e incollare l’audio da qualsiasi applicazione, come Safari, Spotify, YouTube, Soundcloud e altre, e di inserirlo direttamente nel tuo DAW preferito, come Ableton Live, Logic Pro, FL Studio e altri.

SoundPaste funziona in background come una app nella barra dei menu. Quando vuoi campionare qualcosa, puoi iniziare a registrare l’audio dall’applicazione che stai usando con una semplice scorciatoia da tastiera. Quando hai finito di registrare, usi la stessa scorciatoia per fermare la registrazione. Poi apri il tuo DAW e usi un’altra scorciatoia per “incollare” il campione nella tua timeline.

SoundPaste supporta vari formati audio, come MP3, WAV, AIFF, M4A e altri. Puoi anche scegliere la qualità e il bitrate dei tuoi campioni. Inoltre, puoi accedere ai tuoi campioni registrati tramite un menu che ti offre anche la funzione di registrare manualmente o di specificare una fonte di input aggiuntiva, come il microfono del tuo computer. Qui puoi anche impostare dove verranno salvati i tuoi campioni e personalizzare le tue scorciatoie da tastiera.

SoundPaste Copia e Incolla Audio da Qualsiasi App – Impostazioni

Quali sono i vantaggi di SoundPaste

SoundPaste offre diversi vantaggi per i produttori di musica elettronica che vogliono campionare l’audio da varie fonti. Ecco alcuni dei principali:

  • Risparmio di tempo: SoundPaste ti permette di campionare l’audio in modo rapido e semplice, senza dover usare programmi intermedi come Blackhole (ex Soundflower) che richiedono di modificare le preferenze di sistema e di configurare il routing audio tra le applicazioni. Inoltre, non devi più usare siti di conversione MP3, scaricare i file e aprirli nel tuo DAW. Con SoundPaste basta copiare e incollare.
  • Creatività: SoundPaste ti dà la possibilità di campionare l’audio da qualsiasi applicazione, ampliando le tue fonti di ispirazione e di materiale sonoro. Puoi campionare da piattaforme social, da siti web, da podcast, da radio online e da qualsiasi altra cosa ti venga in mente. Puoi anche campionare da te stesso, usando il microfono del tuo computer o un altro dispositivo di input.
  • Compatibilità: SoundPaste è compatibile con la maggior parte dei DAW più usati dai produttori di musica elettronica, come Ableton Live, Logic Pro, FL Studio, Cubase, Pro Tools e altri. Puoi anche usare SoundPaste con altri software musicali, come sintetizzatori, sampler, effetti e altri. SoundPaste funziona con qualsiasi applicazione che supporti la funzione di copia e incolla.

Come ottenere SoundPaste

SoundPaste è disponibile esclusivamente per macOS e costa $9.99. Puoi acquistarlo sull’App Store o sul sito ufficiale di KLOYTools. Se vuoi saperne di più su SoundPaste, puoi visitare il sito web di KLOYTools, dove troverai anche video dimostrativi, domande frequenti e contatti per il supporto.

SoundPaste Copia e Incolla Audio da Qualsiasi App – Presentazione Video

Conclusione

SoundPaste è una nuova app che ti permette di campionare l’audio da qualsiasi applicazione e inserirlo direttamente nel tuo DAW. SoundPaste ti fa risparmiare tempo, aumenta la tua creatività e si integra perfettamente con il tuo workflow musicale. Se sei un produttore di musica elettronica e vuoi provare un nuovo modo di campionare l’audio, ti consiglio di dare un’occhiata a SoundPaste.

MeldaProduction MCenter: Bilanciamento Mid-Side Facile

MeldaProduction MCenter Bilanciamento Mid-Side Facile

MCenter: il plug-in di MeldaProduction che rende facile il bilanciamento Mid-Side e ti fa scoprire il segreto del segnale stereo.

Se ti occupi di produzione musicale, sai bene quanto sia importante il bilanciamento mid-side, ovvero la capacità di gestire le parti centrale e laterale del segnale stereo. Ma sai anche quanto sia difficile trovare il giusto equilibrio tra queste due componenti, soprattutto se usi il tradizionale processamento mid-side, che non tiene conto delle sfumature e delle differenze tra ciò che suona veramente stereo e ciò che suona veramente mono.

Per fortuna, c’è una soluzione: si chiama MCenter ed è il nuovo plug-in di MeldaProduction, una software house ceca specializzata in strumenti audio di alta qualità. MCenter è uno strumento semplice da usare ma potente, che ti permette di sbloccare il pieno potenziale del tuo segnale stereo, manipolando il cosiddetto ‘centro fantasma’, ovvero quella parte del segnale che non è né mid né side, ma che contribuisce a creare la sensazione di spazialità e profondità.

Come funziona MCenter

MCenter usa un algoritmo spettrale complesso che separa il centro fantasma dal resto del segnale stereo, e ti offre un controllo senza pari sulle qualità stereo. Puoi bilanciare facilmente le parti centrale e laterale con una sola manopola, oppure puoi entrare nel dettaglio e modellare la risposta di ogni frequenza separatamente, grazie alla funzione di disegno a forma libera. Inoltre, puoi confrontare i risultati con il doppio processamento, che combina la precisione del processamento spettrale con il tradizionale processamento mid-side.

MeldaProduction MCenter: Bilanciamento Mid-Side Facile - Interfaccia Grafica
MeldaProduction MCenter: Bilanciamento Mid-Side Facile – Interfaccia Grafica

MCenter è un plug-in che non può mancare nel tuo arsenale, sia che tu ti occupi di mastering, di mixing o di creazione musicale. Ti aiuterà a ottenere un suono più equilibrato, più ampio e più definito, sfruttando al meglio il tuo segnale stereo.

E ora la notizia migliore: MCenter è disponibile gratuitamente fino al 18 febbraio 2024! Basta andare sul sito di MeldaProduction (https://meldaproduction.com/MCenter), aggiungerlo al carrello e fare il checkout senza pagare nulla. Dopo il 18 febbraio, il prezzo sarà di soli 9 euro fino al 10 marzo, e poi di 49 euro. Se invece possiedi già uno dei bundle di MeldaProduction (MCompleteBundle, MMasteringFXBundle o MMixingFXBundle), MCenter sarà sempre gratuito per te.

Non perdere questa occasione: scarica subito MCenter e scopri il segreto del segnale stereo.

L’IA nelle playlist di Spotify penalizza artisti emergenti

L’IA nelle playlist di Spotify penalizza artisti emergenti


L’IA nelle playlist di Spotify penalizza artisti emergenti, oppure no?

Spotify è la piattaforma di streaming musicale più popolare al mondo, con oltre 365 milioni di utenti attivi al mese e 165 milioni di abbonati. Ma il suo successo ha anche un rovescio della medaglia: la crescente dipendenza dall’intelligenza artificiale (IA) per creare e gestire le playlist, che sono il cuore dell’esperienza di ascolto su Spotify. Questa scelta ha delle implicazioni non solo per i curatori umani, che vedono il loro ruolo sempre più marginale, ma anche per gli artisti emergenti, che devono affrontare una concorrenza sempre più spietata e una distribuzione sempre più ingiusta delle royalty.

L’IA e le playlist: una scelta strategica

Le playlist sono una delle funzionalità più apprezzate dagli utenti di Spotify, che possono scegliere tra migliaia di raccolte di brani selezionati in base a generi, umori, attività, occasioni, o anche a preferenze personali. Le playlist sono anche uno dei principali strumenti di scoperta musicale, che permettono agli utenti di conoscere nuovi artisti e brani in linea con i loro gusti. Spotify offre sia playlist editoriali, create da esperti di musica, sia playlist generate, create da algoritmi che analizzano i dati degli utenti e delle tracce.

Spotify ha sempre puntato sull’IA per migliorare il suo servizio e la sua offerta. Già nel 2014, ha acquisito Echo Nest, una società specializzata nell’analisi dei dati musicali, che ha permesso a Spotify di creare la famosa playlist Discover Weekly, che propone ogni settimana 30 brani personalizzati per ogni utente. Da allora, Spotify ha continuato a investire nell’IA, sia per ottimizzare le sue playlist esistenti, sia per crearne di nuove, come Daily Mix, Release Radar, On Repeat, e altre. Spotify ha anche introdotto la funzione Blend, che permette agli utenti di creare una playlist condivisa con un amico, basata sui loro gusti comuni.

L’IA ha anche un ruolo chiave nella gestione delle playlist editoriali, che sono quelle create da curatori umani. Infatti, Spotify fornisce ai suoi editor una serie di strumenti basati sull’IA, come il Playlist Analyzer, che valuta la coerenza e la qualità di una playlist, o il Playlist Miner, che suggerisce dei brani da aggiungere o rimuovere da una playlist. Inoltre, Spotify usa l’IA per monitorare le performance delle playlist, misurando vari indicatori, come il numero di ascolti, di skip, di salvataggi, di follower, e altri. Questi dati sono usati per valutare il lavoro degli editor e per decidere quali playlist promuovere o rimuovere dalla piattaforma.

L’IA e le playlist: una scelta problematica

Se da un lato l’IA può sembrare una soluzione efficace e efficiente per creare e gestire le playlist, dall’altro lato presenta anche dei problemi e dei rischi, sia per i curatori umani, sia per gli artisti emergenti.

Per i curatori umani, l’IA rappresenta una minaccia alla loro professionalità e alla loro creatività. Come riporta Bloomberg, negli ultimi anni Spotify ha licenziato molti dei suoi editor, riducendo i team umani e affidando sempre più compiti all’IA. Questo ha portato a una perdita di competenza e sensibilità musicale, che spesso gli algoritmi non riescono a replicare. Inoltre, gli editor rimasti sono costretti a seguire le indicazioni dell’IA, che privilegia i brani più popolari e sicuri, a scapito di quelli più originali e innovativi. Così facendo, si perde il valore aggiunto delle playlist editoriali, che dovrebbero essere delle vetrine per la scoperta e la valorizzazione di nuovi talenti e generi musicali.

Per gli artisti emergenti, l’IA rappresenta una barriera alla loro visibilità e alla loro remunerazione. Come evidenzia il rapporto 2023 di Luminate, ogni anno decine di milioni di tracce audio non vengono ascoltate da nessuno, a causa della sovrabbondanza di offerta e della scarsa distribuzione. Gli artisti emergenti devono competere con i grandi nomi della musica, che occupano la maggior parte delle playlist e degli stream. Inoltre, devono adeguarsi ai criteri dell’IA, che spesso sono opachi e arbitrari, per sperare di entrare nelle playlist e di raggiungere un pubblico più ampio. Infine, devono subire un sistema di pagamento delle royalty che li penalizza, basato sul modello pro-rata, che favorisce i brani più ascoltati, a prescindere dal numero e dalla durata degli ascolti.

L’IA e le playlist: una scelta da rivedere

Spotify ha fatto della sua IA uno dei suoi punti di forza, ma anche uno dei suoi punti deboli. Se da un lato l’IA può migliorare l’esperienza di ascolto degli utenti, dall’altro lato può peggiorare la qualità e la diversità dell’offerta musicale, e danneggiare i curatori e gli artisti emergenti. Per questo, Spotify dovrebbe rivedere la sua scelta strategica, e trovare un equilibrio migliore tra l’IA e l’umano, tra l’efficienza e la creatività, tra il profitto e la giustizia. Solo così Spotify potrà continuare a essere la piattaforma di streaming musicale più popolare e apprezzata al mondo, e a contribuire allo sviluppo e alla diffusione della cultura musicale.

E Voi, cosa ne pensate? L’IA nelle playlist di Spotify penalizza gli artisti emergenti? Fatecelo sapere qui